CAP. 19: COME UN SOFFIONE

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SAMANTHA'S POV:

L'avevo saputo fin dall'inizio. Mi avevano detto che lo stadio della mia malattia era avanzato e il massimo che si poteva fare era bloccarla; non lo avevo voluto dire a nessuno, nè a Hazel nè a Thomas. Lo sapevano solo i miei, e così doveva essere. Poi però mi sono aggravata e la verità è venuta a galla, non mi restano che settimane. Non volevo far soffrire nessuno, o arrecare dolore o danni. Io non ho paura di morire, la morte mi darà sollievo: smetterò di soffrire, e forse, in un ipotetico paradiso, i miei capelli lunghi e ricci torneranno, non questi qui dalle spalle, brutti e pieni di doppie punte. Mi ci vedo, sapete, in un campo bellissimo di tulipani, a raccoglierli e a intrecciare le margherite; vegliando tutti dall'alto e facendo in modo che non accada niente di male alle persone che amo e che mi amano. Dietro di me lascerò una bella impronta, penso, la mia gioia, le mie azioni verso gli altri...tutti dovranno sorridere quando mi ricorderanno nei loro pensieri. Io ci sarò sempre, non me ne andrò mai. Sinceramente sono molto serena, so che lascerò Hazel nella mani di Magda e di Dean; Thomas...bhe quel gigante gentile sono sicura riuscirà ad aprirsi un po' con Hazel e diventeranno ottimi amici; anche con Dean. Le mie sorelle le lascio ai miei genitori e viceversa: saranno uno la forza dell'altro. Forse questa sarà l'ultima volta che sentirete le mie parole, ma non di certo il mio nome. Quello ve lo ricorderete ancora per un po'...in parte mi dispiace per voi, ma in parte no. Che dire...siete stati una gran bella compagnia, spero vi siate appassionati della mia storia. Ora vado a riposarmi un po'...Ma ricordate, è un arrivederci, non un addio...

Con amore                                                                                                                                                 Sammy

2 SETTIMANE DOPO

HAZEL'S POV:

Sta accadendo...sono qui, davanti al suo letto, con lei che respira a fatica. Ad un certo punto Dean irrompe nella stanza; Sam lo chiama: ''Vieni...'' sussurra: ''Ascolta, sinceramente, tu non mi sei mai piaciuto'' Nella stanza tutti risero: ''Ma...visto che da quel che ho capito tu e la mia migliore amica, vorrei sottolineare, siete ormai una coppia...ci tenevo a dirti che anche se da lontano, se la fai soffrire, ti prometto che verrai a farmi compagnia'' Di nuovo risate...la solita, ironica Sam: ''Seriamente...trattala bene, stalle vicino e rendila felice...vi prometto che ci sarò sempre. Grazie di tutto Dean''. Poi si girò verso Thomas e lo baciò: ''Gigante gentile...guarda che non è da deboli versare una lacrima qualche volta'' per la prima volta, dagli occhi del raazzo vidi scendere una lacrima: ''Ti amo tanto...tanto....tanto'' sussurrò: ''Anche io...'' rispose Sammy, disse poi qualcosa alla sua famiglia, e poi si rivolse a me: ''Mi avevi promesso niente lacrime Hazy'' Non c'è la facevo più: ''Io..lo so, ma ho paura, tanta. Veramente Sam, non sono mai stata così spaventata in vita mia...non so che dirti. Grazie...veramente...'' Mi sorrise: ''La paura è normale'' mi carezzò la mano: ''Ma sii forte, vinci, combatti e sogna. Sogna più di quanto tu possa fare: esplora nuovi mondi, buttati in orizzonti sconosciuti, fai nuove esperienze; realizza i tuoi desideri...vola alto e non avere paura di sciogliere le tue ali al sole...tira fuori il coraggio e sii unica e inimitabile...nocciolina'' e ridacchiò. A volte mi chiamava così, per ricordare il significato del mio nome: '' Tu fatti (ri)conoscere anche da lassù, provoca tempeste e giorni di sole; fai spuntare arcobaleni e fiori...anche tu devi essere unica. A presto Ribelle'' ''A presto nocciolina'' in quel momento le strinsi forte la mano, le sorrisi e sentii tutte le forze abbandonarla. I suoi occhi si chiusero lentamente, non prima di averci scrutato tutti un'ultima volta, come per impregnarci indelebilmente nella sua memoria. Mi misi la testa tra le mani e piansi disperatamente. La stanza era riempita di singhiozzi e urla. Dean mi prese e mi portò fuori e ci seguì anche Thomas. 

Poco dopo eravamo sulla panchina del giardino di Sam, erano arrivati i dottori, per verificare che se ne fosse veramente andata, e io non volevo assistere a quella scena. I due ragazzi fumavano una sigaretta e io presi un tranquillante. Ad un certo punto mi chiamò Marta, la mia amica della clinica: ''Hazel...tesoro..'' capì subito: ''Mi dispiace tanto...se vuoi io ci sono...forse ora vorrai stare da sola...'' le sorrisi tristemente: ''Grazie Marta per la comprensione...ci sentiamo'' e staccammo. Aveva capito che non avevo voglia di parlare e mi stava dando i miei spazi. Appoggiai la testa sulla spalla di Dean: ''Come farò...'' sussurrai. Thomas mi prese la mano: ''Dobbiamo farcela, per lei e solo per lei. Non vorrebbe vederci così'' Stavo male, ero sotto choc, era visibile. Mi sentivo come senza aria; non riuscivo a respirare, i singhiozzi mi bloccavano la gola; fissavo il vuoto e sussurravo parole. Ad un certo punto uscirono i medici con una barella. Su questa c'era un sacco grigio chiuso, dal quale spuntavano una ciocca di capelli rossi. La stavano portando via per davvero. Gli rincorsi, urlando come un'isterica: ''NO! NO! UCCIDETE ME MA RIPORTATELA QUI!''  finchè non collassai al suolo. Per fortuna le braccia di Dean mi ressero e fui subito soccorsa da Magda che mi diede un altro calmante. Nonostante ciò continuai a piangere. Ero distrutta, logorata, fatta a brandelli. Il destino mi aveva portato via la persona a cui tenevo più della mia stessa vita, e ora, dovevo vivere anche per lei. 

Qualche settimana dopo

Caro diario, sono ormai 15 giorni esatti dalla morte di Sam...come sto? Da schifo. Dove sono? Meglio non saperlo. So solo che devo superare tutto ciò. Non posso starmene qui e perdere tutto solo perchè lei non c'è più...Devo trovare la forza di vivere, e dove? Boh, sinceramente non lo so. Forse da Dean o da Magda, o forse, devo io riprendere in mano la mia vita. Ho paura, è vero, ma la paura non è dei deboli, ma dei forti, perchè sanno riconoscere le situazioni rischiose e le temono. Sam non temeva la morte, perchè sapeva le avrebbe dato sollievo, ma di lasciarci soli...di quello era spaventata, non voleva vederci tristi per lei. Voleva che continuassimo le nostre vite col sorriso. Non è semplice immaginare una vita senza di lei, e, sentendo anche la mia psicologa, abbiamo deciso di concretizzare il mio dolore. Come? Scrivendo. Narro ciò che penso e come sto. Ad esempio ora, mi viene da paragonare la sua morte al soffione. Infatti la malattia l'ha spazzata via, come il vento fa con i ''fiorellini'' di questa pianta. Per me i fiori sono veramente importanti, ad ognuno di loro associo un emozione o un avvenimento. Come è successo con la lavanda, ora succede anche con il soffione. 

Baci

                                                                                                                                                                         Hazy

Riposi il diario e mi distesi sul letto a pancia in su. Un turbinio di emozioni mi avvolse, mi accarezzai i capelli, che avevo tagliato: il dolore cambia le persone, dicono, e infatti è così. Ora mi arrivano alle spalle e mi sento molto più libera; ho eliminato la vecchia me e insieme a lei, anche tutti i miei ricordi. 


ANIME DISTANTIWhere stories live. Discover now