Capitolo Quarantotto

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HARRY'S POV

"Harry dai smettila di fare il coglione e sorridi!" Disse la ragazza alla mia sinistra. Mi guardava con espressione corrucciata con una mano all'aria che stringeva la macchina fotografica. Era buffa in quel momento.

"E' un'ora che fai foto, sono stufo!" Sbuffai osservando Tessa. Indossava un prendisole bianco che, per quanto mi riguardava, era inutile. Rappresentava solo un fastidioso intralcio ma quando glielo avevo detto lei mi aveva liquidato con un "Non capisci". La guardai divertito mentre la gente attorno a noi, incurante, passeggiava sulla battigia.

"Se tu facessi come ti dico non sarei costretta a scattarne così tante, voglio incollarne una nel diario e deve venire bene" Mi ammonì. I capelli castani svolazzavano mossi dal leggero vento che proveniva dall'oceano.

"E se facessimo come dico io?" Chiesi avvicinandomi a lei. Eravamo distesi su un asciugamano con la sabbia ai piedi ed il sole alto nel cielo. Mi sembrava di essere in paradiso.

"Cioè?" Chiese Tessa voltandosi verso di me. Eravamo in California da qualche giorno e lei già si era abbronzata. Era addirittura più bella del solito, mi ritrovai a pensare in quel momento.

Sorrisi nel sentire la sua domanda così mi affrettai e, senza che se lo aspettasse, mi slanciai verso di lei. La baciai ancora con il sorriso sulle labbra mentre lei, sorpresa, sobbalzò posando una mano sul mio petto nudo. Mi faceva piacere constatare di avere quell'effetto su di lei. Non appena si fu ripresa ricambiò il bacio ridendo. Senza che lo notasse le sfilai la macchina fotografica dalle mani, alzai il braccio e scattai una foto. Tessa aprì gli occhi ed io risi di gusto per la sua espressione scattandone immediatamente un'altra.

"Cosa fai?!" Disse ridendo sfilandomi la macchina dalle mani. Io risi nel vedere la sua reazione.

"Ho scattato foto più belle delle tue" Mi limitai a dire mentre la osservavo fissare le foto. Lanciai un'occhiata e, lo dovevo ammettere, erano venute davvero bene.

"Ora andiamo a fare una nuotata!" Le dissi alzandomi di scatto allungando un braccio per tirarla su.

"Ti odio" Disse lei guardandomi fingendosi arrabbiata con quei suoi occhi nocciola sfilandosi poi il prendisole. La osservai per tutto il tempo non riuscendo a staccare gli occhi dal suo corpo nemmeno per un secondo. Indossava un costume arancione che avevamo scelto insieme appositamente per la vacanza.

"Guardone" Mi disse non appena se ne accorse. Le rivolsi un sorriso attirandola verso di me.

"Quel costume ti sta davvero bene.." Le sussurrai all'orecchio. Pur senza guardarla seppi che stava sorridendo. Posai allora le mani sui suoi fianchi e la sentii immediatamente rilassarsi.

"Anche se, non ti nascondo, che preferirei togliertelo" Dissi sincero provocando una risata da parte di Tessa che mi spinse scherzosamente. Al che le afferrai un polso e la riportai vicino a me per far toccare le nostre labbra.

"Sei uno stupido" Mi disse per poi baciarmi di nuovo.

"Ma posso conviverci" Aggiunse a pochi centimetri dalle mie labbra.

"Ne sono onorato" Replicai con un sorriso. Improvvisamente e senza un motivo mi chiesi se la gente attorno a noi potesse vedere la nostra felicità.

Absent MindedWhere stories live. Discover now