quarantacinque

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"Jo vuoi aprire questa porta?"
Simone prima di uscire aveva lasciato ai ragazzi una piccola lettera e subito dopo averla appesa al muro degli arrivederci lo aveva visto scappare con le lacrime agli occhi

Non sentí risposta, si appoggiò con la spalla alla porta "Hai 15 secondi per uscire, sennò entro e come ti trovo ti trovo"

"15,14,13,12,11,10
Jo ti sto aggiungendo altri secondi parlandoti, posso sapere come stai?"

"9,8,7,6,5
Guarda amore che tra poco la forzo davvero"

Sentì la porta aprirsi e si spostó di un passo indietro, prima di vedere il ragazzo fondarsi nelle sue braccia, lasciando alcune lacrime scendere velocemente bagnando la maglia della ragazza

"È tutto ok, sfogati"
mormora lei, accarezzandogli i capelli
Capiva tutto il dolore del ragazzo, percepiva la malinconia

"Gli volevo bene, avevo bisogno di lui, perché proprio a lui?"
domanda retorico, mentre lo prendeva per mano per portarlo a stendersi sul letto

"Doveva andare così Jo, è come chiedersi perché il cielo è blu.
Non si può spiegare come non si può spiegare perché Dio l'ha fatto così

"Ma perché il cielo lo ha fatto dio?" domanda da scemo, come un bambino

"Secondo la chiesa si, ora non costringermi ad aprire quest'altra parentesi" rispose ridendo "Ci che coglio dire è che sicuramente Emanuel per farlo avrà avuto sicuramente le sue ragioni, ora non ha senso continuare a pensarci. Poi, una volta usciti vi vedrete sicuramente, Simone ti vuole bene quanto tu ne vuoi a lui, lo ha detto lui stesso"

Le accarezzò i capelli, lasciandole poi un bacio sulla fronte "Che ho fatto per avere un angelo cosi al mio fianco?"

Lo strinse tra le sue braccia, sorridendogli leggermente
"Sei la cosa migliore che mi potesse mai capitare"

Erano frasi da brivido, nessuno gliele aveva mai dedicate.
Rimasero abbracciati per tanto tempo, senza dirsi mezza parola
Quei gesti significavano più di tutto

"Io ancora non so cosa regalarti per il compleanno. E attaccato c'è pure San Valentino, mamma mia che stress"
disse lei, mettendosi le mani sugli occhi

"No Noemi, ti ho detto che non voglio nessun regalo se non stare con te"

"Si ma tu hai fatto tutto per me, mi hai regalato anche un viaggio, è inutile io un regalo piccolo piccolo te lo faccio"
Incrociò le braccia e mise su il broncio

"Noemi!" esclamò lui, forse neanche lui era così abituato come pensava "Perfavore, non regalarmi nulla.
A me basta il tuo amore"

"Non ti ho fatto niente a Natale perché ti sei impuntato e li ti ho accontentato, a Capodanno volevo portarti io a mangiare e ti sei opposto e mi sono stata zitta perché mi hai addirittura rubato il portafoglio; ma adesso no, io il regalo te lo faccio e anche se non ti piace te lo fai piacere perché quello che ho pensato sicuramente ti piacerà"

La prese e riuscì a portarla su di sé, guardandola dal basso
"Sei così sicura di te..." mormorò sottovoce, accarezzandole le cosce "Mi fai impazzire" allungò il collo, le prese il labbro tra i denti e la fece sospirare

Gli mise le mani sul collo, muovendosi leggermente facendo stavolta sospirare lui
"Dobbiamo fermarci" disse solamente lei, accarezzandogli i capelli sorridendogli

"Avremo modo di rifarci" sussurro solamente, pizzicandole scherzosamente un fianco, facendo comparire un piccolo sorriso sul viso della ragazza

[ ... ]

anima - holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora