•24 - Tremare.

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Tengo le mani in tasca, guardandolo

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Tengo le mani in tasca, guardandolo.
«Per favore, torna in macchina.»
Sospiro, «no, non credo che lo farò.»
Stringe i pugni, aggrottando le sopracciglia.
«Perché fai così? Cazzo» sbotta, scuotendo la testa. «Voglio solo passare una serata in uno strip club, che male c'è? Non ti preccupare, non ti disturberò. Ci sono così tanti ragazzi disponibili.»

Posso vedere la sua testa fumare dalla rabbia, dopo la mia affermazione e la cosa mi fa sorridere soddisfatto.
«Beh, buon lavoro» gli dico, per poi raggiungere i divanetti.

Mentre raggiunge i camerini, tiene i suoi occhi fissi su di me.
Come mi aveva detto, dietro al bancone c'è lo stronzo che sta servendo i drink.
Porto una sigaretta tra le labbra e l'accendo, per poi sospirare.
Sono venuto qui solo per assicurarmi che Kyungjae resti al suo posto, ma ammetto che me ne sto pentendo: è tutto così fottutamente noioso.

«Vuoi compagnia?»
Alzo gli occhi sul ragazzo che ha appena parlato.
Ragazzino, vattene prima di finire fulminato.

«Sei nuovo?»
«Già, è così evidente?» Chiede, mordendosi il labbro. «Solo un po'» rispondo, buttando fuori il fumo.
«Però imparo in fretta.»

Prima che possa allungare la sua mano, mentre il suo viso è vicinissimo al mio, qualcuno afferra il suo polso.
«Resta al tuo posto, tesoro» gli dice, acido, schioccando la lingua. «Qual'è il tuo problema? Ci sono un sacco di uomini stasera.»

«Non commettere l'errore di strusciarti sul cazzo di qualcun altro, perché qualcuno potrebbe prenderla sul personale» sibila, tirandolo indietro. «Ciao, trovati qualcun altro.»

Si siede sulle mie gambe, appoggiando le mani sulle mie guance. «Io ti odio, cazzo» dice, scuotendo la testa. «Okay, bambolino - sussurro, togliendogli i capelli davanti al viso - ora dimmelo senza tremare.»
Dischiude le labbra, con un sospiro.
«Devo salire sul palco tra cinque minuti.»
Sfioro la sua gamba con le dita, facendolo rabbrividire. «Resto qui a guardarti.»
Alza il mio mento con le dita, «guardami bene e non smettere di farlo...non guardare nessun altro.»

«Puoi contarci» rispondo, sfiorando le sue labbra con le mie. «Ora vado» dice, mentre il suo corpo trema sotto il mio tocco e non c'è niente che mi possa compiacere di più di sentire quanto mi appartenga.
«Okay.»
Si alza, sistemandosi i capelli e si lecca le labbra per poi sparire nel corridoio.

Lascio cadere la cenere nel piattino sul tavolino, rivolgendo un'occhiata veloce a Kyungjae che sta pulendo dei bicchieri.
Lui non si è accorto di me, ma presto se ne renderà conto.

Appena le luci cambiano, capisco che è arrivato il momento che io metta comodo per ammirare la divinità sul palco.

Butto fuori il fumo dalla bocca, mentre lui tiene i suoi occhi fissi su di me e si muove seguendo la musica.
«Porca puttana» sospiro, soddisfatto. «Sei così perfetto - sussurro - e cazzo, sei tutto mio.»

Per questo, nonostante sappia cosa stiano pensando la maggior parte degli uomini in questa sala, non sono preoccupato di niente.
Perché so che lui è solo mio e che nessuno potrebbe mai sostituirmi.

Dovrebbe essere proibito, essere così fottutamente belli.
Voglio dire, come può qualcuno nascere così e non sforzarsi neanche per apparire sexy, bello e perfetto?

Ad un certo punto, mi rendo conto che forse è arrivato il momento di bere qualcosa.
La mia gola ha bisogno di essere idratata e la mia mano di prendere a pugni la faccia da cazzo del barman.

Appoggio le braccia sul bancone, dando un colpo di tosse per attirare la sua attenzione.
«Sì, che cosa- ah sei tu.»
«Deluso?» Gli chiedo, inclinando la testa di lato. «Mi aspettavo di trovare un ragazzo carino e invece mi ritrovo davanti un bastardo. Sì, sono molto deluso.»

«Volevo solo assicurarmi che ti stessi concentrando a fare i drink e non a spogliare il mio ragazzo con gli occhi» gli dico, schioccando la lingua.
«Beh, Taehyung, non c'è molto da togliergli.»
Stringo un pugno, sforzando un sorriso falso per nascondere quanto mi stia incazzando.
«Ti posso garantire che c'è anche troppo.»

«Adesso puoi darmi un bicchiere di Jack Daniel's?»
Sospira, «mi dispiace, ma non do da bere a chi non sa controllarsi.»
Aggrotto le sopracciglia, fissandolo nei suoi occhi soddisfatti.
«A quanto ricordo, tu hai un piccolo problemuccio con l'alcol. Sei ancora un alcolizzato? Fammi vedere se ti trema la mano.»
«Vuoi vedere se mi trema la cazzo di mano?»

Colpisco la sua faccia con un pugno e stringo i denti. «No, non mi sembra che tremi.»

«Ma è impazzito?!» Sbotta un uomo, accanto a me insieme a tutti gli altri che hanno assistito alla scena. «Si accomodi fuori, per favore, prima che chiami la polizia.»
Guardo Kyungjae, scuotendo la testa.
«Sì, mi sono divertito abbastanza.»

Mi faccio spazio tra la gente ed esco dal locale, per poi raggiungere la mia auto.
«Cazzo!» Sbotto, passandomi una mano tra i capelli.
Guardo il dorso della mia mano, per poi prendere la fiaschetta dal cofano e bere un sorso.

«Tae!» Si ferma davanti a me, con il respiro affannato e la giacca addosso. «Che è successo? Che ti è preso?»
«Questa cosa non andrà a buon fine.»

Scuote la testa, allungando una mano ma io mi scanso. «Perché fai così?»
Lo guardo e ridacchio, «torna dentro, okay? Posso cavarmela da solo, non ho bisogno della balia.»
«Dammi la fiaschetta, Taehyung.»

Mi lecco le labbra e poi, come se fossi su un altro pianeta, bevo l'alcolico davanti a lui che sussulta e sgrana gli occhi.
«Sei impazzito?! Smettila, porca puttana! Perché ti comporti così?!» Alza la voce, cercando di prendermi la fiaschetta.
«Vattene» sibilo, seriamente.

Non ho idea del motivo per cui stia facendo lo stronzo, proprio con l'ultima persona che dovrebbe mai vedermi così.

«Andiamo a casa e parliamone con calma, per favore» dice, con gli occhi che diventano lucidi.
«Non voglio parlarne.»
«Tae-»

«Cazzo! Smettila di continuare a cercare il buono in me! Non c'è niente che vada bene in me, Jungkook. Apri gli occhi, sono solo un fottuto casino del cazzo!»

Deglutisce, «n-no, non è vero.»

Si avvicina a me e si asciuga alcune lacrime, per poi appoggiare le mani sulle mie guance.
«Guardami» sibila, tenendo i suoi occhi nei miei. «Smettila di rispingermi quando stai di merda...ti supplico» sussurra.
«I-io...- chiude gli occhi per qualche istante, prendendo un respiro profondo - puoi smetterla di fare quello forte, che non si lascia abbattare da niente...a m-me puoi mostrare tutto...l-le tue paure, le tue insicurezze e l-le tue debolezze. Ti prego, non respingermi anche questa volta.»

Stringe le labbra, asciugandosi le lacrime e tira su col naso. «P-perché mi fai male, quando mi respingi.»

Sono proprio un cretino. Per tutto questo tempo mi sono comportato di merda e non mi sono reso conto, che stavo ferendo la persona più importante della mia vita.

«S-se vuoi che vada via, a-allora...me ne v-vado.»

Abbassa lo sguardo, indietreggiando per tornare verso il locale.
Afferro il suo polso, tirandolo verso di me.
«Resta con me, piccolo.»
Prendo il suo viso tra le mani, «ho bisogno di te.»

Kyungjae mi ha chiesto se la mia mano tremasse.
Adesso lo sta facendo, ma non a causa dell'alcol.
Sto tremando per via di questo ragazzo, che mi sta guardando negli occhi con i suoi lucidi e gonfi dal pianto, le guance rosse e umide e la pelle calda.

«Mi dispiace, amore mio» sussurro, per poi abbracciarlo. «Non so che cosa mi stia succedendo...mi sento così incazzato con l'intero mondo.»
Stringe la mia giacca e sospira, «se vuoi piangere, puoi farlo» dice, con un filo di voce.

Sorrido, aspirando il suo profumo.
«Va bene» rispondo.

STRIP 2 | Deeper-Darker Onde histórias criam vida. Descubra agora