Capitolo 46

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Dopo scuola io ed Eva passiamo a casa sua per prendere tutte le cose che le servono per stare un po' di tempo da me, e successivamente andiamo a casa mia.

«Credi che si arrabbierà leggendo quel post-it?» domanda Eva preoccupata.

Prima di andarcene da casa sua l'ho convinta a lasciare un messaggio a sua madre dicendole che sarebbe stata qualche giorno da me; Eva per ripicca non voleva dirle nulla, ma fortunatamente sono riuscita a persuaderla.

«Sicuramente non ne sarà felice, ma almeno saprà dove sei e non darà di matto.» rispondo.
«Se lo meriterebbe.» borbotta.
«Eva sappiamo tutte e due che te ne saresti pentita se fossi sparita senza dire nulla.» dico inarcando un sopracciglio.

«Si lo so, ma in quel momento sembrava la cosa giusta da fare.» sbuffa. «Sarà per un'altra volta.» scherza.

«Speriamo di no!» esclamo ridendo.

Mi stendo a pancia in su sul mio letto, seguita da Eva. Nonostante ci siano diverse camere per gli ospiti, abbiamo deciso di dormire entrambe in camera mia. Una vecchia tradizione che ci portiamo dietro da anni.

Che vantaggio ci sarebbe sennò ad avere la mia migliore amica in casa senza poter spettegolare alle tre di notte o vedere le nostre serie tv preferite insieme?

«Merenda?» domando dopo qualche minuto di silenzio.
«Merenda.» conferma Eva.

Ci alziamo entrambe dal letto avviandoci in cucina, dove troviamo mio fratello intento a mangiarsi un pacco di biscotti, senza maglietta.

Mi sento in imbarazzo per lui.

Gli ho detto che Eva sarebbe stata a casa nostra per qualche giorno, e lui adesso ha ben pensato di mettersi in mostra.

Che idiota.

«Vuoi metterti una maglietta Sam?» domando scocciata mentre agguanto un muffin.

«E perché dovrei? Oh...ciao Eva, non sapevo anche tu fossi qui.» sorride.

Alzo gli occhi al cielo. Quanto può essere disperato?

Resto in silenzio lasciando la mia amica a gestire la situazione, perché se c'è qualcuno che può farlo quella è Eva. Ha visto più ragazzi mezzi nudi di quanti ne possa contare su due mani, per cui mio fratello non fa eccezione.

«Già.» risponde la mia amica ignorandolo bellamente.

Sorrido trionfante guadagnandomi un'occhiataccia da Sam, che non sembra particolarmente contento del fatto che i suoi muscoli non abbiano sortito alcune effetto sulla mia amica.

Io ed Eva ci sediamo al bancone della cucina godendoci i nostri amati muffin e iniziando a parlare del più e del meno.

A quel punto, Sam decide di iniziare a fare una sfilata davanti ai nostri occhi, allungandosi verso gli sportelli più in alto e prendere cose assolutamente inutili (un frullatore), solo per flettere i muscoli della schiena.

Io ed Eva ci scambiamo qualche occhiata trattenendoci dal ridergli in faccia, anche se vedo che lo sguardo della mia amica cade più volte su mio fratello.

«Vuoi che ti metta anche un po' di musica?» domando prendendolo in giro. Sam si gira verso di me guardandomi confuso.

Eva guarda la scena mordendosi un labbro per non scoppiare a ridere. Lo sguardo di mio fratello si sposta su di lei, un sorriso malizioso sulle sue labbra.

«Non fare pensieri indecenti.» dice facendole l'occhiolino.

Alzo gli occhi al cielo, Sam ci sta provando spudoratamente con la mia migliore amica.

La fiducia è tuttoWhere stories live. Discover now