CAP. 9: IL DOLORE DI HAZEL

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Qualche giorno dopo Samantha andò a trovare Hazel: ''Hazy....'' la abbracciò: ''Ciao Sam...'' Aveva un'aria assente, quasi distrutta, era seduta su un letto e fissava il vuoto: ''Ama Mary...gli ho sentiti parlare...mi ha illusa'' ''Dean?'' ''Lui esatto'' L'amica la guardò: ''Non pensarci ora... anzi parliamo di altro ti va? Ho portato i biscotti...'' Hazel sorrise: ''Va bene...però prima prendo le medicine...'' ''Che medicine?'' ''Depressione e autolesionismo...perciò mi danno varie pastiglie come antidepressivi...'' Ingoiò la pasticca, e poi iniziarono a chiacchierare e a mangiare:'' Ora vado...ma domani torno...'' ''Ok...'' Samantha uscì e vide il medico: ''Lei è la sorella?'' ''La migliore amica...'' ''La signorina Levy verrà trasferita nel reparto psichiatrico...a 15 anni depressione e autolesionismo sono pericolosi'' Lei annuì.

Il reparto psichiatria non era male, Hazel era seguita da vari terapeuti e specialisti. Alcune amiche dell'orfanotrofio l'andavano spesso a trovare e facevano terapia con lei. Adorava poi, la sala della terapia di gruppo, tutta colorata e variopinta, con tutti i lavori dei ragazzi appesi al muro; amava l'ora libera dove poteva passeggiare nel giardinetto del reparto e stare seduta davanti alla fontana a chiacchierare con le amiche di stanza. Una cosa che odiava era la seduta del venerdì: non è che odiava la psicologa, detestava l'argomento. Infatti il venerdì era stato stabilito come il giorno in cui si parlava di Dean e della loro storia. Non lo vedeva da quel giorno, non era più tornata a scuola, la faceva lì alla clinica, era molto meglio.  Entrò nella saletta: ''Ciao Hazel...allora...come va?'' ''Bene...'' ''Oggi...voglio che mi racconti l'ultima parte della vostra storia...'' ''Non mi va...Veramente. Possiamo fare altro?'' ''Va bene...me la racconterai più avanti...Mhh vediamo..ah sì...in terapia state parlando di paure giusto?'' Hazel assentì: ''Bene allora ti voglio insegnare questo gioco...quando hai paura, o una paura ti entra in testa prendi un foglio e...anzi...prova...pensa ad una tua paura'' La ragazza chiuse gli occhi e iniziò a vedere Dean di nuovo vicino a lei: ''Ora..prendi questo foglio e prova a darle una forma'' Lei iniziò a disegnarlo: ''Ora aspetta...di questa voglio fare una foto così ne riparleremo..poi non serve che la farai..Ok..e ora strappa'' Lei lo fece, stracciò il foglio con tutta la forza che aveva e poi sorrise: ''Sto molto meglio grazie...'' La psicologa sorrise: ''Sono contenta, ma ora dimmi..cos'era quel disegno?'' Hazel esitò: ''La mia paura più grande è rivedere Dean.Non...non..'' ''Cosa..'' ''Non voglio più vederlo...io...lui mi ha rovinata, è colpa sua se il vetro è diventato il mio nemico e gli antidepressivi sono l'unico mezzo che mi fanno stare in vita...'' La terapeuta le prese la mano: ''Shhh...tranquilla, sei al sicuro ora, non temere...ne uscirai più forte...Direi che per oggi può bastare...goditi il fine settimana Hazy...'' Lei si asciugò le lacrime: ''Grazie e anche a lei..'' E uscì dalla stanzetta. Se ne andò nel giardinetto e prese la pillola, e poi guardò la fontana...ad un certo punto iniziò a piovere e perciò tornò dentro: ''HO DETTO CHE VOGLIO VEDERLA'' si sentivano delle urla alla reception: ''Ragazzo non puoi vederla, ordini dei superiori...'' ''Hazel deve sapere la verità'' Lei si girò appena sentì il suo nome, davanti a lei c'era Dean che discuteva con un'infermiera, rimase paralizzata finchè lui non la vide: ''Hazel...'' Lei lo guardò spaventata e accelerò il passo verso la sua stanza: ''Hazel...vieni qui...'' la stava seguendo, lei si girò ma vide che era stato fermato da qualche dottore: ''Se ne vada, la ragazza non ha nè la forza nè il piacere di vederla...'' ''HO DETTO CHE LA VOGLIO VEDERE'' Ad un certo punto uscì la psicologa con cui aveva fatto terapia: ''Hazel tesoro...vai via da qui, ci pensiamo noi'' e poi andò verso di lui: ''Sono la sua psicologa, lei deve andarsene, la fa solo stare peggio, se ne vada o interverremo per vie legali...'' Lui si incamminò per andarsene non prima di aver dato un'ultima occhiata a lei.

Un mese dopo:                                                                                                                                                                        

Hazel si stava sistemando i capelli quando il telefono le squillò era Dean, rifiutò la chiamata, ora un messaggio sempre da parte sua, ignorò anche quello. Bussarono alla porta: ''Hazel,andiamo abbiamo lezione'' Lei sorrise: ''Arrivo, aspettami...'' Andarono verso la stanza, Marta, quella ragazza che l'aveva appena chiamata era la sua compagna di stanza, una delle persone che aveva conosciuto in clinica. Si sederono: ''Allora...oggi dei ragazzi della St. George's school saranno qui con noi'' Hazel sbiancò, la sua ex scuola:'' Diamo il benvenuto a Mary, Samantha, Anna, Carl, Mark e Dean''  Appena sentì il suo nome l'aria le mancò, iniziò a tremare e a vedere nero. L'insegnante e Samantha videro la situazione e si precipitarono da lei: ''Professoressa...che le succede'' ''Cara...la tua migliore amica sta avendo una crisi, dobbiamo portarla via e darle un tranquillante...'' Hazel venne condotta fuori e la lezione proseguì normalmente. Intanto lei si trovava dalla solita terapeuta: ''Perchè è qui...'' ''Tesoro, bisogna iniziare a fare passi avanti, partendo dall' andare in classe'' ''Devo mostrargli che sono più forte...'' ''Esatto, ora che hai preso il tranquillante starai meglio...dai vai''. Si incamminò verso la classe, aprì la porta ed entrò con sicurezza e andò a sedersi sul suo banco. La professoressa continuò la spiegazione. Ad un certo punto le arrivò un bigliettino da parte di Dean, non lo aprì nemmeno, si limitò a farlo a pezzi. Finita la lezione salutò Samantha e gli altri, ma tralasciò Mary e Dean, non meritavano un suo saluto e scappò in camera. In quel momento voleva solo dormire e dimenticare.

Si svegliò il giorno dopo e andò dal dottore: ''Voleva vedermi?'' ''Ah Hazel! Certo, accomodati...allora  ormai è da più di un mese che stai qui e vorremmo dare una svolta  alla tua terapia: diminuiremo le pillole e inizierai a fare gli incontri del venerdì con la presenza di Dean'' Lei lo guardò: ''Non sono d'accordo con la seconda opzione...'' ''Tentare non costa nulla, solo 5 minuti...su...oggi puoi provare. E ricordati che non è un opzione, ma un obbligo medico'' Lei andò verso la saletta, si accomodò e guardò prima la psicologa e poi Dean: ''Allora, Dean, c'è qualcosa che vuoi dire a Hazel?'' ''Sì..mi dispiace io...'' ''TI DISPIACE SEMPRE EH? Prima per avermi bullizzata ora per avermi quasi UCCISA.'' ''SEI TU che ti sei tagliata io non centro niente!'' ''SE NON FOSSE STATO PER LA TUA RELAZIONE CON MARIA..'' La psicologa gli interruppe: ''Hazel tesoro stai calma, sennò la pressione ti sale e dobbiamo aumentarti le dosi delle pastiglie...'' Dean sgranò gli occhi: ''P..pastiglie?'' ''Certo: Duloxetina solitamente e Paroxetine nei casi più gravi, come quando sono arrivata qui. Poi ovviamente tutte le terapie: psicoterapeuta, psicologa, terapia musicale, di gruppo, pet therapy...devo continuare?'' ''Ma tu non eri depressa...'' ''Vedi quando hai fatto  quella cosa ho avuto un crollo di nervi per tutto quello che era successo, in ospedale ho iniziato a dare di matto: fissavo il vuoto, piangevo, non mangiavo, non parlavo...hanno fatto vari esami e hanno capito che ero entrata in depressione, aggravata dalla mia paura dell'abbandono...perciò mi hanno trasferita qui e da quasi 2 mesi vado avanti a farmaci e terapie...'' Lui la guardò: ''Io...non so cosa dire'' ''Niente...non parlare...Penso che oggi possa bastare... ci vediamo venerdì prossimo..'' La terapeuta la guardò: ''Vai vai Hazel...noi 2 ci vediamo martedì...parleremo dell'abbandono, perciò porta la scheda che ti ho dato l'altra volta'' Lei annuì e se ne andò, chiudendo la porta, e con essa, rinchiudendo anche Dean


ANIME DISTANTIWhere stories live. Discover now