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alla fine la giornata fu abbastanza tranquilla, nonostante la quantità di pause inutili riuscimmo a fare più della metà del lavoro- eravamo una coppia di lavoro molto produttiva e avevamo un modo molto simile di ragionare e organizzarci così non a...

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alla fine la giornata fu abbastanza tranquilla, nonostante la quantità di pause inutili riuscimmo a fare più della metà del lavoro- eravamo una coppia di lavoro molto produttiva e avevamo un modo molto simile di ragionare e organizzarci così non abbiamo neanche avuto problemi sulla distribuzione del lavoro o per le date.

saremmo stati il primo duo a presentare, ma cercammo di sopportarci a vicenda essendo entrambi molto introversi, ci eravamo promessi che la nostra presentazione sarebbe stato un "inizio alle danze" in modo molto galante- un modo molto infantile di dire che dovevamo prendere la sufficienza altrimenti ci buttavamo giù da un dirupo.

il giorno dopo, domenica, decisi di stare a casa per gran parte della giornata- ma verso la sera mi ritrovai in un piccolo bar poco frequentato da occhi familiari in cui potevo tranquillamente bere senza trovarmi circondato da pervertiti e pervertite che mi chiedevano cosa facevo dopo l'ennesimo whisky che buttavo giù sperando in una svolta di fuga.

io e il barista ci conoscevamo da tempo, ormai ogni volta che entravo aspettava il mio sguardo che li diceva "il solito" e poi iniziava a servirmi senza dire parola- infatti tutto che ciò che si sentiva in quel bar era solo la musica a un volume non assordante ma neanche così basso da non coprire i gemiti che ogni tanto si sentivano arrivare dal bagno.

al mio solito posto potevo vedere la porta in tutta la sua vecchiezza e ogni volta che scricchiolava lanciavo un occhiata per vedere chi fosse entrato solo per semplice istinto, come al solito non mancavano i clienti di sempre che jay accoglieva con un sorriso gentile come faceva con me.

stavo mandando giù l'ennesimo bicchierino di whisky quando sentii di nuovo lo scricchiolio della porta e lanciai il mio solito sguardo disinteressato e abbastanza andato oramai, ma i miei occhi si sgranarono vedendo proprio lui.

non sembrava qualcosa di programmato infatti mi guardò anche lui in modo sorpreso, ma sempre con il suo sorrisetto, non era vestito in moto elegante, ma la sua giacca in pelle attirava l'attenzione di tutti come le chiavi di una Kawasaki (la moto che guida) che li giravano tranquillamente intorno all'indice.

«è da un po' che non ci si vede lee» lo saluto jay con il suo solito accento di Seattle, minho li sorrise solo per sedersi al mio fianco ignorando i segni del barista di lasciarmi da solo.

«ci incontriamo di nuovo, ti sei divertito al tuo "progetto di scienze sui pianeti"? o avete sbagliato argomento e avete fatto l'apparato riproduttivo?» si avvicinava sempre di più a me, jay consapevole delle mie preferenze amorose decise di lasciarci un po' di privacy andando dall'altro estremo del bancone.

«perchè non ti fotti?» dissi deciso dopo troppi bicchieri dello stesso alcolici che mi faceva sentire in un posto completamente diverso «perchè preferisco fottere te» mi ritornò il dejavu del famoso venerdì, io ubriaco, lui leggermente meno di me dopo essersi offerto i miei bicchieri fino a far oscillare la sua voce-

finirà anche come venerdì?

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wo, fra 8 ore c'è il comics, addio.

-cigarettes after sex-Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ