Capitolo 18

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⚠️ TW: In questo capitolo ci sono delle scene di violenza. Per favore, se sei sensibile, salta il capitolo 💕

𝓔inar

Scuoto la testa, un delicato sorriso mi incurva le labbra. Quella ragazza è una sorpresa unica ma, soprattutto, mi affascina ogni giorno, sempre di più.

Anche se non è stata la migliore idea correre da sola... Sopratutto ora che è sera.

Una nuvoletta fuoriesce dalla mia bocca per colpa del freddo, mentre porto una mano ormai congelata sul volto, strofinando gli occhi stanchi.

Correre di sera, da sola, può diventare un pericolo. E anche se in strada ci sono parecchie persone, è meglio che qualcuno le stia sempre vicino per controllarla. Soprattuto in questo periodo...

Serro la mascella isolandomi per un istante dalla realtà, pensando a tutti i problemi che stanno iniziando a insorgere ogni giorno, contro ogni mia aspettativa. Sono problemi costanti e difficili da sradicare. Corazón, accortosi del mio momentaneo distaccamento dal mondo, mi risveglia dai miei pensieri dandomi un colpo al polpaccio con il suo umido muso; i suoi occhi mi guardando con un luccichio speranzoso.

≪Andiamo a vedere dove sono finiti quei due...≫ sussurro al mio cane, riferendomi a Willow e Paquito. Provo a cercarli qui intorno, ma non vedo nessuno. Metto a tacere la paranoia che bussa alla mia mente contorta, camminando con un misto d'ansia e un'angosciante sensazione che mi perseguita da qualche minuto, esattamente da quando il Piccolo Salice ha deciso di correre via. Il rumore di un zampettare, rapido e affannato, insieme a un corpicino di un marrone scuro con due orecchie sventolanti per via della corsa e del vento si fanno strada tra le persone, raggiungendomi a tutta velocità. Non ci metto molto a intuire che il cane in questione è Paquito. Senza Willow.

≪Ehi, va tutto bene... Dov'è Willow?≫ chiedo al cane, con un insolito allarmismo, come se potesse rispondermi. Il bassotto continua ad abbaiare e ringhiare, mentre con lo sguardo cerco di individuare Willow da qualche parte, senza però trovarla. La cerco tra le persone, ma nessuno calamita i miei occhi come lei.

Dove diavolo sei finita, Piccolo Salice?

Prendo il guinzaglio di Paquito e, con Corazón in seguito, inizio a correre con più rapidità del solito, sperando che quella strana sensazione al petto sia solo la mia sfiancante paranoia. Secondo le regole che ho deciso io di persona, decretandole a tutti i miei uomini subito dopo, dovrei ragionare lucidamente e chiamare i rinforzi. Ma, in questo momento le regole possono anche andare a farsi fottere: voglio solamente vedere con i miei dannati occhi dei famigliari capelli castani, insieme ai suoi occhioni grigi con mille sfumature che mi torturano a ogni ora, quando si posano sulla mia figura.

Paquito continua a tirarmi, introducendoci dentro un vicolo buio, lontano dagli sguardi e le orecchie delle persone. Mi metto sull'attenti, oscurando per vari secondi il lume della ragione, quando il mio nome, urlato in un tono acuto e sofferente, mi risveglia.

Il suo urlo. Quella era la sua voce mentre gridava il mio nome con tutto il fiato rimanente.

Lascio i due guinzagli, con due occhi iniettati di sangue e l'adrenalina che scorre a ondate nelle mie vene, mista all'ira cocente, mentre corro a perdifiato. Dopo vari metri, metto a fuoco la figura di un uomo basso ma robusto, che stringe le sue luride dita sulla pura bocca del Piccolo Salice. La vedo dimenarsi, ma la forza dell'uomo è maggiore rispetto alla sua.

Anche al buio, con la sola fioca luce giallognola prodotta dal lampione, scorgo Willow che tenta di liberarsi con i denti e le unghie, senza però riuscirci. Sento le mani prudere, mentre il cervello si distacca dal resto del corpo e quella dannata parte che ho cercato di celare fuoriesce come un mostro, pronto a divorare ogni anima che trova nel suo cammino. In pochi falcate, lunghe e pesanti come il mio respiro, sono alle spalle dell'uomo che ha provato a toccare il mio Piccolo Salice.

Re-start, Ricomincio da teWhere stories live. Discover now