Capitolo 13

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nota dell'autrice: amici, non spaventatevi della lunghezza di questo -e dei prossimi- capitoli.

sono quelli che mi sono divertita di più a scrivere anche se, paradossalmente, non sono i più divertenti ;)

fatemi sapere cosa ne pensate!

Quella notte Samantha si addormentò subito.

Il suo corpo si stava preparando al weekend più strano che avesse mai vissuto.

Tanti pensieri la tenevano sveglia di solito, e quello di Fadi occupava ancora il primo posto.

Circa alle tre, fece un sogno strano: quattro file di autobus rosa stipati di gente che la osservava curiosa avanzavano su di una superstrada, mentre lei, cercando qualcosa che sarebbe sicura avrebbe trovato alla fine di quella coda, correva all'impazzata.

Quello che stava cercando non lo scoprì mai, perché qualcosa iniziò a vibrare insistentemente di fianco alla sua testa.

Senza aprire del tutto gli occhi, prese in mano il telefono.

"Nina" appariva sul display. Scorri per rispondere, cornetta rossa per agganciare.

Dubbiosa, Samantha non riusciva proprio a realizzare cosa potesse spingere la sua amica, alle tre e zero nove di un sabato notte (ormai domenica) a chiamarla senza preavviso.

Decise di rispondere.

"Nina, mi auguro che sia importante"

In sottofondo, i bassi di una musica a lei familiare disturbavano la telefonata.

"Hei Sam... Scusa se ti ho svegliata... dovresti ehm... sono fuori del T-Enne e c'è un'emergenza"

Come ridestata da un coma, Samantha balzò seduta, ora sveglia e vigile.

"Che succede? Stai bene?"

"Io sto bene... ci sarebbe Fadi che..."

"Ok calma. Lentamente. FADI CHE?"

"Insomma non lo so, sta svarionando. Penso abbia bevuto tutto il lago di Marina... chiede di te. C'è una tipa..."

"C'È UNA CHE COSA?"

"Una tipa... non so se si conoscano... ora c'è Erik che cerca di tenerli a bada ma se fossi in te verrei qui"

"Arrivo"

####

Samantha si lavò gli occhi, si vestì con i primi vestiti (neri) che trovò e salì in macchina in un tempo record di cinque minuti.

La strada era deserta, grazie a Dio, e i dieci chilometri che doveva percorrere scorrevano davanti a lei lisci come l'olio.

Era talmente agitata che trovò molto difficile analizzare i suoi pensieri, come suggerito dalla psicologa. Era preoccupata. Questo lo capiva. Fece una breve lista delle emozioni che provava, cosa che aveva imparato a fare, sempre grazie alla Dottoressa Anna, per tranquillizzarsi.

Sono preoccupata. Spaventata. Agitata. Emozionata.

Non gliene venivano altre, eppure si sentiva sul punto di esplodere, colma di sensazioni contrastanti.

Arrivata al locale, trovò Marco.

"Hei Marco! Ti prego, ho un'emergenza, un amico dentro non sta bene, posso entrare?"

"Hei Samantha! Vuoi farmi prendere un accidente? Che succede? C'è bisogno che chiami l'ambulanza?"

"No, ti ringrazio. Penso di potermela cavare. Chiudi un occhio se mi vedi uscire tenendo sulle spalle un egiziano ubriaco?"

Fiamme Gemelle, amore e destinoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ