trentasette

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"Mi raccomando Gio, cerca di vincerla" Noemi era ancora a felpa sospesa, ma nulla le impediva di cercare di rassicurare i suoi amici

"E tu sai cosa devi cercare di fare"
la rassicuró dandole un bacio sulla guancia, per poi avviarsi verso la porta dello studio

Martina stava parlando con Holden, lui la scansò delicatamente, andando a provare a parlare con la sua ragazza

D'altronde, non avevano annunciato niente, poteva ancora provare a salvare il salvabile.

Cominciò ad avvicinarsi a lei, lei lo notó e sorrise, ma venne preceduto
Con l'amaro in bocca vide che a parlare con lei sopraggiunse Malia, lasciandola storcere leggermente la bocca

Tutti lo potevano intendere come sorriso, ma Jo la conosceva bene e come acuto osservatore aveva capito che la sua faccia non era contenta bensì il suo sorriso era un sorriso di circostanza

Sbuffò stringendo la mano, prima che produzione richiamasse tutti per entrare in sala.
Tutti, tranne Noemi che sembrava ancora destinata a restare lì dentro, da sola

Malia la lasciò sola e poi Joseph le passò accanto che delicatamente le regalò un sorriso che lei ricambiò
"Jo?" lo richiamò, facendolo votare verso di lei

"Dimmi"

"Sai che dobbiamo parlare, vero?" domandò cauta, guardandolo con un piccolo sorrisino spaventato

"Si, lo so"
non fecero in tempo a dirsi altro, lui doveva entrare e lei doveva aspettare

Passarono dieci minuti buoni, dieci minuti passati a ripetere le assegnazioni e a morire d'ansia, quando la produzione la avvisò di poter entrare in studio

Prese un respirone ed entrò in studio dove il pubblico la acclamò a gran voce e battendo le mani
"Ciao a tutti!"

Guardò i banchi, provò un secondo un momento di vuoto - il banco di Mew non era più accanto al suo - ma poi si rincuorò, almeno Giovanni aveva vinto la sua sfida

"Allora, questa è la seconda settimana in cui hai la felpa sospesa, e oggi ho proprio voglia di sentirti cantare.
Siccome io sono fermamente convinta del tuo lavoro e del tuo talento, lascerò che sia il professor Zerbi a scegliere cosa canterai"

Il professore venne colto alla sprovvista, cominció così a leggere dal foglio della sua collega
"È un momento un po' critico" dice Maria, guardandolo passarsi la mano sulla pelata "Tu come stai?" domanda

"Sinceramente sto bene, sono contenta di come ho lavorato e anche se non dovesse andare tutto bene  -- la conduttrice fece il segno delle corna, facendola ridere -- sarei contenta lo stesso perché ho avuto l'occasione di salire su un treno che passa una volta sola e la fortuna di crescere con queste splendide persone"
si voltò un secondo, per guardare i suoi compagni

"Noemi ci canti perfavore Morto mai, di Lazza?" domandò il professore e la ragazza annuì.
Sistemò la magliettina e attese l'entrata del piano al quale si sedette mentre infilava l'auricolare

Cominciò a suonare e a cantare, senza preoccuparsi minimamente di ciò che gli altri potessero pensare, cantava cercando di trasmettere ciò che davvero provava

Non lo sai quanti chilometri 'ste Foamposite
Me ne serviva un paio nuovo, nuovo, nuovo
Stavano per prendere fuoco, fuoco, fuoco
Ho seminato e poi raccolto guai
Ma questi non mi avranno morto mai
Sto in bilico su un filo d'odio, odio, odio
Vinci con tutti e perdi solo, solo, solo

il pubblico fece un applauso fortissimo, Noemi aveva paura i timpani le scoppiassero

Sette camicie di forza
Mo suono una volta al giorno
Riempio valigie di corsa, ehi (yah)
Sto in un albergo che ciao
Da cinque stelle va a quattro
Se sto facendo il check out

E non lo sai, ma se va come deve andare
Al mio compleanno festeggi natale
Sto ridendo un tot del parere loro
Fra', mi sento Andromeda in catene d'oro

Smise di suonare, cantó l'ultima parte a cappella

Ho seminato e poi raccolto guai
Ma questi non mi avranno morto mai
Sto in bilico su un filo d'odio, odio, odio
Vinci con tutti e perdi solo, solo, solo

Si alzò dal piano, ringrazió tutto il pubblico e poi attese il giudizio della sua insegnante
"Prenditi la felpa, è sempre stata tua"

Andò a prenderla saltellando, poi con lo stesso andamento tornò a sedersi al suo amato banchetto, contenta più del giorno in cui entrò

[ ... ]

"Ora che sei più tranquilla, possiamo parlare?" Noemi stava cucinando la pasta al sugo per tutti, quando Holden la interruppe, chiedendole di andare con sé

Guardò la pentola, cercò qualcuno e lo chiamò facendo alzare al ragazzo le sopracciglia
"Rimani attento qui? Mancano 3 minuti, poi spegni"

Si pulí le mani con lo strofinaccio e prese la felpa dalla sedia
La indossò e guardò il ragazzo
"Andiamo dietro?"

Il ragazzo annuisce riflessivo, la prende per mano e la conduce fuori sui solo soliti divanetti

Si sedette, incrociò le gambe e tirò su il cappuccio mentre il ragazzo si sedette accanto a lei

Si guardò per un momento indefinito le mani, aveva quasi paura a toccare quel tasto
"Allora..." iniziò titubante, mentre infilava una terea nella sua iqos

Noemi sorrise impacciata, le avevano detto dall'inizio che le scuse non fossero il suo forte
"Quando abbiamo iniziato a stare lontani, beh, io ..."

Trovava difficilmente le parole, avrebbe preferito prenderla e baciarla, sperando che in bacio avrebbe potuto risolvere tutto come il disinfettante sui tagli , ma sapeva che prima dei gesti ci sarebbero dovute essere le parole

"Si ecco, insomma....oh al diavolo!" non rimase coerente con sé stesso.
Lei aveva tra le mani una sigaretta che ormai era arrivata a metà, prendendole il viso tra le mani e sballottandola con forza la fede cadere sul pavimento

La stessa sensazione di quando si scambiarono il primo bacio: al suo sguardo sentì le farfalle nello stomaco, le guance che andavano a fuoco, le gambe molli

Le loro labbra si scontrarono e la sigaretta cadde a terra
Si baciarono con irruenza, come fosse un bisogno esistenziali, le mani cercavano uno il corpo dell'altro

A farli staccare fu la mancanza di ossigeno
"Mi dispiace, ecco, l'ho detto"

Lei si nascose tra le sue braccia, sorridendo da sola
"Non farlo più" commentò con la voce da bambina mentre le passava una mano tra i capelli

Non rispose, si limitò a lasciarle un bacio tra i capelli e continuare a guardare il cielo.

Le stelle erano gli unici spettatori di quel momento

anima - holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora