Capitolo Ventidue

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HARRY'S POV

Quando mi svegliai era tutto incredibilmente offuscato. Provai a sbattere le palpebre diverse volte, quando vidi che la situazione migliorava mi alzai di scatto dal letto.

Pessima idea. Un dolore lancinante mi costrinse a farmi ricadere nuovamente nell'ampio piumone.

Avevo bevuto troppo.

Mi ero ripromesso di mantenere il controllo, di non lasciarmi andare e di non ubriacarmi ma, come ogni volta quando centrava Tessa, non avevo più dato ascolto a niente.

La verità era che sapevo come sarebbe finita, sapevo che avrei esagerato. Ero andato in quel bar ripromettendomi di mantenere il controllo ma allo stesso tempo sapevo che non lo avrei fatto. Una forte emicrania era semplicemente la conseguenza che mi meritavo anche se, mi ritrovai a pensare, era così fottutamente fastidiosa.

Non avevo alcun problema con l'alcool anche se in quelle settimane più di qualche volta avevo bevuto troppo.. sempre per via di Tessa.

La serata precedente era semplicemente stata una di quelle giornate in cui avevo voluto dimenticare tutto e, seppur per un breve momento, era davvero stato così.

Si, perché anche se mentre parlavo con Zack era di Tessa che stavo parlando quando il tuo cervello è annebbiato le parole rimangono quello che sono: solo parole.

Ora invece, ora che ci ripensavo, quelle stesse parole facevano maledettamente male.

Non provai più ad alzarmi, rimasi semplicemente con la testa rivolta verso il soffitto ripensando a quanto era successo la sera prima.

Sul mio viso un sorriso imbarazzato prese forma quando ricordai quanto ridicolo fossi sembrato.

"Amico che brutta storia!" Disse Zack quando, dopo aver bevuto più di qualche bicchiere, mi ero finalmente deciso a raccontagli come stavano le cose.

Da sobrio non lo avrei mai fatto.

Non avevo parlato nemmeno a Jeremy nel modo in cui lo avevo fatto con Zack, uno sconosciuto. Ma probabilmente era proprio questo suo essere sconosciuto ad avermi dato la forza per raccontargli come mi sentivo.

Quel ragazzo era semplicemente capitato al momento giusto nel posto giusto

"Già" Dissi tracannando il liquido rimasto nel bicchiere.

Zack nel frattempo mi fissava.

"Penso che dovresti prendere a calci in culo questo Elia! Chi si crede di essere?" Sbottò poi con convinzione.

Io, in tutta risposta, scoppiai a ridere.

"Non sai quante volte sono stato tentato di farlo" Dissi cercando di mantenere un tono serio anche se, ne ero sicuro, la mia voce si era incrinata.

"Ti fai troppi problemi Harry! Le cose spesso si fanno e basta senza pensare alle conseguenze" Rispose Zack.

Risi sentendo pronunciare il mio nome da lui con tanta disinvoltura, come se fossimo amici da una vita.

"Non sono in grado di affrontare certi discorsi ora" Dissi continuando a guardare il barista mentre, con gran poca classe, tentavo di alzarmi dallo sgabello senza perdere l'equilibrio.

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