Ventitré

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La stazione era il posto delle partenze più frenetico e disordinato di tutti, in quanto chi doveva partire andava di fretta per salire in tempo sul treno, con la stessa urgenza che avevano coloro che vi erano scesi, e gli accompagnatori dovevano combattere l'istinto di trattenere i loro cari.

Sharon e Tzuyu non facevano eccezione ed erano entrambe propense a scoppiare in un pianto rumoroso e disperato da un momento all'altro, ma come sempre l'orgoglio della prima stava avendo la meglio, facendola sembrare soltanto seria e a tratti distaccata.

"Cercherò di tornare almeno due fine settimana al mese, se possibile anche più spesso" Dahyun stava chiudendo la valigia col lucchetto per stare più tranquilla, in attesa dell'arrivo del suo treno.

"Anche noi proveremo a raggiungerti di tanto in tanto, potremmo incontrarci anche a metà strada per agevolare tutti" la minore del trio si era come incollata a colei che di lì a poco se ne sarebbe andata, stringendola come non aveva mai fatto prima.

L'abbraccio era stato subito ricambiato con la stessa intensità e venne esteso per far unire anche Sharon, portandole a stare tutte e tre con le fronti unite "ovunque voi siate sarete sempre le persone che amo di più al mondo, non dovete dimenticarlo. Sto andando via, ma il mio cuore lo lascio nelle vostre mani"

"Se dici queste cose non riuscirò a trattenermi dal piangere come una poppante, potrebbe addirittura colarmi il naso e ho dimenticato i fazzoletti" Tzuyu aveva gli occhi chiusi in un tentativo di mantenere la calma.

"Potresti evitare di dire queste cose disgustose almeno in momenti come questo? Se non la finisci ti prendo a frustate con la mia frangetta"

"Provaci pure se vuoi, ma non andare a piangere da tua sorella se la sottoscritta dovesse romperti di nuovo il braccio"

Dahyun le stava guardando con un sorrisetto divertito stampato in faccia "avete finito di punzecchiarvi a vicenda? Dovrei essere io la protagonista adesso"

"Ha ragione Hyun, propongo di mandare via questa rompiscatole per il nostro quieto vivere" Tzuyu stava spingendo colei con cui non poteva fare a meno di litigare ogni due minuti, fallendo miseramente nel suo intento in quanto fisicamente più debole.

Sharon si era schiarita la gola e, a quel segnale quasi impercettibile, la minore finse di avere bisogno di un po' d'acqua e le lasciò sole per andare al bar lì accanto.

"Conosco anch'io quel segnale, perché l'hai fatta andare via?"

"Volevo salutarti come si deve senza avere i suoi occhi addosso" sembrava stranamente timida e insicura, ma Dahyun non poteva esserne sicura "mi vergogno un po'.. Potresti chiudere gli occhi?"

"Non lo farò, se devi dire qualcosa lo farai mentre ti guardo"

La castana si lasciò andare ad un lungo sospiro, gonfiando le guance come una bambina e sfregandosi le mani con insistenza "va bene, come preferisci" incatenò lo sguardo a quello di lei, stando ferma per qualche istante prima di sporgersi in avanti e interrompere il contatto visivo per godersi il bacio che voleva darle.

Tuttavia il suo intento venne spazzato via dalle dita che Dahyun aveva poggiato sulle sue labbra, guardandola tristemente "non posso lasciartelo fare perché mi impedirebbe di andarmene"

"A me non dispiacerebbe convincerti a restare, forse è a questo che sto mirando"

"Non funziona così, dovrai abituarti alla mia assenza" tolse la mano dalla sua bocca per accarezzarle il viso, avvicinandosi abbastanza da baciarle la fronte "preferisco lasciarti con questo di bacio"

Non dissero altro oltre ai saluti che ci furono poco dopo e le due che non erano salite sul treno erano rimaste in attesa di vederlo sparire in lontananza prima di incamminarsi per uscire dalla stazione.

Flow Like WavesWhere stories live. Discover now