Capitolo 4

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Mentre metteva il rossetto, Samantha non smetteva di chiedersi chi glielo avesse fatto fare.

Era un venerdì sera di ottobre, quale migliore occasione per andare in un luogo pullulante di gente sudata che salta e balla e canta e fuma eccetera?

Come ogni venerdì, autunnale e non, al suono della sirena di fine turno, Samantha aveva messo di corsa le sue cose nella borsa di lavoro, ma non era stata sufficientemente lesta da evitare la solita domanda di Nina:

"Allora.. stasera andiamo al T-Enne?"

Il sopracitato T-Enne era il locale di un paesino di periferia, l'unico nel raggio di venti chilometri a dire il vero.

Conosciuto per il range medio-basso di frequentatori, per il giro elevato di stupefacenti e la musica hardcore. Musica che, a Samantha, suo malgrado piaceva davvero molto.

Il problema era tutto il resto.

Per quanto riguarda gli stupefacenti, il suo massimo era, da qualche mese, la marijuana. Non aveva mai fatto uso di nessun altro tipo di droga in vita sua, e non ne aveva nemmeno intenzione.

L'unica cosa che accettava, insieme all'erba e senza esagerazione, era l'alcol. Non riusciva davvero a dire no a un paio di VodkaRedbull alla fragola.

"Eddai Sam.. mi dici sempre di no. Quando è stata l'ultima volta che siamo andate a ballare insieme? Ad AGOSTO? Ti sembra normale? Ci facciamo il culo a lavorare, dovremo pur sfogarci in qualche modo?"

L'espressione di Nina si faceva man mano sempre più dolce. Un sorriso d'avorio stampato in faccia.

"Lo vedo che ci stai pensando. Dai dai dai... dimmi di sì. Non puoi lasciarmi sola con Katerina, lo sai che dopo un gin tonic inizia a parlare e non mi lascia un attimo respirare. Come faccio a flirtare con lei sempre dietro?"

"Mi stai invitando come ruota di scorta o per la mia piacevolissima compagnia?" Scherzò Samantha.

Però era vero, ci stava davvero pensando. Per una volta, si disse, avrebbe anche potuto uscire. Ballare ed evitare il contatto con uomini troppo affascinanti.

Le parole della psicologa al loro ultimo incontro ballavano il tango nel suo cervello. Decise di ascoltarle, sapendo che Anna sarebbe stata fiera di lei.

"E va bene, vengo. Ma togliti quel sorriso dalla faccia, io non flirterò con nessuno e non ti farò da spalla. Te lo giuro Nina, al primo tossichello che provi ad appiopparmi me la filo immediatamente!"

"Ok ok! Keep calm" con le mani alzate, Nina non riusciva davvero a smettere di sorridere. In fondo, nonostante tutto, era una persona buona. E questo Samantha lo sapeva bene.

Per sicurezza quella sera aveva deciso di fare una cena bella abbondante, in modo da reggere l'alcol senza troppi problemi. Nina si era gentilmente offerta di guidare, in modo di darle la possibilità di lasciarsi andare dopo molto tempo.

Che illusa.

Samantha non aveva intenzione di bere più di due cocktails, né di approcciare con nessuno. A dire il vero, si era sempre resa conto al primo sguardo se la persona che aveva davanti avrebbe potuto piacerle veramente.
Che fossero uomini o donne, coglieva sin da subito le cose che avrebbero potuta coinvolgerla emotivamente. Cose da cui sarebbe potuta nascere una simpatia, un'amicizia, un amore. Il primo impatto era di sicuro importantissimo per lei che sì, effettivamente, giudicava il libro dalla copertina. Tanto, cos'aveva da perdere?

Quindi, rettificando, non aveva intenzione di approcciarsi a nessuno che avrebbe potuto farla innamorare.

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Fiamme Gemelle, amore e destinoWhere stories live. Discover now