Il destino di Anne

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25 Febbraio 1891

Caro Diario,

Ieri mattina, Infaustus mi mandò a chiamare in tutta fretta mentre mi aspettava agitato davanti il quadro della signora grassa. Quando arrivai lo vidi che camminava frettolosamente avanti e indietro intrecciando nervosamente le mani.

«Sono felice che sei arrivata, presto, devi venire subito con me. Abbiamo la carrozza che ci aspetta qui fuori!»

«Carrozza? E per dove?» non sapevo nemmeno da dove cominciare con le domande. Parlava così veloce per il nervoso e dava cose così per scontate, che non riuscivo a stargli dietro.

«Dobbiamo andare a casa mia, subito! Anne sta male, Sebastian è già lì con lei, ho paura che non le resti ancora molto» le parole sembravano essersi strozzate in gola: «Dobbiamo fare in fretta!»

«Sebastian è con lei a casa tua?»

«Ti spiegherò tutto durante il viaggio, ora andiamo!» disse, tirandomi per la manica del soprabito. Lo seguii correndo lungo il corridoio, per poi frenare all'improvviso: «Aspetta!»

«Cosa?!» Chiese disperato dall'ansia e dalla fretta di partire.

«Tu intanto vai, devo prendere delle cose importanti», e allontanandomi nella direzione opposta gli urlai: «ti raggiungo subito, lo prometto! Ci vediamo in cortile.»

Avevo pensato a questo momento a lungo. Ogni volta che provavo a dormire (senza riuscirci) immaginavo se e come avrei potuto aiutare Anne, se quello che aveva iniziato Isidora in qualche modo poteva essere rielaborato per aiutarla.

L'ultima conversazione con il professor Fig fu la promessa di come avrei utilizzato questo potere. Avevo deciso che non lo avrei tenuto nascosto per sempre, come hanno fatto i Custodi, ma nemmeno di sfruttarlo impropriamente come Isidora. I suoi intenti non erano negativi, ma il potere di quella magia le si era ritorto contro. Un destino, quello di Isidora, simile a quello di Sebastian e io non avrei fatto gli stessi errori... spero.

Il professor Fig era d'accordo con me e così anche la professoressa Weasley, il loro appoggio mi basta per proseguire su questa strada. Ho avuto un'idea, è azzardata, ma Anne era arrivata al punto da non avere altre alternative. Si poteva andare peggio di così?

Raggiunsi velocemente la stanza delle mappe per prendere la bacchetta speciale. Sia i Custodi che Olivander avevano detto che la bacchetta aveva un solo scopo e sarebbe stata inutile per qualsiasi altra cosa. Ma era proprio così?
I Custodi avevano detto che mi avrebbe permesso di accedere al deposito, e così fu, ma non si limitò solo a quello, mi permise anche di incanalare i residui di magia antica e - sono sicura - così avrebbe continuato a fare qualora mi sarebbe servito.

Sala delle mappe

«Oh sei tu, ben rivista! Cosa ti porta qui?» Esordì in tono cordiale il professor Rackham, ma non avevo tempo per fermarmi a fare due chiacchiere, presi la bacchetta e feci per correre via, ma il professor Rackham continuò con le domande: «Cosa fai con quella? Non ha altre funzioni... ferma!» Abbandonando il tono cordiale di prima, per far posto ad uno più allarmato.

«Professore, con tutto il rispetto, credo di poter utilizzare il potere in modo più sicuro di Isidora, o almeno solo per questa volta...» Risposi continuando ad avanzare verso l'uscita.

«A cosa sono servite le prove? Pensavamo che tu avessi capito il senso del nostro lavoro: dobbiamo custodire e proteggere questo potere, senza sfruttarlo!» Continuò il professor Rackham.

«Le prove, i ricordi, sono stati tutti passaggi utili a capire come avrei gestito questa magia. Isidora ne ha abusato diventando vittima del suo stesso potere, mentre voi - dal lato opposto - mi avete mostrato come la saggezza possa diventare la prudenza più stagnante. A che serve avere un potere che potrebbe aiutare gli altri e rimanere a guardare? Troverò la giusta via di mezzo.» E senza aspettare una risposta corsi via, non avevo proprio tempo per altre chiacchiere, potei solo sentire il professor Bakar urlarmi: «Lo sapevo che non dovevamo fidarci. Stolta ragazzina arrogante!»

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora