Capitolo 1

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Oggi a Roma è una splendida giornata di sole, di quelle che si vedono soltanto ad agosto inoltrato. Sono seduta sull'autobus con le cuffie per la musica nelle orecchie, mentre raccolgo i miei capelli lunghi in una coda. La musica mi aiuta a tranquillizzarmi e a mettermi di buon umore, mentre osservo le strade di Roma scorrermi davanti. Sono parecchio agitata, sì. Per me ed Isabella, la mia migliore amica, oggi sarà il primo giorno di università. Lei è al terzo anno, io sono al primo. Isabella si è iscritta a medicina, con il sogno di poter diventare pediatra, mentre io mi sono iscritta a lettere moderne, con il sogno di poter diventare una giornalista di spettacolo. Magari un giorno avrei intervistato cantanti e attori internazionali... tipo un certo Theo James. Immagina, puoi...

Facendomi spazio tra la gente accalcata scendo dall'autobus, e trovo subito la mia amica ad aspettarmi, accanto alla sua inseparabile moto. Isabella è fatta così, ama le moto e mi ha costretto a "farci amicizia", se voglio andare in giro con lei. Comprarsi questa moto è stata la prima cosa che ha fatto appena si è trasferita a Roma, aveva messo parecchi soldi da parte e adesso eccola qui, una moto del genere attirerebbe l'attenzione di chiunque. Isabella ed io abbiamo un anno di differenza, io ho ventidue anni e lei ventuno... anche se sembra un po' più grande di me. Ciò che salta subito agli occhi, nel suo aspetto, è il contrasto tra i capelli scuri e gli occhi di un azzurro tendente al grigio.
-Hey, sempre in ritardo tu! – mi saluta venendomi incontro. Ci abbracciamo, la sento emozionata e agitata.
-Sei sicura di poter guidare in queste condizioni? - le domando mentre mi porge il casco. Non mi sarei mai abituata a salire su quella bestia a due ruote, proprio no!
-E' normale un po' di ansia, no? Dai, mettiti il casco e andiamo - mi dice facendo la vaga. Mi sta nascondendo qualcosa? Isabella è come un libro aperto per me, è impossibile nasconderci le cose.
-C'è qualcos'altro che non va? – le domando.
-Be'... - si ferma per un secondo. – Papà ha scoperto della moto, e non ne è molto felice - prosegue a dire. In effetti ricordavo che aveva avuto una piccola discussione con il padre proprio per la questione della moto. "Vai a Roma e fai come ti pare? Ricorda che vai lì per studiare, non per altro", le aveva detto il padre prima che Isabella partisse.
-Glielo ha detto mia cugina, che idea fantastica, no? – dice sbuffando.
-Tanto prima o poi lo avrebbe saputo. E sì, okay, questa moto mi mette ansia ogni volta che devo salirci, ma se guidassi come una pazza ti impedirei di portarla, tu che dici? – È la verità, in fondo era "colpa mia" se Isabella aveva deciso di venire a Roma per studiare, ed anche se abbiamo quasi la stessa età, da brava migliore amica non le avrei permesso di mettersi nei casini.
-Dai Ellie, su col morale! – Le sorrido un'ultima volta, per poi infilarmi il casco.
E' qui a Roma da meno di un mese, ed è bellissimo poter finalmente stare vicine, dopo un lungo periodo di amicizia a distanza...

-Sara, tieniti forte! Ho una notizia bellissima... - Continuavo a fare su e giù per la mia stanza, avevo intuito qual era la notizia che Isabella stava per darmi.
-Ti sposi con Liam Hemsworth? - risposi scherzando, fare battute sul suo attore preferito la faceva ridere come una matta, le nostre conversazioni erano sempre così.
-Vengo a Roma, Sara. Faremo l'università insieme, ti rendi conto? – disse tutto d'un fiato. Ero così felice che mi sarei messa a saltare sul letto, uno dei miei piccoli sogni stava finalmente prendendo vita.
-Okay, mi senti urlare? Finalmente avrò la mia migliore amica vicino... -
-Guarda che sto urlando più di te... non puoi immaginare quanto sono felice! - rispose lei entusiasta.

Isabella ed io ci siamo conosciute quattro anni fa, un po' per caso... io sono nata e cresciuta a Roma, lei invece è siciliana, di Agrigento. Avevo scritto una storia su un sito di fanfiction, e lei era diventata la mia fan più affezionata. Grazie alla mia storia avevamo cominciato a parlare e a conoscerci meglio, scoprendo di avere moltissime cose in comune. A Roma avevo le mie amiche, con alcune invece ci eravamo perse di vista dopo la maturità. Ma il fatto che Isabella fosse così simile a me ed anche così lontana, mi rendeva triste. Per assurdo, lei mi conosceva meglio di persone che erano state per anni a scuola con me, nonostante ci fossimo incontrate di persona soltanto poche volte. Scrivevamo le stesse frasi nei messaggi, ci sentivamo tutti i giorni. Eravamo pazze allo stesso modo, pazze nel senso buono della parola...

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora