Sette

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Tzuyu aveva preparato tutto con estrema attenzione: aveva steso un telo sul prato sul quale vi aveva posizionato delle coperte, cibo e bevande. L'aria serale era piuttosto fredda, ma non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla sua idea romantica e, per i suoi standard, alternativa.

Attese con pazienza, e con molta ansia, che la persona di suo interesse la raggiungesse, ritrovandosi a sorridere non appena vide i suoi capelli rossi in lontananza.

"Ti chiedo scusa per aver fatto tardi, mia madre mi ha costretta a lavare i piatti della cena e ci è voluto un po' di tempo" Sana si era subito messa a sedere accanto alla più giovane, battendo i denti per il freddo "posso chiederti il perché di questa tua scelta?"

"So che non è l'ideale vista la stagione, ma ci tenevo a fare qualcosa di diverso. Tieni" prese una delle pesanti coperte, alzandosi in piedi per poterla poggiare sulle spalle della maggiore "sei una pensatrice perciò non c'è niente di meglio di una chiacchierata sotto il cielo notturno"

Sana la stava osservando con curiosità "è una mia impressione o sei molto calma?"

"Sono tranquilla perché ci sei tu, ma avresti dovuto vedermi qualche minuto fa. Ero in preda all'ansia perché temevo mi avessi dato buca"

"Apprezzo molto la tua sincerità, non dev'essere facile esporsi in questo modo con un'estranea"

La schiena di Tzuyu entrò in contatto col fresco telo che era disteso a terra e i suoi occhi erano persi tra la moltitudine di stelle "non ti considero un'estranea e sono fermamente convinta che dire la verità possa essere liberatorio, qualunque essa sia. Sdraiati e guarda il cielo, è bellissimo"

La rossa fece quanto le era stato detto, avvolgendosi maggiormente nell'enorme coperta e concedendosi il lusso di rilassarsi "hai ragione, è bello da togliere il fiato"

Restarono in silenzio per svariati minuti, fino a quando la minore non aveva iniziato a sfregare le mani tra loro per tenerle al caldo "riesco a vedere il mio respiro, fa un freddo incredibile a quest'ora"

A quel punto lo sguardo di Sana si era spostato sulla coperta piegata accanto a loro, però riuscì a rendersi conto dei desideri di Tzuyu e ad agire di conseguenza "vieni qui o congelerai" si avvicinò abbastanza da far toccare le loro spalle, coprendo entrambe con cura.

La vera natura di Tzuyu uscì fuori in quel momento, spingendola ad abbracciare la rossa e affondare il viso nei suoi capelli "mi piace il tuo profumo"

"Che stai facendo?" le guance di Sana erano più arrossate che mai e non a causa del freddo.

"Ti sto abbracciando, scommetto che non sei abituata" si era allontanata abbastanza da guardarla negli occhi, senza mollare la presa su di lei "c'è qualcosa che ti tormenta e vorrei sapere di cosa si tratta; sento l'esigenza di aiutarti"

"Non puoi aiutarmi, te lo assicuro"

"Questo lo vedremo insieme, ma sarebbe un buon punto di partenza sapere quale sia la causa della tua tristezza"

Lo sguardo di Tzuyu si era addolcito al punto da far sciogliere lo scrigno di ghiaccio che proteggeva il cuore di Sana, convincendola a parlare "non so cosa fare del mio futuro, è questo il mio tormento principale"

"Continua, ti sto ascoltando. Liberati di qualche sassolino che hai nella scarpa"

E Sana lo fece, parlò ininterrottamente per almeno venti minuti, raccontando alcuni aneddoti della sua vita che l'avevano portata a pensare di essere un totale fallimento. Agli occhi di Tzuyu, invece, c'era soltanto una persona che voleva conoscere in ogni sua sfumatura.

Nel frattempo, a casa delle sorelle Myoui, un brutto film stava riempiendo lo schermo della tv, facendo annoiare a morte le due ragazze sedute sul divano. Sharon si alzò in piedi e aprì una delle vetrine "bisogna ravvivare questa serata o ci addormenteremo come due vecchie decrepite"

Flow Like WavesWhere stories live. Discover now