CAP.31: SPENSIERATEZZA

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HAZEL'S POV:
"Quindi...Aristotele fonda il liceo nel..." Stavo ripetendo pedagogia in camera, quando sentii la porta aprirsi: "Che fai?" Chiese Dean: "Studio" lui mi cinse le spalle con il suo braccio: "E brava il mio raggio di sole, io non lo faccio solo perché ho dimenticato i libri a casa...quindi mi sto annoiando" capii subito le sue intenzioni: "So dove vuoi arrivare..." "Ah sì?" "Vuoi fare una cavalcata vero?" Lui rimase incredulo: "Come facevi a saperlo?" "Le donne sanno tutto Dean Altman e capiscono ogni cosa" sorrise e mi prese la mano, facendomi alzare dalla  sedia e conducendomi fuori. Ci incamminiamo verso la staccionata dove stavano i due cavalli: Arizona e Scar. Dean prese quest' ultimo, uno stallone bello muscoloso, con una cicatrice sul dorso, era per questo che aveva quel nome. Montammo sulle selle e iniziammo a passeggiare per i territori perimetrali del cottage, fino ad addentrarci nel bosco. Le foglie scricchiolavano al calpestio degli zoccoli e il silenzio era sovrano. Arrivammo davanti ad un torrente e ci sedemmo sulla riva (lasciammo i cavalli liberi, erano abituati a non scappare) e immergemmo i piedi nell'acqua gelida: "Ti piace questo posto?" chiesi a Dean: "Sì, è il mio preferito dopo la grotta nascosta" "Tra poco è il tuo compleanno o sbaglio?" "Esatto, 1 maggio" lo sapevo, anzi, avevo già il regalo pronto: "Pensa che volevo comprarmi una moto ma...sai com'è la situazione quindi penso aspetterò" Non dissi niente, proprio perchè non volevo capisse cosa gli avevo comprato: "Pensa positivo, passeremo il compleanno insieme" gli sorrisi dolce e lui sembrò tornare allegro: "Hai ragione, ed è questo il regalo migliore" e mi baciò con dolcezza.

Più tardi stavamo bevendo un succo alla mela, seduti nei pouf del giardino del cottage, stavamo aspettando gli altri: "Ciao ragazzi!" salutò Marta, venendoci incontro: "Eii come stai?" dissi abbracciandola: "A meraviglia e tu?" "Stranamente tutto bene" si sedette anche lei vicino a noi. Poco dopo arrivarono in moto anche Thomas e Mary: "Io non salirò MAI più con te! HAI CAPITO?" strepitò la ragazza: "Ma dai non essere tragica, ho solo perso l'equilibrio" "Vuoi scherzare spero! Stavamo letteralmente finendo in una rosta!" Quei due stavano litigando fisso mentre ci venivano in contro: "Cos'è una rosta ora?" "Un altro modo per dire torrente" "Beh sai che ti dico dopo te ne torni DA SOLA A CASA!" Vidi Thomas notare Marta: "Oh...ciao Marta, che bello vederti" disse impacciato, lei però sembrò non notare la sua goffaggine: "Oh ciao..Vi sedete?" Si accomodarono anche loro in dei cuscini e Mary iniziò a lamentarsi: "Questo intelligentone qui stava per farci uccidere. E' riuscito a sbagliare strada due volte e siamo finiti per i campi con le mucche!" Dean rise: "Sei tu che decidi di prendere questi rischi!" Lei fece il broncio, ma si capiva che stesse scherzando: "Volete qualcosa da mangiare?" Chiesi: "Oppure anche qualcosa da bere?" Thomas ci pensò e sentenziò: "Tequila sale e limone grazie" io sorrisi "Una limonata andrà bene" "Sì con Marta magari..." Sussurrò Mary prendendosi una gomitata dal ragazzo.

Stavo riempiendo tre bicchieri di acqua con succo di limone, visto che io e Dean avevamo già i nostri bicchieri di succo alla mela, gli posai su un vassoio, poggiai anche una ciotola con dei biscotti al burro e lentamente uscii fuori: "Attenzione se mi fate cadere le bevande vi spacco in testa il bicchiere" urlai minacciosa, ma ovviamente non lo avrei mai fatto. Arrivata davanti a loro poggiai tutto sul tavolino: "Ora potete prendere" "Grazie Hazy" sussurrò Marta. Thomas sorseggiò la bibita: "Mi piace di più la tequila...ma mi accontento" Dean gli tirò una gomitata scherzosa: "Eddai su stavo scherzando" si difese. Passammo tutto il pomeriggio insieme e verso le 18 e 30 andarono tutti a casa, rimanemmo solo io e Dean. Stavo portando i bicchieri in cucina, quando lui mi domandò: "Avresti mai immaginato di diventare un gruppo così bello" "Onestamente no....ma saremmo stati perfetti con..." Non riucii a terminare la frase: "Sam...lo so raggio di sole...ma io penso che in qualche modo sia stata lei a mandarci Marta, Thomas e Mary...se non fosse stato per lei non sarebbe mai successo tutto ciò" io gli sorrisi, sapeva sempre come consolarmi e come farmi stare meglio. 
Finii di sistemare la cucina e mi sedetti sul divano: "Programmi per domani? E' il tuo compleanno..." lui si distese vicino a me: "Niente di che, mi basti tu" e mi baciò con amore. Non sapeva che in realtà la sua festa era già organizzata da una settimana e sarebbe stata una sorpresa grandissima!

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