•21 - Tutto e niente.

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Sorrido sentendolo baciarmi la guancia, mentre mi stringe a sé

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Sorrido sentendolo baciarmi la guancia, mentre mi stringe a sé.
«Buongiorno» sussurra, sorridendo.
Mi copro il viso con le mani, «non guardarmi, devo essere un mostro» dico, scuotendo la testa.
«Sei bellissimo.»
Lo guardo e mi giro, appoggiando le mani sul suo petto.

«Ehi - mi mordo l'interno della guancia - stanotte non mi hai detto perché le tue mani sono ridotte così.»
Alza il mio mento e fa spallucce. «Vuoi davvero saperlo?»
«Sì.»
«Ho visto mio padre e ti giuro che ho fatto di tutto per non spaccargli la faccia, ma una volta tornato a casa ero così incazzato e poi tu non c'eri.»

Sospiro, «mi avevi detto che avresti cercato di trattenerti.»
«Ci ho provato.»

Mi alzo, passandomi le dita tra i capelli.
«E tu che mi dici? Chi era quel tizio di stanotte?»
Ridacchio, «il barman di un locale, che ci ha provato con me per tutta la sera.»
«Stavi per andarci a letto?»
Mi giro, aggrottando le sopracciglia e porto le braccia al petto. «No, ma anche se fosse non ci sarebbe stato niente di male.»
«Tu sei mio, Jungkook.»

«Lo pensavi anche quando hai detto di non amarmi più?»

Sospiro, scuotendo la testa. «Perché anche se era una stronzata, l'hai detto. Te lo ricordi?»
Cammina verso di me, «mi dispiace, sai che ti amo da morire.»
«Tu non capisci quando male mi fa quando te ne vai» dico, stringendo le labbra. «E io non so davvero come fartelo capire.»
«L'ho capito, te lo giuro. Ti prometto che non me ne andrò più.»

«Giuralo» sussurro. Appoggia le mani sulle mie guance, «te lo giuro su ciò che ho di più caro al mondo.»
«Te lo giuro su noi due» dice, seriamente.

«Hai parlato con tua madre?» Mi chiede, ad un tratto mentre stiamo bevendo del caffè.
Ammetto di aver rimosso di averci litigato.
«No» rispondo, «non penso che lo farò tanto in fretta.»
«Kookie...lei voleva solo tenerti lontano dal dolore, non puoi odiarla per questo.»

«Tu detesti tua madre, perché invece di stare con te andava a lavorare.»

Deglutisco, appena mi rendo conto di quello che ho detto. «Scusa» sussurro, «non volevo dire questo, amore.»
Mi guarda e appoggia la tazza, inclinando la testa di lato.
«So che voleva solo proteggermi, che ha solo fatto la madre ma...nascondermi una cosa così grande, come chi ha ucciso mio padre.»

Mi mordo l'interno della guancia, «lui ha divorato la mia innocenza, nel momento in cui mi ha messo le mani addosso. Da quel momento, tutto è crollato.»
«La stessa persona ci ha causato delle cicatrici, solo che le mie non si vedono» gli dico, tenendo i miei occhi nei suoi.

«Non so cosa tu abbia provato o quanto tu abbia sofferto, ma posso assicurarti che il risentimento che provi verso tua madre non ti aiuterà a tornare indietro.»
Annuisco, «lo so.»

«È assurdo» dico, mentre accende una sigaretta e fa un tiro. «Che cosa?»
Sorrido, arricciando il naso e faccio spallucce.
«Ho sempre odiato l'odore del tabacco, non l'ho mai sopportato.»
Lo guardo, «ma adesso, ogni volta che lo sento, non posso a fare a meno di pensare a te.»
«Quindi puzzo» dice, aggrottando le sopracciglia. «No, su di te è incredibilmente buono.»
«Il tabacco non può essere buono.»

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