•17 - Protezione materna.

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Appena sento la porta aprirsi, alzo lo sguardo

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Appena sento la porta aprirsi, alzo lo sguardo.

«Ehi, si stanno abbassando le temperature» gli dico, ridacchiando e mi stringo nella sua camicia.
Lo guardo e aggrotto le sopracciglia, appena vedo la sua espressione: respira pesantemente, ha gli occhi lucidi e si passa le mani tra i capelli.
«Che è successo? Stai bene?»

Cammino verso di lui, toccando le sue guance.
Scuote la testa, tenendo i suoi occhi nei miei.
«Mi dispiace, piccolo» sussurra.
Sgrano gli occhi, appena si inginocchia e afferra il tessuto della mia camicia.
«Mi dispiace da morire» dice. «T-ti giuro che non lo sapevo. Se l'avessi saputo, l'avrei ucciso con le mie mani.»

Una lacrima riga la sua guancia, mentre mi sta guardando come stesse chiedendo perdono per il più atroce dei peccati.
Le sue nocche sono spaccate e odora di alcol, ma ho intenzione di non dirglielo.
«Io non capisco» dico, confuso, infilando le dita tra i suoi capelli.

«Non odiarmi» dice, scuotendo la testa.
Mi chino, toccando le sue guance e mi metto su di lui. «Ehi, amore - sussurro - guardami negli occhi e dimmi che è successo.»
«Tua madre mi ha detto una cosa...il motivo per cui non gli piacevo. Pensava che io lo sapessi e che te lo stessi tenendo nascosto, che fossi uguale a lui...ma non sapevo niente.»
«Tae, Tae - sospiro - dimmi che cosa ti ha detto.»

Respira pesantemente, «l'uomo che ti ha...ha fatto del male, che stava con tua madre...»
Ingoio un groppo, stringendo le sue guance.
«Cosa?» Sibilo.
«È mio padre.»

La mia bocca si fa secca, mentre lascio andare la presa sul suo viso e mi manca l'aria.
Appoggio le mani sulla bocca, sentendo il cibo salirmi alla gola.
Lui fa per toccarmi, ma io mi scanso e mi allontano fino ad appoggiare la schiena contro al muro.

«Ti supplico, non odiarmi.»

«Mi viene da vomitare» dico, tenendo lo stomaco con il fiato in gola e gli occhi lucidi ma lo shock è troppo forte per piangere.
Appoggio una mano sul mio petto, mentre sento di essere in preda ad un attacco di panico e il respiro mi viene meno.

Sbatto le palpebre, con la vista offuscata.

Ma prima che possa chiudere gli occhi, due mani afferrano le mie guance.
«Guardami, amore mio» dice, seriamente.
Lo guardo negli occhi, per un secondo vedo il Re Oscuro, ma poi scaccio l'immagine e mi punto sul suo viso. «Respira.»

Appoggio le mani sulle sue e deglutisco, cercando di prendere dei respiri profondi.

«Non potevo tenertelo nascosto e continuare a guardarti in faccia...non potevo, piccolo.»
«Perché lei non mi ha d-detto nulla?»
Scuote la testa, «non voleva farti soffrire. Non avercela con lei, ha cercato solo di proteggerti.»

Ridacchio falsamente, «proteggermi?!»
Tolgo le sue mani e mi alzo, stringendo i pugni. «Ecco cosa sbagliate di me: volete tutti proteggermi, ma io non ho bisogno della protezione di nessuno» sibilo, seriamente.
«Lo so-»
«No, invece! Non lo sai! Non lo sa nessuno!»

STRIP 2 | Deeper-Darker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora