•27 - Amico di vecchia data.

634 48 3
                                    

Accarezzo la sua schiena nuda, mentre ha la testa appoggiata contro al mio petto.
Butto in aria il fumo e riporto tra le labbra la sigaretta.
In questo momento, potrei rimanere così in eterno e non mi stancherei mai di sentire il calore del suo corpo contro la mio.
Sfioro i suoi capelli con le dita e il silenzio riempe la stanza.

«A cosa pensi?» Gli chiedo, stringendolo.
Alza la testa per guardarmi e fa spallucce.
«Che mi sono innamorato di te, come farebbe un ragazzino.»
Sorrido, sfiorando la sua guancia con il pollice. «Ed è una cosa brutta?»
Appoggia le braccia sul mio petto e scuote la testa. «No, è bello.»
«È bello? E perchè è bello?»
«Perché mi piace quello che sento quando sono con te...calore, bisogno, felicità.»

«Ti amo anche io» gli dico, facendolo ridacchiare.
Sento il mio cellulare squillare, così lo prendo e sospiro. «Pronto?»
«Salve, Kim Taehyung?»
Aggrotto le sopracciglia, «sì, sono io.»
«Sua sorella ci ha dato il suo numero, credo che lei dovrebbe venire in ospedale.»
«In ospedale?! Che è successo?»
Mi metto seduto, deglutendo. «Beh, la signorina Kim ha avuto un indicente ma non è nulla di grave. Non si preoccupi.»
«Capisco, arrivo.»

Chiudo la chiamata e sospiro. «Saeyoung ha avuto un incidente» dico, mentre cerco i miei vestiti per la stanza.
«Cosa? E sta bene?!»
«Sì, hanno detto che non è nulla di grave ma che devo andare da lei.»
Lo guardo, «puoi rimanere qui.»
«D'accordo...»

[...]

«Saeyoung!» Esclamo, appena la raggiungo nella stanza. «Ehi, fratellone!»
«Ringrazia che ci siano le infermiere, altrimenti ti avrei uccisa» sibilo, sedendomi sul bordo del letto. «È solo un piccolo incidente, niente di che. Sto benissimo.»
Mi massaggio le tempie, «Aaron?»
«Lui è a Boston e non gli ho detto niente per non farlo preoccupare.»

«Sono settimane che sei sparita e ti ritrovo all'ospedale...incredibile, dico sul serio.»
Porta le braccia al petto, «io sono sparita? Chi è Mr. Sono sposato con il mio lavoro?»
Assottiglio gli occhi, limintandomi a tranciarla con lo sguardo.

«Signorina Kim è tutto nella norma, ma per stanotte la teniamo in osservazione vista la sua situazione.»
«Il trauma cranico?»
La dottoressa aggrotta le sopracciglia, «mi scusi, signorina, lei...non sa di essere incinta?»

Sgrano gli occhi, guardando mia sorella che ha la mia stessa espressione.
«No...ma com'è possibile? Ho avuto un aborto e mi hanno detto che era quasi impossibile che potessi rimanere incinta.»
Lei fa spallucce, «quasi, signorina...è di circa sei settimane.»
«Ma non ho avuto nausee, il mio ciclo non è mai stato puntuale...»
«Le nausee possono manifestarsi dal terzo mese, oppure non comparire proprio. Dipende da donna a donna, da gravidanza a gravidanza.»

«Bene, adesso le prescrivo le medicine. Si riposi» dice, per poi uscire dalla stanza.

«Sae» dico, attirando la sua attenzione su di me. «Stai...stai bene?»
«Tae, cazzo! Ho appena scoperto di essere incinta, come posso stare bene?!»
Sospira, massaggiandosi le tempie e chiudendo gli occhi per qualche istante.
«Non sei contenta?»
«Sì, certo che lo sono ma...pensavo che fosse impossibile e adesso...ho paura.»
Sorrido, aprendo le braccia. «Vieni qui, principessa.»

Si fa piccola contro al mio petto, con alcune piccole lacrime. «Sarò una pessima madre, non so nemmeno badare a me stessa. Mi sono schiantata contro a una macchina, perché dovevo cambiare canzone alla radio. Come posso prendermi cura di un bambino?»
«Andiamo, Sae, sono sicuro che sarai fantastica e poi non sei da sola. Hai Aaron, hai me.»
«Andrà bene?»
«Sì, andrà bene.»

Mentre sto girando a vuoto per la stanza, sento il mio cellulare squillare così lo afferro

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


Mentre sto girando a vuoto per la stanza, sento il mio cellulare squillare così lo afferro.

«Sì?»

«Tu sei Jungkook, giusto?» Chiede a una voce a me del tutto sconosciuto. «Sì...e tu chi sei?»
«Ho bisogno di parlarti. Possiamo vederci tra venti minuti al café vicino al club in cui lavori?»
Aggrotto le sopracciglia, «scusa, ma non mi sembra di conoscerti.»
«No...cioè, probabilmente non ti ricordi ma ti supplico. Devo parlarti urgentemente di Kim Seokmin.»
«Kim Seokmin, aspet-»

[...]

Non capisco come sia possibile che io sia finito in questa situazione.
Tengo le braccia al petto, entrando nel café e guardandomi attorno.
È quasi vuoto.

«Jungkook?»
Un ragazzo mi guarda come per verificare che sia davvero io. «Sei tu che mi hai chiamato?»
Mi siedo di fronte a lui e annuisce.
«Sono Haemin, frequentavamo lo stesso liceo prima che tu lasciassi gli studi. Seguivamo letteraura e storia insieme.»
Sbatto le palpebre un paio di volte, poi sgrano gli occhi. «Song Haemin?! Il figlio del preside?!»
Annuisce, «già, proprio io.»

Non eravamo amici, ma abbiamo parlato un paio di volte.
Lui era il ragazzo più popolare della scuola e per un periodo, quando è venuto fuori che lavoravo al club, non ha fatto altro che prendermi in giro con i suoi amici snob.

«Mi ricordo, sopratutto quando dicevi che ero una puttana» dico, assottigliando gli occhi.
«Mi dispiace, Jungkook. Se solo avessi saputo...ero così ingenuo, non capivo e mi sembrava che tu ti spogliassi per soldi tutte le notte.»
«L'ho fatto per la mia famiglia, Haemin.»

«Sei cambiato tantissimo...ai tempi eri così-»
«Debole?» Gli chiedo, piegando le labbra in un sorriso finto. «Fragile» dice, «adesso sembri un'altra persona.»
«Adesso amo me stesso.»

Sospira, «ascolta, non ti ho chiamato per ricordare i vecchi tempi. Kim Seokmin, sai chi è vero?»
Annuisco, «certo che lo so.»
«So cosa ti ha fatto...e vorrei che tu sapessi che conosco una persona che potrebbe aiutarti a denuciarlo.»
Mi lecco le labbra, sorpreso. «Cosa stai dicendo?» Sibilo, seriamente.
«C'è una ragazza, lavora in un negozio di giocattoli. La sua storia è un po' complicata, ma lei mi ha dato il permesso di raccontartela quindi proverò a spiegartela in breve.»

Annuisco, guardandolo fisso nei suoi occhi.
«Quattro anni fa, quella ragazza è stata stuprata da Seokmin...varie volte ed è rimasta incinta. In realtà, è rimasta incinta tre volte. La prima volta ha abortito spontaneamente, la seconda di si è rivolta a un medico e la terza...è stato lui a provocarle l'aborto. L'ha colpita sull'addome e lei è quasi morta di emorragia.»

Ingoio un groppo, stringendo in pugno.
«Dio, è orribile» dico, scuotendo la testa.
«Lo so.»
«E tu come la conosci?»
«Perché stiamo insieme.»

Resto in silenzio, senza sapere cosa dire.
«Non rispondi?» Chiede, indicando il mio cellulare. «Emh sì, scusa un attimo.»
Clicco sul verde, ancora sconvolta.
«Ehi, dove sei finito?»
«Ho scoperto una cosa che potrebbe aiutarci contro tuo padre.»
«Che cosa?!» Sbotta. «Dove sei?»
«Sono al solito café...è assurdo, Tae.»

«Aspettami. Sto arrivando.»

[...]

«Kookie.»
Lui si siede accanto a me, guardando Haemin fisso negli occhi.
«Tae lui è Haemin, ci conosciamo dal liceo. Haemin lui è...beh, suppongo che tu sappia chi sia.»
«Kim Taehyung - dice, scuotendo la testa - il figlio di Seokmin. Seriamente esci con il figlio dell'uomo che ti ha stuprato?»
Mi guarda con le sopracciglia aggrottate, mentre io sono confuso. «Che vuoi dire? Lui non centra niente.»

«Ehi, non so chi cazzo tu sia ma penso che non dovresti giudicarmi senza conoscermi.»
Poso gli occhi su Taehyung, che è fin troppo serio. «Montato del cazzo.»
«Prova a sfidarmi - gli dice, subito - e vediamo cosa succede.»

«Tae» afferro il suo braccio, così lui mi guarda.
Scuoto la testa e lui sospira, cercando di ricomporsi.
«Digli quello che hai detto a me, Haemin. Ti posso assicurare che sarà sconvolto.»

STRIP 2 | Deeper-Darker Where stories live. Discover now