Capitolo Tre

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La vita era curiosa. Solo quella mattina ero stata convinta di passare la serata a guardare un film strappalacrime con mia madre ed in quel momento invece mi stavo preparando per andare ad una festa.

Pensai istintivamente fosse colpa del destino poi invece ci riflettei meglio ed arrivai alla conclusione che in fondo il destino non c'entrava nulla: era solo colpa di Harry.

Non sapevo bene cosa fosse successo in camera mia il pomeriggio, forse semplicemente eravamo stati sfiniti entrambi dalla matematica, in fondo avevamo studiato sul serio tutto il giorno.

Cercai di non pensarci più mentre mi mettevo il vestito di cui avevo parlato ad Harry.

Sapevo bene che mi aveva detto che la festa non sarebbe stata elegante e che sarebbe stato meglio mettere dei jeans ma in fondo era un'ottima occasione per indossarlo e, data la mia vita sociale non proprio attiva, non sapevo quando mi si sarebbe ripresentata un'opportunità simile.

Era un semplice vestito nero, non troppo lungo e non troppo corto.Normalissimo, come lo ero io.

L'unico accessorio di cui mi servii fu una collana che mi aveva regalato Harry in occasione del mio compleanno qualche mese prima.

Era davvero bellissima: la catenina era d'argento e terminava con un cuore al cui interno era incisa una frase che, ricordo bene, mi aveva fatta piangere tantissimo la prima volta che l'avevo letta.

I'm still feel the same around you

Riassumeva perfettamente la nostra amicizia in poche e semplici parole.

I giorni, i mesi, gli anni.. non avrebbero cambiato il suo significato, Harry sarebbe sempre stato la stella che illuminava il mio piccolo, incasinato e confuso cielo.

Dopo essermi ulteriormente persa a fare simili pensieri, finii di prepararmi optando per un trucco semplice.

Quando fu ora di scegliere le scarpe tuttavia il mio cuore perse un battito dal momento che i miei occhi incontrarono un paio di tacchi.

Non ero pronta a tutto quello, a tutta quella sofferenza.

Vicini, più carini e amichevoli, stavano un paio di stivaletti neri che mi affrettai a recuperare.

Ero ufficialmente pronta.

Guardai l'orologio: erano le 21.15 e questo significava che Harry era "stranamente" in ritardo.

Mi misi seduta sopra il letto, attenta a non infastidire troppo i capelli che avevo lisciato per l'occasione e che al minimo tocco sarebbero di sicuro tornati mossi.

-

Stavo per addormentarmi quando, come spesso accadeva in quel periodo, un rumore indesiderato irruppe nel mio stato di dormiveglia.

Scendi, sono arrivato -H

Un sorriso si fece strada sul mio viso mentre andavo verso l'armadio a prendere il cappotto.

Scesi le scale correndo dirigendomi immediatamente verso la porta.

"Ciao a tutti!" Urlai in modo che entrambi i miei genitori sentissero.

"Tesoro, hai preso le chiavi?!"Mi gridò di rimando mia madre dal salotto.

Mi fermai di colpo.

"Certo!" Dissi sperando di apparire convincente mentre, silenziosamente, prendevo un mazzo di chiavi dalla mensola vicino all'ingresso per poi infilarlo nella mini borsa che conteneva a malapena il telefono.

Risolto anche questo piccolo inconveniente notai che erano praticamente le 22.00, mi venne male al pensiero che il giorno dopo ci sarebbe stata scuola.

Chi me lo aveva fatto fare?

Absent MindedWhere stories live. Discover now