Prologo

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Nella sua intera vita Samantha mai aveva assistito a un temporale del genere

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Nella sua intera vita Samantha mai aveva assistito a un temporale del genere.

L'estate era finita da poco, ma quell'anno i temporali estivi avevano deciso di tardare un po'.

Dalla finestra della camera, coperta il più possibile da una pesante tenda viola scuro, provenivano i rumori dei tuoni, forti come bombe.

Per un attimo, le sembrò di essere nel bel mezzo di una guerra combattuta a colpi di mortaio.

I lampi illuminavano la stanza a giorno, nonostante lo sforzo delle tende di proteggere Samantha, facendo crescere in lei il disagio a livelli sempre maggiori.

Ricordò il discorso che la dottoressa Anna le aveva fatto in una delle loro sedute, nell'occasione in cui Samantha trovò il coraggio di dirle quanta fifa le facessero i temporali. Si sentiva così stupida, così bambina, ad aver paura dei tuoni. Probabilmente persino Sirius se la stava vivendo meglio di lei, nonostante fosse risaputo quanto fifoni fossero i cani quando ci sono i temporali.

"Samantha, non devi vergognarti di avere paura dei temporali. La tua mente è in uno stato di alterazione dovuta al potere spropositato che inconsciamente dai alla tua ansia"

Seduta in un angolo del letto si stringeva sotto una coperta troppo pesante, abbracciandosi le ginocchia. Infilò la testa tra le braccia e pregò che smettesse presto. D'altronde, più forti sono le tempeste, meno durano. Giusto?

Sbagliato.

Proprio in quel momento un lampo squarciò il cielo. Seguì un tuono così forte da farle tremare i denti.

Samantha non ebbe nemmeno il tempo di contare i secondi tra la luce ed il rumore. Aveva scoperto, guardando il film "Poltergeist", che più è lungo il passare del tempo tra lampo e tuono, più è lontano il temporale.

Beh, in quel caso, non erano passati nemmeno un paio di secondi.

La sensazione di morire le si fece strada senza pietà tra le ossa.

Sarebbe morta, se quel fottuto temporale non si fosse fermato.

Ne era certa, sarebbe morta.

Non ebbe nemmeno il coraggio di chiedere aiuto.

Chi le sarebbe stata vicino?

Piccola, stupida bambina Samantha.

Andiamo, ma quanti anni hai?

Così, si fece compagnia da sola, cercando di non morire.

La voce della dottoressa Anna si alternava ai tuoni.

"Non morirai, Samantha. Non morirai come non moriranno le altre migliaia di persone che stanno passando una notte insonne a causa di questo temporale. Passerà, perché è così che vanno queste cose. Passano. Nessuna tempesta dura per sempre. Neanche quella che hai in testa"

Fiamme Gemelle, amore e destinoWhere stories live. Discover now