Capitolo 44

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Mi sveglio, e vengo subito catapultata dal mondo dei sogni a quello reale... travolta da tutto ciò che è successo appena poche ore fa. Ho partorito, ora sono la mamma di una bellissima bambina. Mi sento ancora un po' sottosopra, ma tutto sommato sto bene. Escludendo i punti, la schiena a pezzi e tutto il resto, riesco a pensare solo a lei, Angelica. La bambina che ho immaginato, sognato e desiderato per nove mesi adesso è reale, e tutto questo mi fa piangere di felicità. Quando ero incinta e provavo ad immaginare il suo viso, per qualche strano motivo (forse l'intuito femminile o il sesto senso di una futura mamma) nel profondo sapevo già che sarebbe stata lei. Mi poggiavo le cuffiette sulla pancia facendole ascoltare la musica che mi piace e le canzoni di Theo, immaginando che quando sarebbe cresciuta avremmo visto i cartoni insieme e poi le avrei trasmesso tutte le mie passioni... compreso il mio essere un'inguaribile fangirl.
-Hey, come ti senti? – mi domanda Isabella. – Hai dormito qualche ora... –
-Sei stata bravissima, tesoro – aggiunge mamma. – Adesso però c'è qualcuno che ti aspetta... -
-La voglio vedere – dico, capendo subito che mamma si riferisce ad Angelica. Mentre va a chiamare un'infermiera, Ellie rimane con me.
-Muffin si è addormentato – mi dice ridacchiando. Guardandomi attorno, mi accorgo che Theo sta dormendo sulla poltrona, e credo che anche lui si meriti un po' di riposo dopo questa lunga nottata. Ho visto quanto era agitato ed emozionato, quindi lo lascio riposare ancora un po'.
-Comunque ha già preso un po' in braccio Angelica, ora tocca a te! – Sorrido anch'io, ed ecco che rientra l'infermiera portando con sé la piccola. Mi spiega come devo tenerla, e me la poggia tra le braccia, con delicatezza. La bimba è sveglia, ma tranquillissima... e la sua boccuccia è incurvata in un sorriso sereno e dolcissimo.
-Ciao Angelica... Sono la mamma – le sussurro, dandole un bacetto sulla fronte. E' minuscola, e ha la pelle morbidissima. Fa un piccolo verso e spalanca gli occhi; sono grandi e azzurri, come li avevo io alla nascita. Ha un leggero strato di capelli scuri e ha già le ciglia lunghe, oltre a un accenno di sopracciglia. La bocca è quella di Theo, non ho dubbi. E' una piccola meraviglia, la amo già tantissimo e non vedo l'ora di portarla a casa.
-Theo mi aveva parlato anche del nome, so che Angelica l'ha scelto perché voleva che avesse qualcosa di tuo – mi dice mamma, che mi osserva con uno sguardo amorevole.
-Sì... io però ho scelto il secondo nome – dico, spostando lo sguardo da mamma alla bambina. – Il suo nome per intero è Angelica Nicole Taptiklis Leoni – rispondo orgogliosa. Nicole era uno dei nomi che avrei scelto se Theo non avesse proposto Angelica. – Ma per adesso è solo la piccola Angie – proseguo a dire. - Sentite... Ma voi avete dormito un pochino? Tu, mamma? – Isabella e mia madre mi rispondono che si sono riposate giusto un po' mentre dormivo anch'io.
-Oggi vengono Elena e Sofia – mi informa Isabella. - Le ho chiamate per dare loro la notizia, e non vedono l'ora di vedere la nostra nipotina acquisita! –
-Giusto... Tu ora sei la zia acquisita! Vuoi tenerla un po'? – le propongo. Fra poco verrà la dottoressa a dirmi come devo allattare, ma al momento Angelica se ne sta buona tra le mie braccia, muovendo un po' le manine.
-Certo – mi risponde Isabella. – Oddio, sono emozionatissima! –
-Ti aiuto io – le dice mia madre, mentre mi prende la bimba dalle braccia e con delicatezza la mette tra quelle di Ellie.
-Sei bellissima, Angie... Io sono la zia Isabella – dice sorridendo, sembra quasi che si stia per commuovere. – O zia Ellie, che è un po' più facile! – Sorride, commossa.
-Quando inizierà a parlare ti chiamerà sicuramente zia Ellie – aggiungo, con la certezza che lei sarà davvero una zia per mia figlia, un'altra persona su cui potrà sempre contare.
-E quando sarà più grande le spiegheremo il significato del nostro tatuaggio – ribatte lei.
-Vi lascio un po' da sole, ragazze – ci dice mamma, uscendo dalla stanza. Theo continua a dormire, in modo silenzioso, sulla poltrona.
-Fra poco lo svegliamo, eh Sara? Non può fare il bell'addormentato! – Isabella ridacchia, mentre io trovo che sia molto tenero. La mia amica mi rimette la bambina tra le braccia, è di nuovo mezza addormentata anche lei.
-Sei dormigliona come papà, vero? – Continuo ad accarezzarla e ad annusarla, poggiandole le labbra sulla fronte. E' mia figlia, ancora devo rendermene conto. Non posso credere di aver dato la vita ad una creatura così bella, e non credevo che avrei riconosciuto subito qualche piccola somiglianza. E invece è così, e questo me la fa amare ancora di più.
-Spero che presto accada anche a te, Ellie – dico alzando lo sguardo verso la mia amica. – E se avrai una femmina, lei e Angelica saranno come due sorelle, proprio come lo siamo noi due. –
-Sarà così, te lo prometto. E non faccio promesse che non possono essere mantenute, lo dico perché ci credo davvero. Noi due abbiamo realizzato insieme i nostri sogni, siamo forti proprio perché siamo sempre rimaste così unite. E voglio bene a questa piccolina come ne voglio a te... - Ecco che mi scappa una piccola lacrima di commozione, anche lei sbatte un attimo le palpebre come per ricacciare indietro una lacrima.
- "Lacrima facile" è il nostro secondo nome – commento, ridendo appena. Vengo distratta dal fatto che Theo si stiracchia sulla poltrona, mentre sbadiglia mettendosi una mano davanti alla bocca.
-Buongiorno, papino – gli dice Isabella, sorridendo.
-Vieni a salutare nostra figlia – gli dico, il suo sorriso si riflette subito nei miei occhi. In un attimo si alza dalla poltrona e si avvicina, dando un bacio sulla fronte prima alla bambina e poi a me.
-Siete bellissime, lo sai o no? – dice.
Ellie si schiarisce la voce, attorcigliandosi una ciocca di capelli attorno al dito. - Ehm... Vi lascio soli, vi ho già rotto le scatole per tutta la notte! –
-Scema, Ellie! Vai a chiamare la dottoressa, voglio vedere se posso allattarla. –
-Certo. – Chiude la porta e resto, per la prima volta, da sola con la mia famiglia: Theo e la nostra bambina. Mi fa un certo effetto pensare a questo, è una bella sensazione.
-Scusami, mi sono addormentato un po' – mi dice, con lo sguardo sempre rivolto alla bambina.
-Non scusarti, Theo. Guarda quanto è perfetta, ha le tue labbra! E' proprio una piccola Muffin... -
-Ora la famiglia Muffin è al completo. – Sorride. – E fra qualche giorno viene anche la mia famiglia, ho dato la notizia a tutti – mi dice orgoglioso. – Comunque... ti ho preso una cosa – aggiunge, tirando fuori dalla tasca una scatolina.
-Che cos'è? – Veniamo interrotti dalla dottoressa, che prima mi chiede come sto e poi mi spiega come allattare la bambina.
-Brava, in questa posizione, Sara. – Mentre la allatto, le tengo la testa sollevata con una mano. E' una sensazione strana, ma bellissima.
-Siete meravigliose, e se prima lo dicevo solo a te, ora lo dico anche a lei – mi dice Theo, mentre io sorrido e mi commuovo di nuovo. Ops, questi devono essere gli ormoni!
Quando ho finito, Theo prende un po' in braccio Angelica. E la cosa bella è che non è impacciato, lo fa con spontaneità e naturalezza. E' davvero pronto ad essere un padre, e vederlo con nostra figlia in braccio mi riempie il cuore di una strana e meravigliosa sensazione: felicità, amore, consapevolezza... Non saprei descrivere con certezza cosa provo, ma non mi sono mai sentita così importante prima d'ora.
-Angie, mi riconosci, vero? Scalciavi sempre, quando toccavo il pancione di mamma – sussurra a nostra figlia, lei gli poggia una manina sulle labbra.
-Sì che ti riconosce, un papà come te non si trova tutti giorni... Papà Muffin! -
-Quindi tu ora sei mamma Muffin... -
-Suppongo di sì! – rispondo, mentre Theo mi guarda con gli occhi pieni di amore e si ricorda che ancora non ho visto cosa c'era nella scatolina. Poggia Angelica nella culla con cui l'infermiera l'ha portata qui, e mi consegna la scatolina.
-Aprila, dai – mi dice. Mi tremano le mani, e mi tremano ancora di più quando vedo che nella scatolina c'è... un anello. Semplice, in oro bianco, e con un brillante al centro.
-Theo... - Non so cosa dire, credo di aver capito e non mi aspettavo affatto una cosa del genere.
-Questo anello è per dimostrarti che voglio legarmi a te in ogni modo possibile, Sara... Ora abbiamo una figlia, e quando sarai pronta vorrei che diventassi anche mia moglie. Non voglio fissare una data o cose del genere, ma devi sapere che voglio unirmi a te anche in questo modo. – Mentre dice queste parole, il cuore mi va in gola per l'emozione. – Mi hai fatto il regalo più bello che potessi desiderare, e... – Allungo le braccia e lui si fa stringere, poi baciare.
-Basta con le parole, Muffin. Ho già capito tutto – gli rispondo con dolcezza. Quanto lo amo, non lo so. Non è quantificabile, non sono mai stata brava con i numeri.
-Volevo dirti che sei meravigliosa e sexy... anche adesso. –
-Ho appena partorito, ho le occhiaie e i capelli arruffati - ribatto sorridendo, devo essere davvero un disastro ma a lui piaccio anche così. E presto sarò pronta per il grande passo, ormai siamo legati per sempre. Non ho mai sognato il giorno del matrimonio, credo che l'amore si misuri in altro modo. Ma con lui, tutto sembra più bello e importante... e voglio essere la sua sposa, sì.
-Tu sei meravigliosa in ogni caso, e non controbattere! O mi vendicherò il prima possibile. – Riconosco lo sguardo furbetto e capisco subito la sua provocazione.
-Ho i punti, credo che ti toccherà aspettare ancora molto prima di attuare la tua vendetta! – Gli faccio la linguaccia, poi la bimba si mette a piangere e Theo la prende in braccio. Incredibile... si calma nel giro di pochi secondi!
-Sorridete, famiglia Muffin! – Isabella rientra nella stanza e ci scatta una foto con il cellulare... la prima delle tante in cui ci sarà lei.
Una delle mie paure di quando ero adolescente, era quella di rimanere da sola. Poi è arrivata Isabella, ed è arrivato Theo... Ora c'è anche Angelica. E, con assoluta certezza, posso affermare che sola non lo sarò mai più.

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Where stories live. Discover now