CAP. 22: INTRAPPOLATI

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HAZEL'S POV:

''Caro diario, le nostre vite sono sempre più complicate. L'altro giorno sono andata a parlare con la madre di Dean, e che dire, è andata malissimo. Sono stata definita con aggettivi spregevoli e cattivi, mi sono sentita usata, umiliata e illusa. Infine, per completare la giornata al meglio, a Dean è stato severamente imposto il divieto di vedermi. Speriamo la situazione si sistemi.

                                                                                                                                                                         Hazel''

Riposi il taccuino e in quel momento sentii una pigna schiantarsi sulla mia finestra, aprii e chi trovai? Dean Altman in persona. ''Che ci fai qui?'' sussurrai: ''Raggio di sole! Come stai?'' Lo fissai incredula: ''B...bene...ma...perchè sei qui?'' ''Secondo te mia madre ha potere del privarmi di vederti?'' ''B..bhe sì'' ''E invece no'' rise lui. Scesi velocemente e mi gettai tra le sue braccia, lui mi accarezzò i capelli e mi baciò delicatamente la guancia: ''Ei, guardami'' disse, prendendomi il viso tra le mani: ''Nessuno ci potrà mai separare, se sarà necessario scapperemo. Ti ho già persa una volta  e non permetterò che succeda di nuovo, hai capito Hazel?'' Io lo guardai negli occhi, e notai la sincerità che mi trasmettevano, grazie a lui avevo imparato ad amare nonostante le delusioni, a dare una nuova possibilità a me, a lui e anche alla vita; grazie a Dean ero rinata, e ora più che mai non potevo perderlo, non anche lui. Dopo Sam non sarei in grado di accettare un'altra scomparsa, temporanea o permanente: ''Ti prego non lasciarmi di nuovo'' implorai: ''Non succederà, farò di tutto, te l'ho già detto'' ''Sì ma tua madre...'' ormai avevo le lacrime agli occhi: ''Lei non conta'' disse baciandomi la fronte. Io lo abbracciai e mi lasciai andare ad un pianto inconsolabile; finchè uno scroscio di sirene non avvolse l'atmosfera. Guardai Dean impaurita, ma lui si girò subito verso il cancello d'entrata del cottage: una macchina della polizia entrò, seguita da un SUV nero, che conoscevo bene, era la macchina della madre di Dean:''Hazel che succede?'' Vidi Magda uscire dalla casa, guardando con fare interrogativo sia me che Dean: ''Non lo sappiamo....'' Scesero i poliziotti e la signora Altman e si avvicinarono: ''Io le avevo detto di stargli lontana, non mi ha ascoltata? bene. Ecco un ordine restrittivo da parte del tribunale'' Magda prese in  mano il foglio: ''Ma come le salta in mente? Questi ragazzi si amano ed è questo ciò che conta'' ''Non per la famiglia Altman, anzi, per me, Carmen Altman. Sono la madre del ragazzo, che fino a prova contraria è ancora minorenne e perciò sotto la mia tutela'' Dichiarò fermamente. Io guardai i poliziotti: ''Agenti....è veramente così?'' Uno di loro, il più giovane, mi rispose freddamente: ''Sì. Signor Dean la prego di seguirci e abbandonare immediatamente il cottage. Signorina Hazel, la preghiamo di non avvicinarsi più al qui presente signor Altman fino a nuovi sviluppi. Arrivederci'' E se ne andarono, trascinando via Dean e con lui, pure il nostro amore. 

Magda era agitatissima, chiamò l'avvocato, la scuola, la polizia, il tribunale...Eppure tutto sembrava così surreale e impossibile...Dean aveva cambiato numero e ora mi era impossibile contattarlo, e anche se avessi voluto, non volevo peggiorare la situazione. Tutto era bloccato, pure i suoi social media...Era finita, ma non perchè noi l'avessimo deciso, ma perchè altri avevano scelto per noi. Eravamo intrappolati in questa gabbia, con serratura a doppia mandata. Non potevamo scappare, evadere, fuggire...Eravamo destinati a questo. Forse questo, è un altro dei tanti segnali che l'universo manda quando vuole farci capire che stiamo sbagliando tutto. Ma io cosa ho sbagliato? Non so quanto durerà ancora questa stupida questione...so solo che voglio tornare a vivere spensierata, senza più paure, rimorsi o rimpianti...

ANIME DISTANTIWhere stories live. Discover now