Capitolo Quattordici

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Stavo correndo, non sentivo la fatica continuavo semplicemente a muovere le gambe in modo automatico.

Non sapevo da che cosa stavo fuggendo ma sentivo dentro di me come un macigno che m'impediva di tirare quel tanto agognato sospiro di sollievo.

Quando giunsi alla fine del sentiero potei notare che intorno a me non c'erano più gli alberi che avevo notato durante la corsa, in quel momento c'era semplicemente una porta.

Mi fermai e cercai di osservare meglio quello che mi circondava per capire dove fossi ma intorno a me non c'era più niente, solo buio. Eppure, mi dissi, avrei giurato di aver visto il sole tra gli alberi poco prima.

Quando mi voltai di nuovo verso il portone mossi qualche passo nella sua direzione, mi sentivo agitata ma allo stesso tempo curiosa di scoprire cosa ci fosse oltre quella porta. Misi la mano tremolante sulla maniglia, una parte di me mi diceva di fare forza e di aprirla e che qualunque cosa ci fosse stata ad attendermi almeno in quel modo sarei riuscita a scappare da quello che tanto mi spaventava anche se non sapevo precisamente cosa fosse.

Tuttavia, quando la mia mano fece leva e la porta si aprì accadde tutto molto velocemente.

Davanti a me, con uno strano sorriso accompagnato da uno sguardo inquietante, c'era Elia.

Dietro di me invece una voce stanca richiamava la mia attenzione.

"Tessa! N-non aprire la porta!" Urlava la voce evidentemente a corto di fiato.

Quando mi voltai Harry stava vicino a me con le mani poggiate sulle ginocchia mentre tentava di riprendere il controllo del suo corpo.

Era da lui che stavo scappando?

"Harry, cosa sta succedendo?" Andai nella sua direzione per cercare di aiutarlo a risollevarsi.

"Ormai è troppo tardi" Disse Elia. In quel momento si trovava dietro di me.

Quando mi voltai per osservarlo meglio però i suoi occhi erano diventati completamente neri.

Mi avvicinai di più ad Harry ma, quando feci per voltarmi nella sua direzione, lui già non c'era più.

"Cosa hai fatto ad Harry?!" Urlai contro quella figura che sembrava Elia ma, mi resi conto, non poteva esserlo davvero.

"Ormai hai scelto, devi rispettare le tue scelte Tessa" Disse accompagnando il tutto con un sorriso che del sorriso però aveva ben poco.

Delle lacrime cominciarono a scendere pian piano dal mio viso mentre Elia si avvicinava a me.

E così, mentre il mio pianto non faceva che aumentare, venni inghiottita dal buio dove l'unica cosa che potevo scorgere era lo sguardo del ragazzo che si stava lentamente avvicinando.


Quando mi svegliai ero madida di sudore, avevo il fiato corto e le lenzuola erano sparse a terra come se avessi passato la notte a lottare con qualcuno nel disperato tentativo di liberarmi.

Cosa significava quell'incubo?

Realizzai solo in quel momento che la cosa che mia aveva sconvolto di più non era Elia ma il fatto che stessi scappando da Harry..

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