Capitolo 34

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𝓦illow

La lingua di Corazón raggiunge la mia guancia dai sedili posteriori, allungandosi solo per darmi vari baci. Sorrido con un mugugno divertito, accarezzando il capo peloso del golden retriver.

Alex ci lancia un'occhiata, riportando un secondo dopo lo sguardo tra le strade. Il sorriso che avevo fino a poco fa sparisce, spazzato via agli avvenimenti di questa mattina. Corazón, in qualche modo che solo gli amici a quattro zampe conoscono, appoggia il muso sulla mia spalla, alzando le zampe sul sedile per comodità e dandomi altri baci umidi su tutto il lato sinistro del volto.

Mi restringo in me stessa, cercando di far smettere il cane che mi fa il solletico, ma Alex arriva in mio soccorso.

≪Corazón, da bravo, mettiti seduto.≫ Il golden retriver si blocca dalla sua azione, osservando il biondo. Con un piccolo verso segue il comando, senza prima non dimenticarsi di darmi un ultimo bacio.

Sorrido impacciata, strofinandomi la mano sulla guancia umida.

La musica della radio fuoriesce dalle casse della macchina a volume basso, e il ticchettio delle mie dita contro la borsetta poggiata sulle ginocchia supera la canzone in riproduzione. Non mi sforzo a nascondere il mio nervoso; lo lascio mostrarsi in tutte le sue sfaccettature.

≪Agitata?≫ chiede Alex.

Annuisco titubante, giocherellando con il lembo della mia sciarpa color panna.

Il biondo si ferma a un semaforo rosso, mordendosi il labbro inferiore. Osservo la prossima curva a destra, la strada che ci porterà dritti a casa dei miei genitori, ma il biondo al mio fianco, quando scatta il verde, gira a sinistra sbagliando strada.

Non impiego più di due secondi a fargli notare questo piccolo errore, ridacchiando in modo nervoso.

Alex, però, non ride. I suoi lineamenti sono seri e rigidi quando apre bocca per ribattere. ≪So che questa non è la strada che ti porta a casa tua.≫

A quel punto scoppio a ridere, in una risata per di più nervosa e senza divertimento, sistemandomi meglio sul sedile.

≪Simpatico, davvero. Adesso, però, andiamo a casa dei miei genitori.≫

Alex nega con la testa, allungando il collo per scorgere meglio un incrocio.

≪Dopo. Adesso siamo in anticipo.≫ Mi scocca un'occhiata furba, mentre imbocca una strada a me sconosciuta.

Lo osservo di sottecchi, mordendomi il labbro inferiore per non strillare. ≪Alex, dove stiamo andando?≫

Il biondo si gira per guardarmi, sorridendomi e mostrando i suoi denti tutti allineati e bianchi. Con una mano si aggiusta gli occhiali da vista, mentre fa spallucce.

≪Non lo so.≫

Alla sua risposta scoppio ancora a ridere, anche se a denti stretti.

≪Alex, non dire stupidate.≫ Dico con un sorriso che mi solleva gli angoli della bocca in modo forzato, guardandomi intorno con circospezione.

Quando, però, noto che non scherza, mi irrigidisco.

≪Cosa diavolo stai dicendo? Non stavi scherzando?≫ replico inquieta, voltandomi dietro solo per lanciare un'occhiata al cane che di rimando mi osserva, sospirando rumorosamente. Gli do mentalmente ragione, girandomi nuovamente e puntando lo sguardo davanti alla strada senza fine.

≪Perché hai preso questa strada, allora?≫ nel mentre che gli pongo la domanda allento la sciarpa al collo, sentendo uno strano fastidio che non mi permette di respirare regolarmente.

Re-start, Ricomincio da teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora