Capitolo 18

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"Sam. Ti prego, parliamone. Dammi la possibilità di dirti quanto sono stupido in cento, mille, diecimila modi diversi. Mi dispiace."

Samantha continuava a fissare quel messaggio, che aveva deliberatamente visualizzato ed al quale ancora non si era decisa a rispondere.

Successivamente all'aperitivo con le sue migliori amiche, aveva addirittura deciso di fare una seduta straordinaria con la dottoressa Anna.

Dalla seduta era emerso che Samantha, a quanto pareva, aveva secondo il parere della psicologa "ingrandito" la situazione per poter trovare un pretesto per non rischiare di innamorarsi e, quindi, soffrire di nuovo.

Sciocchezze, aveva pensato inizialmente.

L'idea, a dire la verità, diventava sempre meno ridicola col passare delle ore.

Dal maledetto incontro con il Fadi-ubriaco erano passati ormai alcuni giorni e le sensazioni di Samantha al riguardo stavano iniziando a mutare.

L'ira si era trasformata in rabbia, la tristezza in malinconia, l'orgoglio ferito in delusione.

Avete presente quando per la prima volta vi fanno notare che la luna sembra avere occhi e bocca? E da quel momento in poi non riuscite più a fare a meno di vederli, quando la guardate?

Ecco, per Samantha l'aver conosciuto Fadi rappresentava più o meno questo.

Prima, c'era la vita senza amore.

Poi, era apparsa la prospettiva di una vita con l'amore.

E questo amore era Fadi.

Samantha non riusciva più a vedere la sua vita senza di lui.

Fadi era il viso della luna, per Samantha.

Se c'è chi sostiene che a ogni cosa c'è una spiegazione, si facesse avanti ora, quando sembra impossibile trovarne una.

Può uno sguardo raccontare una vita passata, forse mai esistita?

Possono due persone incontrarsi per la prima volta e riconoscersi, ritrovarsi, senza sapere essenzialmente niente l'uno dell'altra?

Queste erano le domande che l'attanagliavano, giorno e notte.

Questi erano anche, allo stesso tempo, i dubbi che non le permettevano di decidersi, una volta per tutte, se lasciar andare ogni cosa oppure no.

Ci credeva? Credeva nel destino, nel fatto che le loro anime fossero fiamme gemelle, oppure erano tutte stronzate?

Eppure...

Eppure lei quei brividi se li ricordava ancora.

Quei contatti quasi casuali. I loro corpi vicini. Il bacio incredibile che si erano dati appoggiati alla macchina. Tutto sfumato, tutto per "colpa" di Enzo.

Colpa di Fadi, in realtà. L'unico vero colpevole di tutta questa faccenda.

Con il telefono in mano, iniziò titubante a girare in tondo per la camera.

Il suo sguardo si posò sulla sedia rosa da computer di fronte al letto, accanto alla scrivania.

Sorridendo, si ritrovò a rigirarsi per le mani la felpa che Fadi le aveva dato, la sera del loro appuntamento, per proteggerla dal freddo.

L'annusò.

Ovviamente, sentì subito un forte profumo di uomo, un profumo di quelli che ti mandano fuori di testa e ti spediscono a ricordi ed immagini.

È forse questo il segnale che cercavo?

Come ho potuto per tutti questi giorni dimenticarmi di questa felpa?

Fiamme Gemelle, amore e destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora