Capitolo 9

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Il fatidico giorno arrivò, sorprendentemente accompagnato dal sole.

Samantha ci mise circa un'ora a scegliere come vestirsi. Avrebbe voluto optare per dei vestiti che valorizzassero il suo incarnato.

Aveva scoperto da poco, grazie alla sua amica Katerina, che in base al suo colore della pelle, rientrava nella categoria "Winter".

Sentiva ancora la sua voce stridula che le diceva:

"L'Armocromia è importante, Sam. Tu sei una Winter! Per la precisione sei un Inverno Profondo. Vedi?" con le mani che si avvicinavano un po' troppo al suo viso. "Hai la pelle olivastra, gli occhi verdi. Certo, il colore nero va benissimo, ma non puoi usare solo quello! Per esempio" alzò prima l'indice, poi il medio e così via "il verde, il viola, il rosso scuro, ed il blu!"

Samantha scartò senza ombra di dubbio il verde, con la paura di sembrare un abete. Setacciò l'armadio in cerca di qualcosa di blu, ma non lo trovò.

Optò infine per un maglioncino girocollo bordeaux (è pur sempre un rosso scuro, no?) ed un paio di jeans. Neri.

Arrivata quindi ad un quasi compromesso, si truccò con il solito eyeliner e mascara, decidendo all'ultimo di mettere lo stesso rossetto usato per quella sera in discoteca, la sera del loro primo incontro, osando un po'.

Nonostante fosse ancora irritata all'idea di aver dovuto aspettare (in agonia) giorni interi per quella giornata, si rese conto che voleva apparire bella anche agli occhi sobri di Fadi. Alla peggio, avrebbe almeno fatto bella figura.

Incalzate le immancabili scarpe da ginnastica nere, per cambiare, si diresse a piedi verso il luogo prestabilito due giorni prima, tremando un po'.

Per distrarsi dal tormento dei suoi pensieri, prese ad ammirare il cielo, cercando di pensare solo alle nuvole del pomeriggio, fallendo dopo pochi minuti.

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Lo vide da lontano, sotto l'insegna "Dolly bar", appoggiato ad una colonna, sigaretta in bocca e sguardo verso il basso.

Fadi era vestito sportivo, grazie a Dio, indossava una maglia bianca con sopra una felpa nera aperta ed un normalissimo paio di jeans.

Chi li vedeva da lontano, avrebbe potuto giurare che fossero una coppia innamorata, a giudicare dallo sguardo che si scambiarono appena furono l'uno davanti all'altro.

Invece, tra loro galleggiavano tensione e dubbi.

"Ciao, Samantha"

"Ciao, Fadi"

Il contatto visivo si interruppe quasi subito, colmo di imbarazzo.

"Che dici, ci sediamo? C'è un tavolino libero, lì"

Si sedettero ed ordinarono due birre.

Dopo aver assaporato un sorso di birra, Fadi decise che era arrivato il momento di rompere il ghiaccio.

"Ok, allora, facciamo un gioco."

"Un gioco?"

Samantha aveva un'aria perplessa.

"Si dai. Uno di quei giochi fighi che si vedono nei film. Io ti faccio una domanda, se mi rispondi puoi farne una a me e così via"

Che cliché.

Un modo davvero strano per riempire le lacune di una settimana. Presa dall'indecisione, Samantha ci pensò per un po',  in silenzio.

Era davvero così che avrebbe voluto discuterne? Sarebbe stato meglio intavolare subito una discussione?

Fiamme Gemelle, amore e destinoWhere stories live. Discover now