Primo giorno di scuola - 1 parte

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2 Settembre 1890

Caro Diario,

Credo di aver dormito un'eternità per recuperare le energie dopo l'estenuante giornata di ieri!

Mi sono preparata in fretta e furia per poi dirigermi nella sala comune, non potevo fare tardi... di nuovo!
Non il primo giorno di scuola. Scuola a me del tutto estranea, come mi è estraneo il luogo in cui si trova, le persone che la frequentano e le materie trattate.
Ero parecchio agitata questa mattina, non saprei come descrivere l'ansia e il senso di inadeguatezza che sentivo, sapevo solo che per stare più serena sarei dovuta arrivare almeno in orario.

Sono arrivata nella sala comune dei Grifondoro e il mio sguardo ha incrociato subito quello di Natty che, con un braccio alzato e un sorriso solare, mi ha invogliato a ricambiare volentieri il suo buonumore e raggiungerla alla svelta.
Per una persona introversa come me trovare qualcuno così aperto e gioviale è una salvezza e, in un solo secondo, quel sorriso ha sciolto tutto quel groviglio di ansia che un attimo prima mi stava attanagliando lo stomaco, ma nemmeno il tempo di scambiare i primi convenevoli che una voce in sala ha sovrastato le altre:

«Ragazza del quinto anno, la professoressa Weasley ha chiesto di te, è fuori ad aspettarti!»

Sono corsa subito verso l'uscita della sala comune, passando accanto al ragazzo che aveva appena urlato: alto, con una faccia ovale e capelli rossi a spazzola (che mi fu poi presentato come Leander Prewett). Mi scrutò dall'alto in basso e, uscendo, potevo ancora sentire il suo sguardo addosso... non una sensazione particolarmente piacevole. Prima di lasciare la sala comune, mi sono girata verso di lui e, immediatamente, ha distolto lo sguardo in un'altra direzione.

"Ah, la condanna della nuova arrivata!", ho pensato.

«Tutto pronto per il tuo primo giorno a Hogwarts? Goditelo più che puoi!»
È stato il caloroso buongiorno della professoressa che, come promesso la sera prima, mi ha guidata lungo gli imponenti corridoi per spiegarmi altre informazioni utili prima di cominciare le lezioni. Il suono dei nostri passi risuonava sul pavimento di marmo levigato e, mentre ascoltavo le spiegazioni della professoressa, non potevo far altro che ammirare - con gli occhi spalancati - le pareti adornate da quadri animati: dipinti di streghe, maghi e creature magiche che, muovendosi nei loro riquadri, scambiavano anche commenti e risate, proprio come parte integrante della vitalità del castello.

Pensavo che il dipinto della Signora Grassa fosse un'eccezione, invece non è così! Ogni cosa sembra vivere di vita propria in queste mura.

La professoressa mi stava consegnando un'agenda rivestita di pelle, dichiarando: «Questa è una guida che ti aiuterà a orientarti meglio nella scuola», quando due fantasmi leggeri e trasparenti, senza sforzo e senza curarsi di noi, passarono tra una parete e l'altra, ignorando le leggi della fisica terrena.

La professoressa Weasley, vedendomi deglutire interdetta, mi rivolse un sorriso dolce: «Non avevi mai visto un fantasma prima d'ora?». Scossi la testa in segno di diniego, e lei, tra il divertito e l'apprensivo, mi tranquillizzò: «Non preoccuparti, sono assolutamente innocui! Hogwarts è il posto ideale per i fantasmi, poiché noi abitanti vivi li trattiamo con tolleranza e, talvolta, addirittura con affetto. Inoltre, ognuna delle quattro Case di Hogwarts ha il suo. Il fantasma della nostra Casa è Nick-Quasi-Senza-Testa.»

«Quasi?» Ho chiesto, passandomi una mano sul collo, cercando di figurarmi l'aspetto di questo Nick-Quasi-Senza-Testa.

«Oh, sì, è il suo soprannome; non lo apprezza particolarmente! Ricordati di chiamarlo Sir Nicholas. Ma bando alle ciance!» La professoressa Weasley, lasciando da parte il discorso sui fantasmi, mi ha indicato il bassorilievo presente sul muro, raffigurante una certa Ignatia Wildsmith e una targhetta d'ottone che riportava la scritta: "Scalinata principale inferiore".

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Where stories live. Discover now