She's beautiful

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Chapter 2: She's beautiful!

-Ma io dico che ti frega! Primo: non sapeva chi tu fossi. Secondo: non lo rivedrai mai più- disse Tyler mentre usciva da starbucks insieme a Lune. Entrambi avevano fra le mani un cappuccino.
-Può darsi, ma non riesco a guardare più i poster in camera mia. Bhe...quelli dei One direction si- disse Lune.
-Ecco! Pensa a questo, pensa al fatto che hai incontrato loro, che avevi davanti a te Liam. E dimenticati di mister capellistrambiridoperchéunaragazzamangia Clifford- le disse.
Lune guardo Tyler e sospirò.
-Come farei senza di te?- chiese.
-Non faresti è semplice- rispose Tyler con un alzata di spalle.
Lune rise, portando poi un braccio sotto quello di Tyler mentre raggiungevano la writer's dream.
Come da ormai due settimane, l'ascensore era fuori uso, perciò i due furono costretti a fare le scale.
Non appena entrarono raggiunsero le loro postazioni.
Lune fece partire il suo computer in modo da scaricare la posta e vedere cosa avrebbe dovuto fare.
Dei passi frettolosi, verso la sua parte, le fecero alzare lo sguardo.
Cindy, una donna dai capelli a caschetto, biondo platino, stava correndo verso di lei.
-Lune, eccoti finalmente- disse.
-Qualche problema?- chiese Lune.
-Oh no! Avrei semplicemente bisogno di un favore-
-Dimmi!-
-Oggi devo uscire prima, perché devo portare mia figlia a fare delle analisi, ma ho davvero troppe cose da fare e Spancer vuole tutto sulla scrivania entro l'ora di pranzo. Ti prego, puoi darmi una mano?-
Lune dando una veloce occhiata alla sua posta, notò che era piena a sua volta di impegni, ma sorrise guardando Cindy.
-Certo! Portami ciò che hai-
Cindy si aprì in un ampio sorriso a sua volta.
-Grazie mille Lune, ti sono debitrice-
-Figurati- le rispose la ragazza, mentre vedeva Cindy correre a prendere il materiale.
Iniziava a maledirsi internamente per non aver detto di no, ma per lei era quasi impossibile farlo.
Si era accollata la maggior parte del lavoro di Cindy, mentre cercava di rispondere a cose riguardanti anche il suo ultimo manoscritto, che era arrivato al numero uno in sole due settimane dalla pubblicazione. E stava impazzendo.
Erano solo le nove e mezza e lei sentiva il suo cervello andare in tilt.
Quando qualcuno lasciò, poco delicatamente, dei pacchi sopra la sua scrivania, sobbalzò girandosi velocemente alla sua destra.
-Capo- disse, sorpresa di vedere Spancer davanti a lei.
-Lune ho bisogno di te-
-Adesso?- chiese Lune sperando in una risposta negativa.
-Si!- rispose. Speranza vana.
-Forza vieni- le fece cenno di alzarsi dalla sua postazione.
Lune di malavoglia l'accontentò.
Si diressero all'interno del suo ufficio, dove Lune trovò già Kate, intenta a maneggiare con il suo cellulare.
-Siediti- le disse Spancer, che raggiunse il suo posto dietro la grande scrivania.
Lune si sedette su quella sedia di pelle nera imbottita. L'unico motivo per cui adorava andare nell'ufficio di Spancer era quello. Adorava quelle sedie.
-Allora, pochi giorni fa abbiamo ricevuto una chiamata da alcuni funzionari della capitol records-
Lune annuì, come a farle capire che le stava prestando ascolto.
-Volevano che fossimo noi a prenderci la responsabilità della pubblicazione di una biografia di una loro band. Ovviamente ho accettato, perché occasioni come queste ci permettono di aver maggior guadagno-
Lune non capiva perché le stesse dicendo ciò.
-Dato che il tuo modo di scrivere sembra appassionare molte persone, ho pensato che magari potevo dare questo onore a te. Che ne dici?-
Lune spalancò gli occhi.
Di soliti certi ruoli appartenevano a persone di grado superiore a Lune, che lavoravano all'interno di quella casa editrice da più anni di lei.
-Sarebbe un modo per farti crescere come autore, dato che dovresti scrivere qualcosa che non sia tuo. E sarebbe un modo per far crescere le nostre vendite. Ci stai?-
-Certo che si!- rispose Lune sorridente.
-Perfetto allora, avremmo un incontro oggi pomeriggio- le disse Spancer.
Lune annuì alzandosi dal divanetto, ma prima di andare via, una domanda si fece spazio all'interno della sua testa.
-Mi scusi, ma la biografia di chi dovrò scrivere?- chiese guardando Spancer e poi Kate, che si scambiarono una breve occhiata.
-Non so se li conosci, è una band Australiana...-
"No, no, no. Tutti, tutti ma non loro" pregava internamente Lune.
-Com'è che si chiamano Kate?-
Kate sorrise mentre guardava Lune -5 Seconds of summer- rispose.
"Merda!" fu l'unica cosa che pensò Lune.
- - -
Lune batteva nervosamente le unghie smaltate di blu scuro sulla sua scrivania. Aspettava che la pagina di google si caricasse e guardava nervosamente l'ora sperando che le quattro non arrivassero.
Si chiedeva come avrebbe fatto a presentarsi davanti loro quattro dopo la figuraccia di sabato. Specialmente con Michael, lui l'aveva vista in faccia.
Una parte di se le diceva di stare calma, che molto probabilmente lui non l'avrebbe riconosciuta. Insomma con tutte le facce che vede ogni giorno era categoricamente impossibile che si ricordasse di lei.
Ma un altra parte, quella pessimista, le diceva di fingersi malata e dire a Spancer che non poteva accettare quel lavoro.
Ma mollare il lavoro significava inimicarsi Spancer, che già sembrava adorarla grazie al suo libro e le vendite che aveva fatto crescere.
Lune sconfortata poggiò la testa sul piano freddo e grigio di quella scrivania, chiedendosi cosa potesse fare.
Quando all'ennesima occhiata all'ora, scattarono le quattro, a Lune parve di sentire la musica stile film horror nella sua testa. Quella dove la morte del protagonista era vicina.
Si promise di guardare meno film di scary movie con Tyler, mentre si alzava.
Prese un bel respiro, pronta a raggiungere nuovamente l'ufficio di Spancer. Persino la consapevolezza delle sedie comode non l'allettava per niente.
Tayler dalla sua postazione le concesse un sorriso d'incoraggiamento.
Davanti alla porta color mogano, cercò di calmarsi, come quel tremolio che aveva alla mano, bussando.
-Avanti- la voce di Spancer era decisa e sicura.
Lune portò la mano sulla maniglia, aprendo la porta e sbirciando all'interno, l'ufficio già pieno.
Spancer era in piedi, poggiata alla scrivania con le mani.
Le sedie del suo ufficio erano tutte occupate, da quattro ragazzi, un uomo e una donna.
-Giusto in tempo Lune. Stavo parlando loro di te- Spancer le concesse un sorrisino.
Lune entrò, chiudendosi la porta alle spalle e sentendosi fin troppo osservata. Ciò la metteva sempre a disagio.
Quando fu li vicina, Spancer si portò dritta, avvicinandosi a Lune e poggiando una mano sulla sua spalla.
-Vi presento Lune. La nuova scoperta della writer's dream. Lune, ti presento Ashton, Calum, Luke e Michael-
Lune portò lo sguardo ai ragazzi davanti a lei e sorrise.
-Noi ci siamo già visti- disse subito Michael puntando i suoi occhi verdi a lei.
-Cosa? no- Lune scosse la testa.
-Portavi un vestito bianco ed eri accanto al buffet- le fece notare il ragazzo.
Si ricordava di lei! Lune si chiese come fosse possibile.
Annuì dando così conferma alle parole del ragazzo.
-Dicevamo?- si intromise la donna bionda insieme ai ragazzi, in modo da interrompere il discorso fra Michael e Lune.
-Che Lune può essere a vostra disposizione già da domani- disse Spancer.
La rossa portò di scatto lo sguardo alla donna accanto a se, come a volerle dire "che hai detto?".
-Seguirà i ragazzi con voi, in modo che quando avranno del tempo libero potranno parlare e Lune potrà prendere le notizie necessarie per scrivere la biografia-
-Sarà divertente- disse Calum sorridente.
-Non deve essere divertente, deve solo funzionare. Perciò cercate di comportarvi bene con lei- disse la donna bionda.
-Avanti Marlene, per chi ci hai preso. Siamo le persona più calme e gentili che io conosca- disse Ashton atteggiandosi.
Lune si trattenne dal scoppiarli a ridere in faccia. Loro calmi?
Marlene alzò gli occhi al cielo -perciò ci vediamo domani- disse.
-Certo- disse Spancer mentre Lune annuiva.
***
Se Lune pensava che non sarebbe riuscita a dormire, non aveva messo incontro la camomilla preparatale da Tyler. L'aveva stesa in un attimo, facendola cadere in un sonno profondo.
La mattina seguente la sveglia suonò alle sei in punto.
Lune si alzò andando in bagno a prepararsi, cercando di sistemare bene anche i capelli.
Presa la borsa e lasciato un post it, attaccato al frigo per Tyler uscì dall'appartamento per prendere il taxi, che aveva chiamato appena si era alzata.
Il taxi la lasciò davanti a un palazzo color panna. Lune guardò l'e-mail che le avevano inviato, sul cellulare e alzò lo sguardo per vedere il nome della via.
Il posto era esattamente quello.
Dato che non sapeva che fare digitò il numero che le avevano inviato nell'e-mail.
Si portò il cellulare all'orecchio attendendo. Dopo degli interminabili squilli, una voce femminile rispose.
-Pronto?-
-Salve, sono Lune Liberati, della write's dream. Sarei appena arrivata al posto che mi avevate detto, dev...-
-Ti apro subito. Piano dodici, numero 65-
Nemmeno il tempo che Lune potesse dire qualcosa che la chiamata si chiuse. La ragazza guardò stralunata il suo cellulare bianco, che le mostrava lo sfondo.
Lune blocco il cellulare portandolo in tasca e raggiungendo il portone, che era stato aperto. Raggiunse l'ascensore e premette il piano dodici. Quando le porte si aprirono fecero un suono.
Lune uscì iniziando a guardarsi intorno per la porta numero 65. Era a quattro porte di distanza dall'ascensore.
Arrivata li davanti bussò, non dovette aspettare tanto perché la porta si aprisse.
-Ciao Lune- disse Marlene sorridente.
-Salve- Lune ricambiò subito il sorriso.
-Entra- la donna si spostò per far entrare la ragazza.
Percorsero un piccolo corridoio, prima di entrare in cucina. La tavola era già occupata e non solo dai quattro ragazzi, che parevano dormire in piedi.
-Giorno- la salutò Calum, quello che sembrava più svegli di tutti.
Luke aveva il viso appoggiato su entrambe le mani, del tutto assonato.
Ashton invece si alzò da tavola per prendere una tazza di caffè in modo da svegliarsi.
Michael aveva poggiato la testa sulla spalla di Calum e aveva gli occhi chiusi.
-Sembrano stravolti- disse Lune a Marlene.
-Hanno dormito si e no due ore. Questo succede quando al posto di dormire preferiscono andare a fare festa- l'ultimo commento era alquanto spigoloso e fatto di proposito.
-Luke è quello messo meglio- scherzò Calum poggiando una mano sulla spalla dell'amico.
-Non rompere- gli disse subito il biondo.
-Ed è anche di buon umore come ogni mattina- continuava Calum.
Lune sorrise divertita.
-Prova a far svegliare Michael, dobbiamo andare, avete un intervista radiofonica- disse Marlene.
Ashton si avvicinò nuovamente al tavolo, poggiò la tazza di caffè, portando poi una mano sulla spalla di Michael.
-Mikey, avanti svegliati è tardi- gli disse. Calum dal conto suo cercava di allontanarsi per potersi alzare.
-Sto morendo di sonno- disse piano Michael mentre sbatteva le palpebre.
Lune che lo stava guardando non riuscì a impedirsi di trovarlo adorabile con quell'espressione assonata.
-Lune vieni con me- le disse Marlene.
Davanti al palazzo, dove abitavano, ad attenderli c'erano due suv. Nel fra tempo che aspettavano che scendessero i ragazzi, Lune vedeva Marlena parlare a voce bassa con un uomo. Era chiaro che lo facevano in modo che lei non sentisse.
Quando anche i ragazzi scesero, Lune guardò Marlene, in modo da sapere cosa dovesse fare.
-Io avrei bisogno di parlare con alcuni miei colleghi, perciò è il caso che tu vada con i ragazzi. Non fare domande, sono abbastanza irritabili di prima mattina-
-Chiaro!- rispose Lune, con un faccia non affatto tranquilla.
Guardò dentro al suv, dove c'erano i ragazzi e decise di prendere posto vicino ad Ashton.
Quando la macchina partì, Lune vide che nessuno di loro quattro parlava, perciò vedendo che non poteva fare nulla prese il cellulare per passare il tempo.
Quando quello d'un tratto prese a suonare, cercò di rispondere subito , dato il fastidio di quella suoneria.
-Pronto?-
-"Dove diavolo hai messo il caffè?"- era Tyler.
-è al solito posto. Nella mensola accanto al frigo, a destra- spiegò lei.
-"Ho controllato, ma non c'è?"-
Lune rimase per un attimo in silenzio, pensando.
-Tyler- disse poi con voce seria -quando hai fatto la spesa l'hai comprato vero?-
-"Oh..."- fu la risposta dall'altra.
Lune si portò una mano sulla fronte incredula. -Lo prendo io quando ritorno a casa, oggi ti conviene prenderlo fuori-
Tyler dall'altro lato sbuffò -"Ok. Grazie! Divertiti"-
-Ci proverò- disse Lune guardandosi introno e notando che il clima era ancora freddo.
Riattaccò portando il cellulare dentro la borsa.
Tra di loro, c'era chi guardava fuori dalla finestra e chi invece impegnato con il cellulare.
Lune sentiva che sarebbe stata dura come lavoro, a socializzare faceva davvero schifo.
* * *
Da una settimana oramai aveva iniziato a fare piccole ore, dato che doveva svegliarsi presto per seguire i ragazzi e poi quando tornava a casa, tardi, stava sveglia riportando quello che aveva scritto sul computer.
Aveva quattro documenti, uno dedicato a ognuno dei ragazzi, in cui scrivere le "confessioni" che poi erano cose che molte delle fan sapevano già.
Nonostante tutti e quattro erano molto simpatici con lei, Lune vedeva che di certo non ci sarebbe mai potuto essere un rapporto di amicizia. E sapeva che la colpa era anche sua.

English love affair.// Michael CliffordWo Geschichten leben. Entdecke jetzt