Diciotto

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Il piano doveva continuare, a detta di Sally, e Momo, pur di non sentire più le sue lamentele fastidiose, si era adoperata per preparare una colazione a dir poco fantastica appositamente per deliziare il palato di Jihyo.

"Guarda cosa mi tocca fare per quella brutta oca bionda che nemmeno mi sta simpatica" aveva iniziato a borbottare già dalla sera prima, totalmente contrariata da quel cambio di programma repentino "avrei preferito fare da babysitter a quella peste di sua sorella piuttosto che cucinare per qualcuno che non sia io"

Attese con finta pazienza che la persona di suo interesse arrivasse a casa, rivolgendole un sorriso volutamente dispiaciuto "buongiorno, spero di non averti disturbata chiedendoti di raggiungermi per fare colazione"

Jihyo era distrutta: aveva gli occhi lucidi e arrossati, la tuta da ginnastica che aveva indosso non rendeva affatto giustizia al suo corpo e aveva pure le occhiaie ben visibili "nessun disturbo, se non fosse stato per te non avrei neppure lasciato il mio letto. Ti ringrazio"

La mora aveva optato per stare in silenzio, intenzionata a studiare la sua preda per evitare dei possibili passi falsi; non aveva alcuna voglia di fare la figura della stupida con Sally ed era intenzionata a rinfacciarle la sua vittoria. O almeno era ciò che voleva inizialmente.

Tutto ciò che c'era a tavola era davvero bello a vedersi e anche il profumo era promettente, causando un suono proveniente dallo stomaco di colei che aveva passato la notte a piangere. Si era imbarazzata subito, cercando di giustificarsi in tutti i modi possibili per paura di venire insultata.

Nessuna brutta parola era uscita dalla bocca di Momo, la quale sembrava addirittura divertita "è una funzione del corpo umano, non vedo perché tu ti debba scusare. Mangia piuttosto, stare a digiuno non fa bene"

"Ti ringrazio, lo apprezzo molto" mangiò per prima, complimentandosi sempre e apprezzando ogni singolo boccone "sei davvero brava a cucinare, non me l'aspettavo"

"So di essere una viziata irrecuperabile, ma quando i miei genitori mi hanno tolto la carta di credito per un mese ho scoperto che stare dietro ai fornelli non è poi così male. A proposito di questo.. Volevo scusarmi per quello che ti ho fatto, mi riferisco ad ogni cattiveria che ti ho rivolto" si era alzata per fare un breve ma significativo inchino, non sapendo neppure il motivo di tutta quella sincerità.

Jihyo, essendo la persona buona che tutti conoscevano, si era imbarazzata al punto da risultare adorabile "è acqua passata e non devi scusarti, ci ho già messo una pietra sopra"

Passarono un paio di minuti in cui non avevano parlato, entrambe a corto di parole, ma Momo aveva una missione e si era decisa a farsi avanti "ho saputo quello che è successo ieri sera, mi dispiace molto"

"La voce si è sparsa velocemente a quanto vedo" l'aveva detto con finta allegria "quanto sono ridicola secondo te?"

"Non lo sei affatto, è la situazione ad esserlo" aveva risposto sinceramente, nuovamente sorpresa da quella bontà improvvisa "non è colpa tua se Sally si è messa in mezzo ad un momento in cui non c'entrava nulla"

"Già, eppure sarà sempre lei a vincere" la fronte di Jihyo era entrata in una leggera collisione col tavolo.

"Io non ne sarei così sicura, ma non sarà piagnucolando davanti a del cibo che riuscirai ad ottenere quello che vuoi" lo sguardo di Momo era intriso di severità "non puoi affermare di non essere la vincitrice se non hai nemmeno provato a tagliare il traguardo"

Nonostante i suoi discorsi incoraggianti la situazione non era cambiata affatto, infatti Jihyo se n'era andata con lo sguardo rivolto a terra e le stesse convinzioni che aveva dalla sera prima, lasciando Momo a sospirare sul divano.

Flow Like WavesWhere stories live. Discover now