•3 - Attrazione primordiale.

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"Possiamo incontrarci e parlare al café tra venti minuti?"

Continuo a leggere il messaggio, senza sapere cosa rispondere.
Digito sì, ma ci ripenso subito. Però, non riesco a cancellare il testo, così, schiaccio su invia dopo che Kyungjae mi ha fatto sussultare.

Sgrano gli occhi, poi spengo il cellulare e mi mordo il labbro.

«Kookie? Stai bene?»
Si siede sul letto e mi guarda, cercando di capire cosa non vada. «Sì.»

«Sei strano da qualche giorno.»
Mi alzo e faccio spallucce, mentre cerco dei pantaloni da mettere. «Non credo.»
«Jungkook, sappiamo entrambi il motivo. Da quando lui è tornato, tu sei diverso.»
Stringo le labbra e scuoto la testa.
«Non è così.»

Non è così, ma sto andando spedito al cafè perché voglio vederlo.

«Sei mio?» Mi domanda, prima che possa uscire di casa. «Non sono di nessuno, Kyu.»
Sospira, «nemmeno di Taehyung?»

Non riesco a rispondergli, perché la mia voce tremerebbe così prendo un respiro profondo e lo guardo. «Taehyung è morto per me.»

[...]

Mi siedo di fronte a lui, che mi sta scrutando e poi si lecca le labbra. «Sono felice che tu sia venuto.»
«Sì...che cosa vuoi?» Gli chiedo, guardando in basso.
«Mi hanno costretto i miei genitori a sposare Seolbi, io non volevo. Non c'è nulla tra di noi.»

Sospiro, scuotendo la testa. «Non è questo il problema. So bene che tu non provi niente per lei, altrimenti non saresti così ossessionato da me.»
Aggrotta le sopracciglia, «allora qual'è?»
«Che meritavo di saperlo - sibilo, mentre lo guardo - di essere solo una puttana che stava con uomo sposato. Credevo che avessimo una storia...che non fosse qualcosa di clandestino.»

Accavallo le gambe, «la cosa divertente è che non me ne sarebbe importato niente.»
«Non mi sarebbe fottuto un cazzo, del fatto che tu sia sposato. Avrei continuato a stare con te, perché ti amavo tantissimo. Però, tu non me l'hai detto e questo cambia tutto.»

«Jungkook, ti prego, non ho fatto altro che pensare a te per tutto questo tempo.»
Stringo le labbra, annuendo. «Anch'io ti ho pensato» dico. Lui ingoia un groppo, quasi sollevato ma io stringo i denti. «E avrei voluto che fossi morto» sibilo.

I suoi occhi sono feriti alle mie parole così fredde e dure, dette con una decisione che le fanno sembrare vere.
Però, non lo sono anche se lui deve crederlo.

«Non voglio più vederti per il resto della mia vita.»

Mi alzo, rivolgendogli un'ultima occhiata.
Esco dal café, ma lui afferra il mio polso e mi fa girare verso di lui.
«Stai mentendo» dice. «No.»
Appoggia le mani sul mio viso, facendomi sussultare. «Se davvero mi odi, se non mi ami più e ti faccio schifo...allora dimmelo mentre mi guardi negli occhi.»

Potrei seriamente mettermi a piangere, ma non voglio farlo davanti a lui.
«Lasciami andare» sussurro, girando lo sguardo. «Guardami, piccolo. Dimmi che mi odi.»
«Sei fuori di testa» sibilo, togliendo le sua mani dal mio viso.

Stringe i denti e mi prende per i fianchi, per bloccarmi contro al muro del café.
Sgrano gli occhi, appoggiando le mani sul suo petto per spingerlo via.
«Taehyung!» Esclamo, scuotendo la testa.
Alza il mio mento con due dita.

«Ti giuro che nessuno mi ha mai fatto desidere di averlo così tanto. Però tu, stai veramente mettendo a dura prova il mio autocontrollo perché quando sono con te, non riesco più a capire niente se non che ti voglio da morire.»

Deglutisco e stringo la sua giacca, tenendo i miei occhi nei suoi.
Ci apparteniamo, lo so. So bene che lui è l'unico uomo della mia vita. La mia metà, ma non posso sbagliare due volte e allo stesso modo.

STRIP 2 | Deeper-Darker Where stories live. Discover now