Capitolo 30

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Come si veste chi sta andando a casa del suo ragazzo costretto a letto e si presenta ufficialmente ai genitori?

Jeans, canottiera e maglione color ocra.

Già, sembro una papera, ma va bene così.

Seguendo Google Maps, Samantha guidò con calma verso la casa di Fadi.

Era elettrizzata!

L'avrebbe rivisto sorridere dopo giorni interi, anche se in un letto.

Almeno non era un letto d'ospedale!

Decise di fare una piccola deviazione, quando notò l'insegna del bar di Kate.

Quando la vide arrivare, l'amica smise di fare quello che stava facendo e le corse incontro, per abbracciarla.

"Sam! Mio Dio! Come stai? Come sta? Si è ripreso?"

"Hei" si liberò controvoglia dall'abbraccio stritolante di Kate "ora va molto meglio. Non sai quanto mi sono spaventata"

"Ma cosa è successo di preciso? Non sai quanto mi dispiace di non essere venuta in ospedale insieme agli altri! Quanto odio questo lavoro di merda!"

"Non ti preoccupare! Ti capisco..." il padre di Kate non le avrebbe dato un paio d'ore di permesso nemmeno se fosse scoppiata la terza guerra mondiale.

Lavoro, lavoro e solo lavoro.

L'unico giorno di riposo di Kate era il mercoledì -molto utile, un giorno infrasettimanale in cui chiudono letteralmente tutti i locali e negozi nel giro di chilometri- "devo ancora capire bene tutti i dettagli, in realtà. 

Sembra che una banda di ragazzini l'abbia aggredito alle spalle, proprio quando era appena tornato dalla cena con i miei genitori"

"Che razza di bastardi! Ma... perchè? Si ricorda qualcosa su chi erano, almeno?"

"Non lo so. Sembra di no. Suo padre mi ha accennato qualcosa riguardo alla polizia, ma onestamente non l'ho ascoltato. Non ero lucida"

"Spero che chiunque sia stato non la passi liscia..."

"Già, anche io. Comunque, ora sto andando da lui. A casa sua!"

"Uuuuu! La prima entrata ufficiale! Quindi l'hanno già dimesso?"

"Sì, esatto. Se l'è cavata bene, direi. Deve solo riposare qualche settimana. In ogni caso, ora che sono qui, approfitterei per portare qualche biscotto di quelli speciali che fai tu"

"Oh, sì, tra l'altro ne ho sfornati alcuni da poco, vieni, entra!"

All'interno, il locale era quasi vuoto. Si può dire che il tempo tetro di quei giorni -quasi volesse rispecchiare l'umore di Samantha- non era una grande attrattiva per i clienti che, molto probabilmente, preferivano starsene a casa e al caldo, bevendo vino scadente.

I tavoli bianchi, perfettamente lucidati dalla mano esperta di Kate, erano deserti, a esclusione di una coppia che sedeva nell'angolo più lontano del locale, bevendo due calici di quello che sembrava essere prosecco.

Beati voi che festeggiate!

"I miei vecchietti mi hanno abbandonata oggi. Meglio così, odio lavorare troppo con questo tempo di merda. Mi mette ansia"

Non parlarmi di ansia, Kate.

"Non dirlo a me. Io odio fare tutto quando c'è questo tempo. Anzi, quasi per tutto l'inverno in realtà"

Samantha era conosciuta per soffrire incredibilmente il freddo; per questo, era soprannominata spesso dalla famiglia come quella senza-sangue.

"Allora. Scegli: marmellata all'arancia, albicocca o ciliegia; cioccolato bianco o nutella; crema pasticciera e pistacchio"

Fiamme Gemelle, amore e destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora