Capitolo Tredici

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La mia mente era confusa.

Capitava sempre più spesso, mi ritrovai a pensare.

Quando ero tornata a casa mi ero affrettata a richiudere la porta dietro di me, mi sentivo come se stessi scappando da qualcosa/qualcuno che voleva farmi del male.

Ma quando anche la porta fu chiusa, quel senso di ansia non se ne andò via.

"Cosa sta succedendo?" Sussurrai mentre lentamente scivolavo a terra.

Mi misi una mano sui capelli notando che, sebbene fuori si gelasse, stavo sudando.

Avevo quasi baciato Harry.

O almeno, mi ritrovai a pensare, avrei voluto farlo.

Non riuscivo a levarmi quell'immagine dalla testa: lui sopra di me con quei suoi occhi incredibilmente verdi che mi guardavano come se, in un modo che probabilmente avevo male interpretato, volessero qualcosa di più..

Ma no, non poteva essere.

Mi rialzai da terra cercando di scacciare i ricordi notando che ormai si erano fatte le 16.00.

Optai per una doccia, chissà.. magari l'acqua calda avrebbe potuto portare via con sé anche i brutti pensieri.

-

Quando la mia lunga doccia ristoratrice ebbe fine era passata già un'ora.

Elia mi aveva mandato un messaggio dicendomi che sarebbe passato per le 20.00 perciò avevo ancora parecchio tempo a disposizione.

Aveva anche aggiunto di non vestirmi in modo troppo formale perciò supponevo che non saremmo andati in un ristorante. Tuttavia, nonostante  sarei dovuta essere felice del fatto che uno splendido ragazzo come lui si stava interessando a me, non riuscivo a smettere di sentirmi in colpa per quello che era successo tra me ed Harry il pomeriggio.

Mi ripetevo però che come potevo mettere da parte la storia di Rebecca potevo mettere da parte anche questa. Cercavo di autoconvincermi.

Sarei uscita con Elia. Mi sarei divertita. Non avrei più pensato al mio migliore amico. Si, perché questo sarebbe rimasto per me e dovevo mettermelo ben in testa. Non si fanno certi pensieri sui propri amici, accidenti!.

Così, tra quei pensieri, mi diressi verso l'armadio cominciando con un certo anticipo a scegliere i vestiti che avrei indossato la sera stessa in modo da distrarmi.

-

HARRY'S POV

Tessa se n'era andata da casa mia così velocemente che non ero riuscito nemmeno ad insistere sull'accompagnarla a casa.

Per la verità ero riuscito a parlare solo quando ormai lei era giù dalle scale, ma questo poco importava dato che non poteva sentirmi.

Evidentemente non avevo notato solo io qualcosa di strano in quello che era successo fra noi poco prima e, devo esserne sincero, ne fui felice.

Si, perché questo voleva dire che anche lei aveva sentito quello che avevo sentito io e che non ero impazzito!

Mi ritrovai così seduto sopra il mio letto, con Sally che cercava di strusciarsi addosso alla mia gamba, a ripensare a quello che era successo ma soprattutto a quello che avrei voluto accadesse.

Eravamo stati così vicini.. troppo ma allo stesso tempo troppo poco.

Era come se non avessi avuto più il controllo delle mie azioni, avrei voluto solo annullare la distanza che ci separava.

Avevo provato qualcosa di strano, qualcosa che però non mi era nuovo adesso che ci pensavo..

Provai con insistenza a scavare nella mia memoria alla ricerca di un altro momento in cui avessi sentito quella strana sensazione di calore che inizialmente si era irradiata nel petto per poi spargersi ovunque.

Absent MindedWhere stories live. Discover now