Prima di Natale

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23 dicembre 1890

Caro Diario,

Sono passati due giorni dal litigio con Sebastian, due giorni in cui non l'ho cercato, non ci ho parlato e non ho voglia di vederlo.

Nella sala grande sto sempre attenta a sedermi dando le spalle al tavolo dei Serpeverde, e in classe - sapendo che quando c'è siede sempre agli ultimi posti - cerco di arrivare prima per prendere posto in prima fila.
In più, domani mattina partirò per festeggiare il Natale con la mia famiglia, l'unico giorno dell'anno in cui hanno piacere a passare del tempo con i propri figli, così da poterne fare sfoggio. "Bene", altri due giorni in cui posso continuare ad evitarlo e tenergli il muso.

Oggi, uscendo dall'aula di pozioni, Infaustus e Sebastian erano poco dietro di me e prima di rischiare di trovarmi troppo vicina a loro, accelerai il passo, e con lo sguardo rivolto verso il basso feci giusto qualche metro in più finché non urtai contro qualcosa, anzi qualcuno: Amit!

«Ehy!» Esordì sorpreso Amit dallo scontro, per poi accorgersi che ero io: «Maeby, Tutto bene? Fai attenzione!»
«Amit! Hey, hai un minuto?»
«Stavo andando a ripassare sulla torre di Corvonero, ma per te ho sempre un minuto!» Si sistemò il soprabito e poi mi offrì il suo braccio per proseguire la strada insieme.
«Grazie, vengo con te!» sospirai sollevata, accettando l'invito di prendere il suo braccio.
«Stai forse scappando da quello?» Chiese Amit facendo cenno con il capo nella direzione alle mie spalle.

Mi voltai automaticamente nella direzione da lui indicata e vidi Sacharissa giocherellare con i capelli e ridacchiare con Sebastian. Per la prima volta, dopo due giorni, i nostri sguardi si incontrarono. Aggrottai le sopracciglia e, rigirando velocemente lo sguardo, esclamai: «Andiamo!»

Allontanati dalla folla e trovato un posto tranquillo nella torre di Corvonero, finalmente, potei cominciare a chiedere ad Amit informazioni riguardo Oneiro Threecoins, il suo compagno di stanza.

«Infaustus mi ha raccontato altri dettagli su di lui e, Amit... non capisco, perché - come minimo - non ti fai cambiare stanza. Deve essere terribile vivere con una persona così!»

Mi rispose, ovviamente, che persone così potenti possono fare come vogliono. Controllare una sciocchezza come il posto letto del dormitorio era una roba da niente per uno che sa come ingraziarsi un preside che pensa solo al prestigio e al parere di famiglie importanti come quella dei Threecoins.

«Ad ogni modo, non ci incontriamo mai, quindi non so che cosa combina durante il giorno o la sera. I nostri orari non coincidono, forse per questo gli fa comodo avere me per dividere la stanza. Spesso per studiare astronomia sto fuori tutta la notte e quando non studio le stelle vado a dormire presto per recuperare il sonno.» La spiegazione di Amit poteva avere senso, poi continuò: «Ora siamo giunti ad un accordo: Io gli faccio i compiti di Teoria della magia, così lui evita di infastidirmi. Una volta - era il terzo anno - trasformò tutti i miei appunti in cavallette di carta che se ne andarono saltellando per la scuola; ci abbiamo messo una settimana a recuperarli tutti!»

«Mi fa piacere sapere che riesci a gestirlo meglio, anche se l'altra sera...»
«Già, anche la compagnia che frequenta è tutto dire.» Rispose alzando gli occhi al cielo e sbuffando.
«Mi ha chiesto di frequentare la sua cerchia, e da quel che so cerca di ingraziarsi da tempo anche Infaustus, che come puoi immaginare, non cede. Che cosa potrebbe mai volere da me?»
Amit alzò le spalle: «Probabilmente è la stessa cosa per cui molti vogliono le tue attenzioni: sei una delle streghe, forse LA strega più capace che quest'anno ha varcato la soglia di Hogwarts, ed è da soli pochi mesi che sei arrivata... chissà cos'altro potrai fare in futuro!»

Voleva essere un complimento, ma fu anche una constatazione preoccupante: le persone potevano interessarsi a me per il mio potere, e non per me in quanto persona.

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora