Capitolo 28 (prima parte)

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𝓦illow

31 gennaio 2022

𝓜anhattan

𝓒aro Jason, sono sempre io, Willow.

Ti devo raccontare alcune cose...
Forse non solo alcune, ma devo per forza sfogarmi con qualcuno riguardo a più situazione messe assieme. Può andar bene come premessa?
Va bene, le premesse non sono il mio punto forte, lo so, ma dovevo proprio farlo, Jay, cerca di capire!

Adesso, devo solo capire come iniziare... Consigli?

Okay, ho capito: devo prendere un profondo respiro, e poi buttare fuori tutta l'aria come mi hai insegnato tanto tempo fa... Devo provarci: inspirare, trattenere qualche secondo e poi espirare. Posso farcela, posso farcela, posso farcela e... E Dio, continuo a pensare alle labbra di Einar Nolan sopra la mie, mentre le sue mani restano fisse sulle mie gote, accarezzandole con un delicatezza sorprendente che è riuscita a farmi scoppiettare in mille fuochi d'artificio il cuore, rendendolo più leggero come il soffio di una brezza estiva in quelle giornate in cui non si riesce a respirare.

Non posso crederci, io te l'ho appena detto: il migliore amico di mio fratello, nonché meno coinquilino brontolone acquisito un paio di settimane fa, mi ha baciata. Sì, Jay, sembra un bello scherzo, vero? Il coinquilino che io non sopportavo, e che ho definito più volte maniaco, è riuscito a farmi battere nuovamente il cuore.

Strana la vita, non è così?

Strano come il mio cuore ha riniziato a battere per un altro ragazzo, quando pensavo che non ci fosse più speranza. Ho sempre temuto che con la tua morte, anche il mio cuore e anima ti avrebbero seguito, non volendoti lasciare per nessun motivo sopratutto dopo averti dichiarato amore eterno.

Un'altra domanda che ha preso posto fisso nella mia testa, facendomi anche dolere le tempie, e di cui non riceverò mai risposta rimuginandoci sempre per colpa di quel punto interrogativo angosciato e che, mi infliggerà ancora stilettate di dolore al pensiero della tua morte, è: se in questo momento fossi ancora vivo, e io incontrassi Einar Nolan, il nostro amore sarebbe eterno come ci eravamo promessi, oppure no?

Perché ammettiamolo, Jay, il destino è uno stronzo, e per quanto promesse tu riesca a fare, è lui che ti comanda e muove i fili come dei burattini senza forze, in un teatro troppo stretto per chi vorrebbe essere solo libero di amare, finché il cuore non decide di aver dato abbastanza, fermandosi e lasciando che quell'amore venga costudito come un prezioso tesoro.

Tutto questo monologo solo per una domanda a cui non riceverò mai risposta perché nessuno potrà mai darla, ritenendola ambigua, inverosimile e in alcuni punti dettata anche dalla follia per la perdita...

Mi manchi, sempre.
La tua 𝓦illow.

❆❆❆

Corro per il parco alberato con tutta l'energia che ho, sentendo le gambe bruciare per lo sforzo. Respiro con affanno, portandomi una mano sulla fronte bagnata, dove alcune gocce di sudore scendono indisturbate, fregandosene della mia smorfia disgustata.

Salto un ramoscello di un albero, per poi girare a destra nella strada sterrata, dove delle buche risaltano con costanza ogni qualche metro. Arriccio il naso non arrendendomi ma aumentando la velocità e lo sforzo delle mie gambe, ignorando i crampi a quest'ultime.

La coda ondeggia al mio ritmo, mentre alcune ciocche scappano dalla capigliatura ingellata e tirata con forza, come mia madre ha richiesto. Richiesto... Come se non fossi sua figlia.

Re-start, Ricomincio da teDär berättelser lever. Upptäck nu