Capitolo 14

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La mattina dopo, Fadi si svegliò in un letto che non era il suo.

"Buongiorno, principessa!"

Con una fitta alla testa, si sedette sul letto, in preda al panico.

"Ehi ehi, bel faccino. Non agitarti"

Un ragazzo dagli occhi verdi e la bocca sottile lo squadrava.

Fadi era in mutande, su un letto matrimoniale. Si guardò intorno. Si trovava probabilmente in un bilocale del centro di Bosco. Ne aveva dipinti alcuni all'interno, per cui ne riconosceva i particolari. Quegli appartamenti erano quasi tutti speculari: stessi muri portanti, stessa posizione delle finestre, stesse camere.

"Chi sei?"

"Chiunque tu vuoi che io sia! Scherzo, ovviamente. Sono quello che ti ha salvato il culo ieri sera dopo che Samantha mi ha chiamato in preda al panico."

"Samantha! Sam... lei è qui?"

"Sono qui. Si è svegliato? Perché non mi hai chiamata?"

"Volevo divertirmi un po'..."

"Potete evitare di parlare di me in terza persona? Piuttosto... perché sono qui, con i postumi, mezzo nudo, a casa di questo tizio?"

"Abbiamo fatto una cosa a tre. Non ricordi?"

A questo punto Fadi iniziò ad iperventilare.

"Finiscila, cretino!"

Samantha si rivolse all'amico cercando di sostenere un'aria arrabbiata, ma senza riuscire a nascondere un mezzo sorriso.

"Tranquillo, nessuno ha abusato di te. Nessuno che sia presente in questa stanza, almeno. Io ho dormito nella stanza degli ospiti, Enzo sul divano, tu qui. Sul comodino c'è un'aspirina. Ti conviene prenderla in fretta e farti una doccia da record, puzzi."

Il tono freddo di Samantha colpì Fadi quanto avrebbe potuto farlo in proiettile in pieno petto.

"Sam..."

"Risparmia le tue lagne per quando sarete fuori da casa mia. Ho già assistito a questo scempio stanotte. Sei fortunato che considero Samantha una sorella.

In bagno ci sono un asciugamano e dei vestiti puliti. Ti andranno stretti, campione, ma non potrebbe importarmi di meno. Dovrò anche cambiare le lenzuola."

Imprecando, Enzo andò in sala.

Un po' addolcita dallo sguardo di Fadi, Samantha cercò di rassicurarlo, ricordandosi troppo tardi di essere parecchio incazzata.

"Scusalo. Ci tiene a me e mi protegge come un fratello maggiore. Però è vero che devi farti una doccia. Fai con calma, poi togliamo il disturbo e facciamo i conti fuori."

Gli indicò il bagno e lui, rassegnato, vi si diresse trascinando i piedi.

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Ad ogni passo, la testa di Fadi subiva una piccola esplosione. Prese un'aspirina a stomaco vuoto, sapendo che ne avrebbe sofferto più tardi.

L'acufene comparsa nello stesso momento in cui aveva aperto gli occhi, continuava ad accompagnarlo incessantemente.

Qualcosa non andava.

Dove aveva già visto quel ragazzo?

Perché non si ricordava niente del giorno prima?

Si ricordava il motivo per cui aveva bevuto così tanto. Quello sì.

Entrò nel bagno con più domande in testa che vestiti addosso. Aleggiava nel suo petto una sensazione di frustrazione e senso di colpa.

L'espressione negli occhi di Samantha, poco prima, gli era rimasta impressa come una fotografia, ed ora se la ritrovata stampata sotto le palpebre, ogni volta che chiudeva gli occhi.

Fiamme Gemelle, amore e destinoWhere stories live. Discover now