Capitolo Trentacinque

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Il pranzo passò veloce, senza troppi intoppi.

I parenti venivano, salutavano e altrettanto velocemente se ne andavano.

Harry era l'unica costante in quella giornata, qualunque cosa succedesse era al mio fianco sempre pronto a strapparmi un sorriso.

Per la verità sembrava sentirsi più lui a mio agio in quella situazione rispetto a me sebbene quelli fossero i miei parenti e non il contrario.

Chiacchierava, rideva, scambiava opinioni e, nella stragrande maggioranza dei casi, si ritrovava a dover spiegare che non era il mio fidanzato come Josh, e a quanto pareva tutta la gente in quella sala, credeva.

Tuttavia ad ogni "No, non stiamo insieme" che usciva dalla bocca di Harry il mio cuore pareva soffrirne come se qualcuno lo stesse torturando.

Era insopportabile.

Ormai era arrivato il pomeriggio, avevo incassato la mia buona dose di colpi. Ero stufa.

"A cosa pensi?" Mi chiese il riccio non appena si rese conto che ormai la mia mente stava vagando per conto suo.

Ovviamente non potevo dirgli la verità, non era il momento giusto. Ma potevo rispondere ad una domanda con un'altra domanda, funzionava sempre.

"Non mi hai ancora detto come mai sei qui" Chiesi curiosa. Si, perché in fin dei conti non glielo avevo più domandato.

Vidi Harry guardarsi intorno come se stesse cercando l'aiuto di qualcuno con lo sguardo senza trovarlo.

Cosa gli prendeva?

"Dobbiamo proprio parlarne adesso? Sono qui è questo l'importante" Mi disse in tono poco convinto. Era strano da parte sua.

"E' solo una domanda, perché non vuoi rispondermi? Cosa c'è sotto?" Continuai.

Non gliel'avrei lasciata vinta, non quando sapevo che nascondeva qualcosa.

"Tessa.." Harry si guardò attorno scompigliandosi i capelli, probabilmente era un gesto che compiva involontariamente ma per me, per me che lo conoscevo da quando era piccolo, era solo l'ennesima conferma del fatto che fosse nervoso.

"Harry rispondimi" Dissi cercando di mantenere un tono serio, perché non voleva rispondere?

Lo vidi espirare profondamente, lanciandomi uno sguardo supplichevole.

"Tessa, ti prego. Ne riparlia.." Iniziò la frase ma io fui più veloce e non lo lasciai finire.

"Dimmi chi ti ha invitato! So che non saresti mai venuto da solo senza invito" Non mi fermai, forzai la mano convinta che la risposta non mi avrebbe scioccato più di tanto..

Sentendo le parole che seguirono però desiderai non averlo fatto.

"Tua madre! Sei contenta?! Cazzo sei così testarda, non ci posso credere!"

Mi bloccai per qualche secondo per elaborare quella semplice frase.

All'inizio non aveva senso, perché mia madre avrebbe dovuto invitare Harry sapendo che, quando ancora si discuteva su chi dovesse essere il mio accompagnatore, stavo con Elia?

Poi ci arrivai: era mia madre, non doveva avere senso. Doveva sempre e comunque mettersi in mezzo e dire la sua.

A quel punto non ci vidi più.

Mi alzai dal tavolo fin troppo bruscamente senza fare caso agli sguardi dei parenti che si puntarono su me ed Harry che, notai, si trovò subito al mio fianco.

"Tessa non esagerare, non ha fatto nulla di male" Mi disse bloccandomi il passaggio.

Si vedeva che si sentiva in colpa, probabilmente mia madre gli aveva fatto promettere di non dire nulla.

Absent MindedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora