trentasei

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"Ciao Marco!" esclamò Noemi al telefono, vedendo dall'altra parte Marco, a suo tempo - quando lo ha conosciuto in ospedale - era un semplice tirocinante che era a metà specializzazione, da quando poi lei uscì, nonostante la differenza d'età coltivarono un buon rapporto.

Lei lo considerava un secondo fratello

"Come stai?" domanda lui, guardandola con occhi fraterni

"Sto bene, anche se ho la felpa sospesa da due settimane, mi manca Ladispoli, mi mancano i miei, mi mancate voi...devo andare avanti?" domandò retorica

Sbuffò, sapeva anche lei di non star dicendo la verità.
Lui se ne accorse, ma non voleva farle pressione

Era come in ospedale, quando aveva i controlli con lo psicologo o parlava qualcuno durante il giro visite nessuno la sforzava
Più la sforzavano più non parlava

"Ei" richiamò così la sua attenzione "Sai che ti voglio bene e puoi parlare con me?" domanda sorridendo

"Si che lo so, me lo ripeti sempre" dice alzando ironicamente gli occhi al cielo "De te lo spiego cominci a farmi troppe domande, ti scrivo un messaggio così mi rispondi con le domande e io ti rispondo a mia volta domani" 


Continuarono a parlare per altro tempo, poi quando scadde la sua mezz'ora si alzò dalla panchina e andò a lasciarlo nella scatola dei cellulari che la produzione ci aveva dato e che dopo andrà a prendersi

"Cuciniamo qualcosa?" Giovanni era tornato da poco dalla sala con Nicholas, e aveva fame.
Come sempre decise di affidarsi alle mani della ragazza

"Gio, forse non è il caso ... " fece mente locale sulle parole che Holden le aveva urlato contro la sera prima

"Se non vuoi cucinare con me almeno fammi compagnia"
prese la padella da sotto al mobile, la mise sul gas e prese la scatola delle cotolette

Si sedette e guardandosi le mani emise uno sbuffo
"Ma se stai h24 con Malia, Giovanni o con quell' altro la, Simone, che per carità per me e il più tranquillo"

"Che è successo?" smise il suo racconto, vedendo la ragazza in quello stato.
Non era da lei essere così silenziosa, soprattutto la sera

"Abbiamo litigato, di nuovo"

"Quando?" chiese

"Ieri sera, perché lui è estremamente geloso e non riesce a starmi accanto se pensa che gli altri ci provino.
Ma a quanto pare, non può neanche fare a meno di dirmi cattiverie"

"Avete litigato per colpa mia?"
lei e Giovanni sin dall'inizio avevano passato molto tempo insieme, essendo a quel tempo, gli ultimi arrivati, ma non pensava che al suo amico desse così tanto fastidio

"No Gio... il suo problema è Malia, gli da fastidio probabilmente che io stia legando così in fretta con lui, cosa che con Jo non ho fatto perché spesso non veniva a cercarmi o non mi parlava.
abbiano iniziato a parlare più o meno dopo la mia prima settimana qua dentro, con Malia sin da subito.
Non siete ne tu ne Simone il problema.
È solo Mattia"

[ ... ]

"E quindi ci sono problemi in paradiso" era seduta fuori, la notte la aiutava spesso a pensare, ma dal momento in cui Mattia arrivò a farle compagnia, quell' argomento era sulle sue labbra

"Adesso sembra più l'inferno" rispose, lasciando che il ragazzo facesse un piccolo sorriso

Prese una sigaretta dal pacchetto e ne offrí una alla ragazza
Cominciarono così a fumare insieme

L'orologio dentro segna l'1.25, la mattina dopo non ci sarebbe stata lezione per nessun aspirante cantante, i vocali coach avevano tutti un impegno

Le scese inevitabilmente da piangere
"Perché piangi?" domandò dolcemente, mettendole una mano sulla spalla

"Io ...io non lo so" mormorò a voce bassa, tra un tiro e l'altro "Io mi sento terribilmente in colpa, non so perché, non ho fatto niente io per farmi odiare da lui"

"Lui non ti odia, ti ama ancora e io ne sono sicuro"

"Se mi amasse non mi metterebbe all'ultimo posto, non mi spingerebbe nelle braccia di qualcun'altro se mi vede stare male, non mi eviterebbe sempre"
sbottò tutto d'un fiato, inconsapevole che dentro, con i gomiti poggiati sull'isola della cucina Joseph li ascoltava

Strinse forte i pugni, in silenzio si ritirò nella sua stanza dove Ayle per non disturbare Giovanni che dormiva, parlava a bassa voce con Martina di ciò che la Pettinelli gli aveva assegnato e stavano capendo se uno dei due potesse aiutare l'altro

Non sapeva da quanto non piangeva per una ragazza, Martina nel vederlo così cupo si preoccupò e dopo essersi scusata con Ayle si mise accanto a lui e lo guardò aspettando che le dicesse qualcosa
"Noemi" commentò guardandola con occhi tristi e lucidi

"Non posso spennarla viva?" domandó ridendo, con tono ironico, ma agli occhi di Ayle parve una domanda un po' troppo seria e pungente.

spense la lucina e fece finta di dormire, ascoltando la loro conversazione
"Forse sarà che ci siamo buttati troppo presto in questa relazione"

"Vi siete messi perché eravate sicuri uno ciò che provavate per l'altro, adesso hai rimorsi?" domanda sorridendo, accarezzandogli il ginocchio

"Non rimpiango niente, forse avrei dovuto solo aspettare a dichiararmi, avrei dovuto aspettare a baciarla a fare ... beh, hai capito.
Magari adesso, saremmo stati ancora più uniti e non ci saremmo potuti fare staccare da Malia"

"Morto un papa se ne fa un altro, lasciata una ragazza ne puoi scegliere uno dalla fila che ti si è creata dietro"

Ayle continuava ad ascoltare, mentre Joseph riprese parola
"Non penso di volere un altra ragazza oltre lei"

È vero, faceva lo stronzo arrogante e insensibile con lei, ma sapeva di amarla
E probabilmente non avrebbe mai amato nessuna come ama lei

Stanco di ascoltarla, chiuse gli occhi facendo finta di dormire
"Buonanotte Jojo"

È vero erano giovani, ma il vero amore trova sempre un modo

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spazio autrice
è vero, potete insultami anche se Jo
sta riprendendo leggermente la ragione
MA preparatevi si prossimi capitoli
li ci sarà da tenersi veramente forte
bene
buona lettura e ci vediamo nei commenti qui sotto e nel prossimo capitolo
baci baci
xoxo
-fe

anima - holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora