Capitolo 15

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Mi sveglio che faccio fatica a respirare, il mio naso è premuto contro il petto di Rein, che si abbassa e si alza ad un ritmo costante, il che mi fa intuire che stia ancora dormendo. Osservo la strana posizione in cui siamo, le gambe intrecciate, il suo braccio che mi avvolge e le mie braccia accostate al petto. Non ci mette molto a svegliarsi sentendomi muovere a destra e sinistra mentre cerco di districarmi da quell'intreccio.

«Buongiorno.» sussurra, la voce arrocchiata dal sonno, i capelli leggermente scompigliati. Una visione bellissima, che non posso fare a meno di ammirare.
«Buonasera semmai.» dico guardando fuori e vedendo il Sole quasi del tutto scomparso per essere rimpiazzato dalla Luna.

«Te l'ha mai detto qualcuno che russi?» domanda ad un palmo dal mio viso.
«Io non russo.» nego, sapendo benissimo che in realtà è la verità, ma lo faccio solo quando dormo particolarmente bene.

Ovviamente questo non glielo dirò mai, accrescerebbe soltanto il suo ego.

«Che ore sono?» domando stropicciandomi gli occhi.
«Le cinque e venti.» dice controllando il telefono.
«Che cosa?» urlo incredula alzandomi talmente di scatto che vedo tutto nero e le stelle intorno a me.
«E' tardissimo.» dico.

Alla faccia della mezz'oretta! Lo sapevo io, non dovevo fidarmi.

«Hai ancora un sacco di tempo.» obietta Rein tornando a sdraiarsi sul mio divano.
Non gli do il tempo di stendersi perché lo acchiappo per le braccia e lo tiro su.

«Devi seriamente andartene.» dico concitata, non so perché io sia così tanto impaziente, ma ho poco tempo per lavarmi e alle sei viene Eva.
«No.» dice incrociando le braccia e sovrastandomi con la sua altezza. Non mi faccio intimidire.
«Che significa no?!» ribatto incredula. Perché mi sta facendo questo? Sa che ho da fare.
«N-O. No.» risponde sfacciato. Controllo l'orologio, sono le cinque e mezza, devo veramente sbrigarmi.

«Fa come ti pare, ma per le sei devi essere fuori di qui.» gli dico arrabbiata e lo lascio da solo in salotto per dirigermi al piano superiore. Mi fiondo in bagno e non appena mi sono svestita mi getto sotto l'acqua calda. Non posso rimanerci molto, così mi lavo in fretta e poi esco. Avvolgo un asciugamano intorno al corpo e un altro lo uso per asciugare i capelli. Mi guardo allo specchio e velocemente mi spalmo un po' di crema sul viso, leggermente arrossato a causa dell'acqua calda. Sono le sei meno cinque, dopo essermi messa la crema su tutto il corpo esco dal bagno e vado in camera mia per raccattare l'intimo. Opto per un semplice reggiseno nero e mutande coordinate.

«Ottima scelta.» sento la sua voce sulla porta. Arrossisco all'istante.
«Sei ancora qui?» domando simulando l'imbarazzo. A momenti arriverà Eva e non voglio sorbirmi un'ora di interrogatorio.

Però sotto sotto, ma mooolto sotto sono contenta che sia rimasto.

«Ero venuto a salutarti e augurarti buona fortuna.» dice squadrandomi da capo a piedi, e in quel momento mi ricordo che sto indossando solo un asciugamano.

Spero di non essere avvampata, ma dal suo sorrisetto deduco che l'ho fatto.

Si avvicina a me e io involontariamente indietreggio di un passo. Mi costringo a rimanere ferma. Rein si ferma quando le punte dei nostri piedi toccano.

«Buona serata, Mel. E chiamami se hai bisogno che qualcuno ti salvi.» dice facendomi l'occhiolino e poi dandomi un bacio sulla guancia. Lo ringrazio e dopo aver sentito chiudersi la porta di casa mi spoglio e indosso la biancheria. Poco dopo sento il citofono, così scendo per andare ad aprire alla mia amica, che mi accoglie con un abbraccio.

«Diamoci da fare.» dice esultando e trascinandomi su per le scale.

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Ig: Vivereinunlibro1622

La fiducia è tuttoWhere stories live. Discover now