Capitolo 28

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Ieri sera è stato difficile dover salutare Theo per restare in albergo, tanto che Ellie è salita subito in camera e ha concesso a me e a lui qualche altro minuto da soli. Quando sono salita anch'io, ero stanca morta e siamo praticamente crollate tutte e due, con la TV americana in sottofondo che si è spenta grazie al timer impostato da Ellie. Questa mattina siamo riuscite a svegliarci ad un orario decente, le dieci e mezza, e ci siamo fatte portare la colazione in camera, un altro servizio incluso in questo viaggio da sogno. Abbiamo ordinato cappuccini e cornetti, una colazione all'italiana... Era tutto buonissimo.

-Si muore di freddo! – mi dice Isabella prendendomi a braccetto, mentre usciamo dall'albergo.

-Potrebbe anche nevicare, ma spero che non accada... Dobbiamo ancora vedere tutto. – Nel budget che ci è stato messo a disposizione per questo viaggio, abbiamo ancora un po' di soldi da spendere... Credo proprio che ne approfitteremo per fare acquisti.
Fermiamo un taxi e ci facciamo portare sulla Fifth Avenue, la via dello shopping. Voglio assolutamente entrare in una libreria, ed Ellie vuole fare la stessa identica cosa. E' bello avere qualcuno che ti capisce sempre!

-Senti un po', come siete rimasti d'accordo tu e Theo? – mi domanda Isabella mentre siamo in taxi.

-Alle sei ha finito, e ha detto che ci passa a prendere direttamente. Dobbiamo prendere i pigiami e qualcosa da mettere per domani, il resto rimane tutto in hotel – rispondo.

-Siete italiane? – domanda il tassista sorridendo, è un signore sulla quarantina.

-Sì, veniamo da Roma! – risponde Isabella per me.

-Bellissima città, ci sono stato! E soprattutto ci sono belle ragazze. – Io ed Ellie sorridiamo, facciamo colpo sugli americani, a quanto pare! Il tassista si lascia distrarre dalla radio ed io e Isabella riprendiamo il discorso.

-Che cosa penseranno quelli dell'albergo? Abbiamo il viaggio pagato e passiamo la notte fuori! – Si passa una mano tra i capelli, poi riprende a parlare. - Ti ripeto, Sara, che se vuoi stare con lui ti capisco e non ne faccio un problema, perciò la notte posso tranquillamente restare in hotel. Una che fa medicina non può permettersi di non toccare libro per dieci giorni. – Be', magari lei non ne fa un problema, ma io ne faccio una questione di principio. Non la lascio da sola, per nessun motivo al mondo. Per fortuna, visto che stiamo parlando in italiano, il tassista non capisce che cosa stiamo dicendo.

-Isabella, parliamoci chiaro: non ti lascerei mai da sola per un motivo così stupido. –

-Non è affatto un motivo stupido... Lo lasci in astinenza? E anche tu diventi piuttosto acida quando non... Okay, la smetto! – Ci mettiamo a ridere entrambe, l'ignaro tassista ci osserva dallo specchietto.

-Possiamo fare una notte in hotel e una da Theo, così siamo tutti felici – riprendo a dire.

-Big Muffin sarà sicuramente felice! –

-E tu stai con noi. Piuttosto che lasciarti sola, coinvolgerò Theo in un triangolo! – Eh, sì... Le conversazioni normali non fanno per noi!

-Ma che bello, un ripasso di geometria! – Ellie mi appoggia nella mia pazzia, ormai fare battute su triangoli e geometria è diventata consuetudine.

-Comunque, dico sul serio. Il fatto che siamo nello stesso posto, e che questo mi capita soltanto pochi giorni al mese, non significa che dobbiamo passare il tempo chiusi in una stanza. –

-Okay, non insisto più. Promesso – mi risponde Ellie. E' vero, non possiamo più ridurre il tempo in cui siamo insieme soltanto a questo. Sarebbe come dire che non c'è altro se non il sesso, e sarebbe una cosa orribile anche solo da pensare.
Tiro fuori il cellulare per accenderlo, e mi ritrovo davanti ad un messaggio di Facebook inviato a mezzanotte e mezza (ora italiana). Incuriosita, decido di controllare subito.

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Where stories live. Discover now