Professor Fig

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20 Settembre 1890

Caro Diario,

Questa mattina, dopo aver prontamente intercettato Garreth nella sala comune e avergli chiesto di unirsi alla nostra uscita di gruppo del fine settimana - richiesta a cui ha subito risposto con entusiasmo - mi sono precipitata a incontrare il mio mentore tornato dal suo viaggio da Londra.

Ufficio del professor Fig.

«PROFESSOR FIG!» 
«Per la barba di Merlino! È la prima volta che uno studente è così felice di vedere un professore!» Scherzò divertito il professore, vedendomi irrompere nel suo ufficio come una furia.

«Professore, scusi l'irruenza, ma non crederà mai a cosa sia successo ieri!»

Il professor Fig, curioso e divertito mi ha fatto cenno di sedermi: «Prego, dimmi pure! Conoscendoti, non stento a credere che sarà qualcosa di formidabile.»

E, infatti, è stata così la giornata di ieri! Dopo aver seguito i fantasmi e aver sconfitto una grotta piena di ragni giganti che volevano cibarsi di me, sempre in quella maledetta caverna, non solo ho trovato le pagine mancanti del libro che stavamo cercando, ma ho anche scoperto cosa ha ucciso Sir Cornacchia, decapitandolo centinaia di anni fa!

Stavo recuperando le pagine strappate del libro proprio nel luogo indicatomi da Sir Cornacchia, ovvero il luogo in cui morì, quando un vento gelido e tagliente mi ha sfiorato la nuca, facendomi drizzare i peli dalla pelle d'oca.

Un'enorme statua - come quella incontrata alla Gringott - ha preso vita in quella grotta e mi ha scagliato contro un'enorme ascia di pietra che per pochi centimetri non ha centrato il mio collo, facendomi fare la stessa fine del povero Sir Cornacchia.

Ero esausta per aver già lottato contro i ragni giganti incontrati nel mio cammino all'interno di quella maledetta grotta, ma non potevo arrendermi! Ho stretto i denti e, onestamente, non so nemmeno io dove ho trovato la forza per lottare ancora e vincere.

«Una volta debellate anche le statue, davanti a me si è manifestata di nuovo quell'energia che mi attira sempre a sé come una calamita, la stessa che mi ha condotto dal libro, la stessa che ho avvertito anche quel giorno con lei alla Gringott...» mentre riprendevo un attimo fiato per continuare il mio racconto con il professor Fig, totalmente rapito da esso, mi incitava: «Sorprendente! Ti prego, continua» portandosi indietro i lunghi capelli bianchi con una mano e chinandosi in avanti per ascoltare con più attenzione.

«Ho usato la mia magia dove ho sentito intensificarsi quel cumulo di energia e, improvvisamente, mi sono trovata in una sala... una sala nascosta all'interno di Hogwarts! Lì un enorme dipinto, raffigurante un ex professore di questa scuola, ha preso vita! Le dice niente il nome Rackham?!»

«Non è per caso...»

«È lo stesso Rackham che abbiamo visto nel pensatoio trovato alla Gringott, lo stesso a cui appartiene la camera blindata e che anche Ranrok sta cercando. Mi ha spiegato che la magia che possiedo è chiamata "Magia Antica" e anche lui la possedeva quando era in vita.»

«Ma tutto ciò è sbalorditivo, e tutto questo è accaduto ieri? Perbacco, ma le tue giornate non durano ventiquattro ore come tutti noi?» Ha commentato estasiato il professore portandosi una mano sulla fronte.

L'ho guidato  nella stanza in questione, per mostrargli con i suoi stessi occhi le mie scoperte e presentargli il professore Percival Rackham, o meglio, il suo dipinto animato.

Sala delle mappe

«E pensare che è sempre stata qui sotto...» disse il professore, quasi sussurrando a sé stesso mentre varcava la soglia di questa imponente stanza nascosta. Le pareti sono rivestite di un marmo pregiato, intagliate con simboli runici: gli stessi simboli che abbiamo già notato ogni volta che le tracce di questa magia antica erano vicine. Di fronte a noi, su un soppalco, si ergeva un antico e maestoso leggio; il professor Fig non esitò un secondo a poggiarvi il libro, completo di tutte le sue pagine.

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Where stories live. Discover now