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le ore passarono e felix decise di rimanere in biblioteca per un'interrogazione che aveva l'ora dopo, quindi lasciai stare e dopo aver mangiato un po' mi nascosi in bagno, a quell'ora completamente vuoto e prendendo un grande respiro decisi di cercare nella mia tasca quel dannato bigliettino.

lo presi in mano digitando il suo numero per poi salvarlo, aprii la nostra chat pensando a qualcosa di intelligente da scriverli, senza però avere risultati.

lee minho

cosa vuoi?

te

smettila, cosa vuoi

vieni sul tetto

perché?

senza ricevere risposta decisi di lasciare la mia roba nell'armadietto per poi iniziare a salire tutti i sette piani del nostro dannato istituto per poi trovate la porta d'emergenza già spalancata.

feci quei pochi passi per poi trovarmi in un imbarazzante contatto visivo con lee minho, mi avviccinai socchiudendo la porta dietro di me in modo annoiato.

mi avvicinai a lui quando spense la sigaretta ancora una volta nel mentre era appoggiato al muretto con i gomiti «ti fidi così tanto di me?» lo guardai confuso, di cosa dovrei aver paura?

«l'hai detto a qualcuno?» chiesi di punto in bianco guardandolo per la prima volta, da quando sono salito sul tetto, negli occhi.

«detto cosa?» chiesi lui innocentemente «noi due, venerdì» incrocia le mie braccia al petto «no, non sono messo così male» non sembrava stesse mettendo quindi sussurrai un "mh" come se potesse cambiare qualcosa.

stessimo uno davanti all'altro a guardarci negli occhi per un paio di minuti, senza rendercene conto il vento si era alzato e faceva muovere i nostri capelli arruffandoli leggermente, ma la cosa non sembrava importarci finché...TONF

la grande porta d'emergenza si chiuse, lasciandoci chiusi sul tetto, minho non tolse lo sguardo da me senza neanche sembrare preoccupato come se la cosa non lo sfiorasse minimamente, ma lo notai allontanarsi lentamente dal bordo del tetto.

io invece corsi subito cercando di aprire la porta, ma era ovvio che sarebbe stato impossibile quando mi resi conto di aver spinto dalla parte sbagliata e aver aggiunto quel "clack" che chiuse del tutto la porta.

presi il cellulare di corsa cercando l'unico contatto, ma mi resi conto che era ora di lezione e felix, a differenza mia seguiva le regole e non avrebbe toccato il cellulare almeno fino alle prossime due ore.

alzai il mio sguardo dal cellulare per vedere minho prendere il necessario per farsi una sigaretta seduti tranquillamente per terra a gambe incrociate.

«non hai nessuno che può venirci ad aprire?» chiesi avvicinandomi a lui con passi pesanti «hanno tutti balzato oggi» disse nel mentre leccava la cartina di fronte ai miei occhi.

lo guardai concludere la sua sigaretta sperando di comunicare telepaticamente con lui di non accenderla, ma mi sorpresi a vederlo mettere la sigaretta insieme al resto del tabacco e riposare tutto nello zaino che fino a poco fa teneva con una sola spalla.

«come passiamo le prossime due ore?» chiese rivolgendomi la sua attenzione completamente nel mentre io andavo avanti ed indietro lentamente sperando che così non se ne rese conto (e come che se ne rese conto).

«vuoi ricreare la scena di venerdì con dio che ci guarda in prima fila?» mi propose con un sorrisetto nel mentre indicava il cielo azzurro.

non ho mai voluto picchiare così tanto qualcuno.

-cigarettes after sex-Where stories live. Discover now