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"Voglio essere sincera: sono sorpresa di aver ricevuto una tua telefonata" Jihyo stava bevendo un frappè, gli occhi puntati sulla ragazza seduta di fronte a lei in attesa di sapere quale fosse il suo problema.

Sana si sentiva a disagio e a confermarlo era il suo continuo muoversi sulla sedia "sapendo che stasera hai un turno a lavoro avrei voluto evitare di disturbarti e sfogarmi con Dahyun, ma non credo sarebbe contenta di sentirmi parlare di una delle sue migliori amiche e tu sei l'unica persona di cui mi fido"

"Sei ancora arrabbiata per quella volta che ti ha rovesciato la bottiglietta d'acqua addosso? Non ti facevo così rancorosa"

"Sì, ma non è per questo che.. Aspetta, come hai capito che stessi parlando di lei?"

"So per certo che una persona scatenata come Sharon non è il tuo tipo e che non la lasceresti avvicinare a te nemmeno per sbaglio, mentre Tzuyu, anche se una peste, è molto più tranquilla e alla tua portata. Ho indovinato?"

La rossa mise in mostra un broncio, affiancato dal suo sguardo contrariato "ecco perché non voglio mai confidarmi con te, capisci tutto al volo e mi mette in imbarazzo"

Sul volto di Jihyo c'era il suo solito sorriso gentile e comprensivo "ormai ci conosciamo da un po' e, anche se non sembra, sono un'ottima osservatrice. Adesso dimmi cosa ha combinato Tzuyu, lo vedo che sei più nervosa del solito"

"Mi ha vista seduta sotto un albero giusto qualche giorno fa e il genio ha ben pensato di disturbare la mia quiete mettendosi a parlare e standomi letteralmente appiccicata. Come se questo non bastasse si è messa a criticare i miei gusti musicali, ma non è finita qui perché ha memorizzato il mio numero di telefono e ha continuato a mandarmi messaggi stupidi da quel giorno" si distrasse per guardare il cellulare, trovando una notifica di Tzuyu, e si ritrovò a trattenere un sorriso divertito.

"A me non sembra che ricevere i suoi messaggi ti dia così tanto fastidio, mi sbaglio?"

"Certo che mi infastidisce, il mio è solo un sorriso di circostanza"

Jihyo aveva alzato le sopracciglia "non può vedere come reagisci"

"Però potrebbe percepire il mio distacco e offendersi, sai che non vorrei mai ferire i sentimenti di qualcuno"

"Essere una persona matura significa anche ammettere, a se stessa e agli altri, di avere una cotta per qualcuno, lo sapevi? Che c'è di male ad essere interessata a lei? È una ragazza a dir poco stupenda, sa essere molto simpatica e mi sembra parecchio presa da te"

Gli occhi di Sana vennero puntati in basso, più precisamente sul bordo del tavolo laccato di azzurro "non ho una cotta per lei, sono solo scombussolata dalle sue continue attenzioni. La mia è una questione di abitudine, è la prima volta che qualcuno mi sta addosso in questo modo e francamente non ne capisco la ragione"

"Non volevo essere io a dirti questo, avrei preferito di gran lunga che lo capissi da sola, ma se continuerai a tenere ogni tua emozione in cassaforte prima o poi esploderai e non voglio questo per te. Con questo discorso non intendo dire che dovresti trasformarti nella persona più espansiva del mondo, ovviamente è necessario avere un equilibrio, però sarebbe già qualcosa se la smettessi di autoconvincerti di cose che non sono vere" non stava più sorridendo, mostrandosi seria come non lo era mai stata "so che è difficile avere stima di se stessi, ma so anche che è possibile acquisirne quanto serve"

"Abbiamo solo un anno di differenza, però mi sento una bambina quando mi parli così" la rossa non stava più guardando il tavolo, ma aveva puntato lo sguardo in quello della sua amica "rifletterò su ogni singola parola, lo prometto e ti ringrazio dal profondo del cuore per non esserti limitata a parlare del mio problema attuale. È bello parlare con qualcuno in grado di espandere un discorso banale fino a trattare tutti i problemi di chi ha di fronte"

Flow Like WavesWhere stories live. Discover now