Capitolo 17

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Finalmente sono a casa mia, e mamma cucina la pasta con il sugo per me e Isabella. Non sono particolarmente stanca, ho già dormito in aereo... Ma sono un po' sballata per il "ritorno alla realtà", e credo che questo sia normale.
Mentre pranziamo, racconto a mamma e a Ellie di tutti i posti che ho visitato con Theo. Devo spostare tutte le foto che ho fatto dal cellulare al pc, e poi voglio farle stampare e metterle in un album... Lampo di genio: farò un album anche per Theo e sarà il regalo di compleanno perfetto per lui!
Racconto loro di quando ci hanno fermati al Madame Tussauds, dell'Hard Rock Café e di quanto ero agitata prima di salire sul London Eye. E di Hyde Park, e tutti i posti bellissimi in cui Theo mi ha portato. Dopo pranzo, mamma esce con una sua amica e lascia casa libera a me e Isabella, in attesa che arrivino da Ostia anche Sofia ed Elena. Approfittiamo del fatto di essere da sole per riprendere il discorso che avevamo iniziato durante il viaggio dall'aeroporto a casa, la lettera che mi ha scritto Theo.

-Devi raccontarmi talmente tante cose che non so da dove iniziare... Mi racconterai della vostra prima volta, vero? E di tutte le altre volte? – mi domanda Ellie con uno sguardo quasi implorante.

-Certo, ti racconterò tutto... ma prima promettimi che non ti sentirai male quando leggerai questa lettera – rispondo prendendo la busta in mano.

-Parla anche di quando avete fatto...? –

-Sì – la interrompo. – Parla di dove l'abbiamo fatto... - rispondo un po' imbarazzata. Ho già una mia lista mentale che comprende letto, doccia, divano e pianoforte. E spero che Isabella non inizi a pensare male di Theo, perché abbiamo subito esagerato.

-Ellie. -

-Sì? –

-Promettimi che non penserai male di Theo. - Non so perché tutto a un tratto sono spaventata nel raccontare una cosa così bella alla mia migliore amica, forse sono semplicemente troppo paranoica.
Ellie mi prende la busta della lettera dalle mani e torniamo a sdraiarci sul mio letto, mentre lei inizia a ridere.

-Non so cosa ti passi per la testa ma... francamente, spero che tu e Muffin in questi giorni abbiate fatto di tutto e di più. – Mi abbraccia e poi mi chiede il permesso di aprire la lettera.

-Okay, ora sono più sollevata. Vai, leggi. – Isabella inizia a leggere mentalmente la lettera. La calligrafia di Theo è lineare e ordinata, e Isabella conosce l'inglese quasi quanto me. Aveva fatto una vacanza studio a Londra con la scuola, e si è sempre esercitata.
Mentre lei legge, prendo il cellulare e apro Facebook, sperando di non trovarmi davanti a brutte sorprese. Ellie inizia a leggere e tradurre a voce alta facendomi distrarre, anche perché commenta praticamente ogni frase che Theo ha scritto.

-Sa che il tuo nome significa principessa! Ma è dolcissimo, Sara! – Va avanti commentando il fatto che io gli abbia parlato anche un po' di me, e sorride non appena legge qualcuna delle sue frasi dolci.

-Lo avete fatto dopo che ti eri confidata con lui... Mi piace molto, questa cosa. E' come se lui avesse aspettato che ti aprissi con lui mentalmente, prima di... -

-ELLIE! – rispondo sconvolta prima che possa terminare la frase, poi mi metto a ridere. So dove voleva arrivare, quando ci si mette è peggio di me.

-Non capisco perché dovrei pensare male di lui... vediamo un po'. – Isabella prosegue a leggere fin quando non arriva alla parte in cui Theo parla della cioccolata bianca.

-Aspetta, che significa "Non potrò più bere quella cioccolata calda bianca senza pensare a te che me la rovesci addosso?" ... - Isabella sorride incuriosita e poi fa due più due. – Oddio, gli hai rovesciato la cioccolata addosso e... -

-E l'ho assaporata addosso a lui – proseguo coprendomi il viso con le mani. - Da lì è cominciato tutto... – Prendo un bel respiro e mi metto seduta a gambe incrociate, osservandomi le mani.

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Where stories live. Discover now