Capitolo 22

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-Conoscete il detto "Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio"?
Ecco, cercate di metterlo in atto.-

𝓦illow

≪Pensi che loro ti stiano nascondendo qualcosa?≫ Kenneth assottiglia gli occhi, sorseggiando tra una parola e l'altra lo champagne pregiato. I suoi sono occhi sono fissi su Eleanor e Jacob che continuano a parlottare allegramente con i ragazzi.

Guardo mio cugino aspettandomi una sua solita frase, ma l'unica cosa che ottengo è il silenzio. Anche se è sera, e i rinforzi sono arrivati più tardi del previsto, adesso fortunatamente stanno svolgendo il loro lavoro in modo eccellente. Forse non proprio al cento per cento, ma so che qualche rotella nel suo cervello sta facendo partire tutti gli ingranaggi.

≪Ho capito. Torno subito!≫ Kenneth sorride, per poi lasciarmi la sua flûte di champagne tra le mie mani.

Lo guardo sconcertata: vuole lasciarmi da sola con questi?

≪Kenneth, aspetta!≫ lo tiro dalla manica corta della sua camicia hawaiana, cercando di attirare la sua attenzione.

≪Non mi vorrai lasciare da sola con loro, vero?≫ chiedo, pensando a tutti gli scenari di omicidi che potrebbero accadere in pochi minuti... Ho visto e sentito alcune testimonianze di vittime sopravvissute e non al proprio assassino, che mi hanno lasciata con il fiato sospeso e brividi paurosi a scuotere il mio corpo. So che c'è mio fratello, Alex ed Einar, ma sento che mi stanno omettendo qualcosa. Qualcosa che può distruggere tutto quello creato.

≪Non succederà nulla. Anzi, tu tienimi al sicuro lo champagne.≫ Risponde rassicurante, dandomi delle pacche amichevoli sulla spalla. Sbuffo amareggiata, facendo un cenno d'assenso col capo.

Mi aggiusto meglio sul divano, tirando i lembi del maglione rosa verso il basso. La mia mente, anche lei poco affidabile, mi porta davanti agli occhi mille scenari in cui il mio corpo viene pugnalato più e più volte dai genitori del mio coinquilino.

Dai, Willow, smettila con questa paranoia!

Deglutisco a disagio, guardandomi intorno e mordendomi il labbro inferiore. Serro le dita attorno al vetro del bicchiere pregiato, prima di avvicinarmi la flûte alle labbra. Tentenno per un paio di secondi con lo champagne a bagnarmi le labbra e, con un sospiro sconsolato, butto giù tutto d'un sorso il contenuto alcolico. Sbarro gli occhi, sorpresa da me stessa.

La bevanda inizia ad avere i primi effetti dopo soli pochi minuti.

Cavolo, è forte questo champagne!

Osservo con poca attenzione Kenneth dare un pacca amichevole a mio fratello, sussurrandogli qualcosa al suo orecchio. Lo sguardo di mio cugino è serio, mentre l'espressione di mio fratello prima sorridente diventa tutto d'un tratto ansiosa e allarmata. Con un'occhiata d'intesa, tutta la ciurma composta dai ragazzi e cani scompare in pochi passi dal soggiorno.

Aspetta, ho appena definito i ragazzi una ciurma?! Ma che diavolo mi sta succedendo?

Scoppio in una risata di pancia, sentendo la testa già più leggera. Prendo la bottiglia fresca di champagne posta sopra al tavolino in vetro, versandone un altro po' nel calice. Bevo con pochi sorsi anche quest'ultimo, saettando con lo sguardo su Jacob ed Eleanor che ridono allegramente in un angolino. Lei da una prima impressione mi è subito sembrata una persona dolce e gentile, ma quella sensazione continua a rimanere lì, incisa nel mio cuore e mente.

Non fidarti di loro...

Passo l'attenzione su Jacob, restandolo a fissare per qualche minuto di troppo. Qualcosa nella sua espressione non mi convince. Non voglio giudicare subito una persona, non è da me, ma non è mai capitato a nessuno di sentire una strana sensazione che vi fa determinare qualcuno senza nemmeno conoscerlo?

Re-start, Ricomincio da teOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz