Feeling good?

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Chapter 29: Feeling good?
Quel sabato, dopo essersi vestita, Lune raggiunse la sala, dove Barry la stava già aspettando.
Quando alzò lo sguardo lo vide accanto ai divani, che parlava con Tyler e Alan.
Era la prima volta che lo vedeva vestito in modo elegante e stava veramente bene.
-Eccoti, finalmente- disse Tyler.
Anche Alan e Barry si voltarono verso la rossa, che indossava un vestito blu scuro, senza spalline e che superava di alcuni centimetri le ginocchia. I suoi capelli erano boccolati, e le donavano parecchio.
Barry la guardò a lungo, prima di parlare.
-Sei...- cercò un attimo di ricomporsi-cioè, stai molto bene-
Lune sorrise.
-Grazie. Anche tu- rispose raggiungendolo, pronta ad affrontare quella serata.
- - -
Quella festa non era male, anzi a Lune piacevano i discorsi degli altri scrittori. Si era ritrovata a parlare e scambiare pareri con molti di loro.
Rimase sorpresa nel vedere che Barry riuscì a integrarsi subito, rendendosi sempre parte del discorso.
La rossa aveva anche adocchiato Roland Flin fra gli invitati, ma cercava di evitarlo e di stargli alla larga il più possibile, e il suo cavaliere le era molto in aiuto per ciò.
-Lune Liberati- la chiamarono dal palco, invitandola a salire.
La ragazza guardò Barry, accanto a se, che le sorrise battendo le mani, come il resto degli invitati, incoraggiandola a salire.
Lune prese un bel respiro raggiungendo la donna sul palco.
Guardò tutte quelle persone davanti a se, ringraziandole.
-Volevo dirvi, che sono onorata nel aver ricevuto un invito talmente importante e nell'essere qui insieme a molti di voi. Quando il mio libro è stato pubblicato, non avevo la minima idea di come sarebbe andato. Poteva andare bene, ma poteva anche essere un enorme flop. Ho avuto questa continua ansia e morsa alla bocca dello stomaco, per giorni. Ma in poche settimane, quella storia ha scalato vette su vette, posizionandosi al numero uno. E quello, posso assicurarvi che è stato il giorno più bello di tutta la mia vita- disse, sentendo il petto in subbuglio, al solo ricordo di quel giorno, alla felicità che aveva provato, a tutto ciò che lei e Tyler avevano fatto.
-Ho trattato di tematiche, molto, molto delicate lo so. Ho fatto il possibile, mettendo in quel libro tutta me stessa. Perché volevo essere differente. Volevo essere quello scrittore, che tramite il suo manoscritto era accanto al lettore, in modo da dirgli "io ci sono" e "non importa quando difficile sia, tutto si sistemerà". E in qualche modo...ci sono riuscita- un timido sorriso si dipinse sulle sue labbra.
-Ho ricevuto messaggi su messaggi, di molte lettrici, che mi dicevano che avevo fatto spuntare loro un sorriso, che avevo fatto capire loro molteplici cose, come la vita è una sola e va vissuta, nonostante le continue difficoltà-
-Avrei una domanda- un braccio, fra il pubblico si alzò. A Lune mancò un battito quando vide che era Roland.
-Prego- rispose, con il cuore in gola.
-Preferirei mostrargliela signorina. La prego di voltarsi verso lo schermo- rispose l'uomo con un sorriso sadico.
Nello schermo bianco dietro Lune, comparvero vari tweet.
"Considero il libro di @LuneLiberati una complete stronzata"
"Dove lo vedendo, tutte queste persone, l'insegnamento in questa storia"
"Mia cugina ha voluto suicidarsi dopo aver letto quella merda! @LuneLiberati, spero il peggio per te"
"Quindi il senso di questa storia sarebbe? Se tutto va male uccidi? Non ha senso"
"Ma muori tu @LuneLiberati"
"@LuneLiberati abbassa la cresta che non hai fatto nulla di speciale, l'unica cosa per la quale sei famosa è Michael"
Lune cercò di non mostrarsi toccata da ciò che leggeva, teneva gli occhi ben aperti.
-Spegnete quell'aggeggio- disse l' organizzatrice della festa.
-Ah no, aspetta. Ora arriva la parte migliore- disse Roland avvicinandosi al palco.
In quel momento sullo schermo partì un video. C'erano due ragazze.
"-Cosa ne pensate del libro di Lune Liberati?- la voce era maschile.
-Una completa stronzata, non capisco cosa ci trovino le altre in quella storia- rispose la bionda, fra le due ragazze.
-Cosa c'è che non vi piace in particolare?-
-L'intero libro. È totalmente sbagliato, non capisco nemmeno perché l'abbiano pubblicato- rispose la ragazza castana.
-Dicono che ogni libro dovrebbe insegnare qualcosa. Cosa può avervi insegnato questo?-
-A buttare la vita. Cioè nemmeno il primo capitolo, che un personaggio essendo vittima di bullismo, subito decide di uccidersi. Dico, ma stiamo bene? L'autrice avrà di sicuro qualche problema- rispose la bionda.
-Io non oso immaginare cosa possano pensare le ragazzine che leggono il suo libro-
-L'autrice è la testimonial di una società contro il bullismo. Cosa ne pensate?-
-Che siamo fregati se usano lei-
-Una petizione per toglierla?-"
Il video si concluse così, lasciando l'intera sala in un silenzio tombale.
-Questo per dimostrarti che non sono l'unico a pensare certe cose. Questa è la verità- disse.
Lune non aveva il coraggio di voltarsi, perché una lacrima era scivolata sul suo viso. Quel video aveva fatto cadere quel muro che in quel ultimo periodo, aveva costruito con tanta fatica.
-è comodo fingere un fidanzamento con una persona famosa, nel tuo caso un cantante, per avere fama a tua volta? Lo chiedo perché non sei la prima che lo fa-
Tyler non resse più, si avvicinò all'uomo.
-Tu sei la persona più meschina che io abbia mai incontrato- disse.
Il tempo che tutti si voltassero verso di lui, Lune compresa, che Tyler aveva già colpito Roland, che si ritrovò a barcollare all'indietro, portandosi subito una mano sul viso.
-Mi correggo, sei un bastardo!-
Lune si portò una mano sulla bocca, incredula per ciò che aveva visto. E non fu l'unica.
Spancer, insieme a chi aveva organizzato l'evento cercò di intervenire, e tutto s'ingrandì ancora di più.
Spancer dopo che le acque sembrarono calmarsi, prese Tyler e Lune da parte, non risparmiando una ramanzina a entrambi. E quando Tyler provò a dirgli che la causa era stata Roland, lei aveva ribattuto dicendo che quell'uomo andava lasciato perdere, non facendo caso a ciò che diceva.
-Lasciarlo perdere? Dopo i tweet che ha pubblica e il video?-
-Lo ha fatto apposta- rispose la donna.
-Ha ricevuto una bella ricompensa- rispose Tyler.
-Cooper, non puoi reagire in questo modo. Non puoi fare certe cose- sbottò Spancer, guardando poi Lune, che era rimasto in religioso silenzio. La rossa, dopo essersi preoccupata per Tyler e averlo pregato di non fare mai più una cosa del genere, non aveva spiccato più parola, limitandosi a guardare il suolo.
-Lune, capisco che tu sia ferita, ma quelle cose che lui ha reso pubbliche sono cose alle quali non dobbiamo dare peso. Finisci il tuo libro e dimostra che non sei come pensa lui-
La ragazza alzò lo sguardo, i suoi occhi sembravano spaventati, mentre scuoteva la testa.
-Non ci riesco più Spancer. Io non riesco più a scrivere- ammise.
-Che significa?- chiese lei seria.
-Che ha un blocco, ma è passeggero- rispose Tyler.
-No che non lo è!- disse Lune guardandolo. -Io non sento più mio nessun personaggio...non riesco a dare forma a niente, ed è spaventoso-
Spancer sbiancò, perché aveva già annunciato al suo superiore la seconda pubblicazione di Lune, mentre ora tutto sarebbe andato perso.
Tyler la guardò preoccupato.
Lune però si mosse, andando via. Voleva rimanere da sola, e Tyler lo capì. Ecco perché non la seguì.
Lune era fuori, nell'uscita secondaria di quell'edificio, seduta sulle scale.
Aveva le gambe accanto al petto e le aveva circondate con le braccia, il suo mento invece era poggiato sulle ginocchia.
Sentì qualcosa di caldo coprirle le spalle, prima che Barry si sedesse accanto a lei, senza dire nulla.
Lune nascose il viso e in quel momento le sfuggì un singhiozzo. Barry portò un braccio a circondarle le spalle, avvicinandola a se.
-è tutto ok. Stai tranquilla- le sussurrò, poggiando la guancia sulla testa di lei e strofinando la mano sul suo braccio, per tranquillizzarla.
* * *
-Dovresti rispondergli- disse Tyler poggiando il cellulare di Lune, sul tavolo accanto a lei.
La rossa, dal pc, potò lo sguardo al telefono, notando una chiamata persa di Michael.
-Li ho detto che sto bene- disse.
-E pensi che ti creda? Lune...- disse lui provando a farlo ragionare.
Lei sospirò, prima di impugnare il cellulare e chiamarlo. E quando la chiamata fu aperta, la rossa non riuscì a dire niente, perché Michael parlò per primo.
-Ti sto chiamando da più di un ora, si può sapere dov'eri?- era serio, e tanto. Erano state pochissime le volte che Lune aveva sentito quel tono. I primi tempi, quando non andavano per niente d'accordo.
-Mi dispiace- disse piano Lune.
E a quel tono, Michael non riuscì a rimanere arrabbiato, sospirò.
-Voglio solo sapere come stai, la verità-
-Diciamo che Roland non ha favorito al mio blocco. Mi sento peggio di prima- ammise.
Ci fu un breve silenzio da parte di entrambi.
-Lune vieni qui- le disse in un sussurrò. -Vieni da me. Hai bisogno di staccare-
-Anche di te-
-Anch'io ho bisogno di te- le rispose e Lune non si accorse di quando la sua voce potesse essere cambiata a quella frase.
La rossa accennò un lieve sorriso a quelle parole.
-Lo farò, te lo prometto- disse, e prima di chiudere quella telefonata, la voce di Michael che la chiamava la fermò.
-E Lune-
-Si?- chiese.
-Non penso che avrò il coraggio di farlo dal vivo, perciò...-
Lune aggrottò le sopracciglia, preoccupandosi. Guardò Tyler davanti a se, che non riusciva a capire nulla.
-Ti amo capelli rossi-
Lune sentì il cuore smetterle di batterle per degli attimi buoni, prima che riprendesse frenetico, e sulle sue labbra comparisse un gran sorriso. Un sorriso talmente bello e sincero, che Tyler provò una gran leggerezza nel vederla in quel modo.
-Cosa cavolo hai detto per farla sorridere come un ebete- urlò.
Michael sentendolo rise.
Mentre Lune, dopo giorni d'angoscia sentiva finalmente il cuore leggero e una strana felicità prendere possesso del suo corpo.
* * *
Spancer concesse senza problemi una vacanza a Lune, che in quel preciso istante si trovata all'aeroporto.
Stava guardando sul grande tabellone i vari voli.
-Siamo arrivate in tempo- disse Hope, sistemandosi meglio gli occhiali da sole in testa.
Lune si voltò verso di lei. Era contenta nel sapere che Hope sarebbe stata con lei, almeno quando i ragazzi sarebbero stati occupati, lei non sarebbe rimasta sola.
-Perciò ci conviene andare- la prese per il polso trascinandola con se.
-Come siamo impazienti- commentò divertita la castana seguendola.
Lune si limitò a sorriderle.
Il volo per Los Angeles, fu alquanto stancante per entrambe, nonostante avessero dormito sull'aereo, facendosi da cuscino a vicenda.
Scesero del tutto stravolte e con la mattia sbavata sotto gli occhi, motivo per cui si chiusero nel bagno a darsi una sistemata, prima di uscire a prendere un taxi.
Dato il nome dell'hotel, non si preoccuparono più di nulla, se non di arrivare li, almeno per l'ora di cena.
Quando si fermarono davanti all'edificio, rimasero a bocca aperta.
-Mica male- di Hope.
-Se è così fuori, non oso immaginare dentro- rispose invece Lune.
-Perché immaginare, quando possiamo entrare?- chiese con un sorriso Hope, muovendosi.
L'unica a sapere del loro arrivo era Marlenne. Per i ragazzi era una sorpresa.
Davanti alla reception, fu Lune a parlare.
-Stiamo cercando Marlenne Willsho. Dovrebbe avervi annunciato il nostro arrivo-
Il ragazzo prese un foglio li accanto.
-Lune Liberati e Hope Buttler?- chiese guardandole. Le due annuirono.
-Mi servirebbero dei documenti per la registrazione e posso farvi andare nella sala per la cena.
-Oh grazie al cielo. Io sto morendo di fame- disse Hope, tirando subito fuori il suo passaporto e porgendoglielo.
Spesero, con molta fortuna, solo pochi minuti. E diedero le valige al fattorino che le avrebbe portate sopra, mentre loro venivano scortate nell'altra sala.
Quando entrarono si guardarono intorno e Lune notò tutte quelle facce famigliari. I suoi occhi però adocchiarono subito i capelli rossi di Michael, che proprio in quel momento si portò il cellulare all'orecchio e giocava distrattamente con la forchetta nella mano destra.
Il cellulare di Lune prese a squillare, e la rossa sorrise quando vide che stava chiamando proprio lei.
-Ah l'amore- commentò Hope alzando gli occhi al cielo.
Lune accettò la chiamata.
-Ehi-
Michael sorrise e a Lune mancò un battito.
-Oggi hai risposto velocemente. Ammettilo che stavi aspettando ,impazientemente una mia chiamata- scherzò lui.
-Tecnicamente ero impegnata a fare altro. Come adesso. Pensi che la smetterai di muovere quella forchetta prima di uccidere qualcuno?- chiese.
Michael si fermò di scatto, voltandosi verso l'entrata. Lune sorrise muovendo la mano, in cenno di saluto.
Il ragazzo si aprì in un gran sorriso, alzandosi e poggiando il cellulare sul tavolo.
-Che ti prende?- gli chiese Ashton, che era seduto davanti a lui.
Ma Michael si stava muovendo, per raggiungerla. Lune si mosse a sua volta e quando fu abbastanza vicina a lui, li butto le braccia al collo.
Le braccia di Michael, invece, le circondarono il fianchi, facendole staccare i piedi da terra.
-Sorpresa- disse Lune.
-è la migliore che potessi farmi- le rispose lui.
I ragazzi rimasero piacevolmente sorpresi quando videro Lune li.
Calum però notò subito anche Hope, che li stava sorridendo. Un gesto che lui imitò subito, alzandosi a sua volta per invitarla a raggiungerlo.
- - -
-Per quanto starete qui?- chiese Luke, che era seduto accanto a Lune, che alla sua sinistra aveva Micheal.
-Io solo una settimana- rispose Hope, infilzando la polpetta sul suo piatto. -è il massimo che mi hanno concesso a lavoro.
-Tu invece?- chiese Michael a Lune.
-Spancer mi ha concesso un sacco di tempo. Dato che non ho più nulla da scrivere- un sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra.
Michael l'avvicinò a se, dandole un bacio sulla fronte.
-Passerà stai tranquilla- la rassicurò.
La rossa nascose il viso nella cavità del suo collo, sentendo quel profumo talmente famigliare, che la rasserenò subito.
A un tavolo poco distante dal loro, una donna bionda stava guardando Michael, e quando lui si accorse dello sguardo su di se, si preoccupò. Ma quando Victoria li concesse un sorrisino sadico, si preoccupò ancora di più.
Guardò Lune, che rise per la battuta di Ashton, fatta per sdrammatizzare la situazione.
Il ragazzo sentì un voragine alla bocca dello stomaco mentre la guardava e toglieva la sua mano dalla spalla di lei.
- - -
Michael si butto sul letto, accanto a Lune, che non perse tempo a coccolarsi sul suo petto. Lui la strinse.
-Niente distanza adesso- gioì Lune fra le sue braccia.
-Per poco tempo, puoi staremmo nuovamente da punto a capo- rispose tristemente Michael.
Lune poggiò il mento sul petto di Michael guardandolo negli occhi.
-Lo sapevamo, fin dall'inizio- rispose mentre le sue dita accarezzavano il viso di Michael.
-Già, ma è più difficile di quanto pensassi- rispose.
Lune si mosse, sedendosi a cavalcioni su di lui, e stringendo le mani sulla sua maglietta, si abbasso per baciarlo.
-Possiamo farcela- sussurrò muovendo il suo naso su quello di Michael, che sorrise a quel gesto.
-Mickey-
-Si?-chiese ad occhi chiusi, per godersi a pieno le attenzioni che lei li stava dedicando.
Le labbra di Lune sfiorarono quelle di lui.
-Ti amo anch'io, con tutta me stessa- sussurrò.
Michael aprì di scatto gli occhi, i suoi verdi si specchiarono in quelli nocciola di lei, che gli sorrise.
-Cosa?- chiese incredulo.
Lune rise. -Sei l'unico ragazzo che abbia amato così intensamente e che mi abbia amato a sua volta- confessò.
E Michael non sapeva descrivere a pieno ciò che stava provando. Era felice o se lo era, ma c'era anche un altro sentimento che stava attanagliando il suo cuore.
Le sue labbra si poggiarono subito su quelle di Lune, che non riuscì a comandare i suoi battiti che acceleravano sempre di più.
Il ragazzo portò le mani sui fianchi di lei, portandola sotto di se, mentre continuava a baciarla.
Le mani di Lune invece, s'intrufolarono sotto la sua maglietta, accarezzandogli la pelle, che a contatto con le sue dita fredde, parve bollente.
E quando provò a privarlo di quell'indumento, le mani di Michael andarono sui suoi polsi e si distanzio da quel bacio.
-Cosa c'è?- chiese Lune, pensando di aver sbagliato qualcosa.
Michael la guardò negli occhi.
-Non penso che sia il caso-
Lune inarcò un sopracciglia, realmente sorpresa di sentire certe parole uscire dalla sua bocca.
-Hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male?- chiese.
Michael rise, poggiando la sua fronte su quella della ragazza.
-Quello che voglio ora, è stare insieme a te. Voglio solo che tu mi coccoli-
Sulle labbra di Lune comparve un dolce sorriso, prima di avvicinarlo a se. La testa di Michael era sul petto di lei, che non spese tempo, iniziando a coccolarlo. Li pareva così dolce e indifeso.
Michael nascose il viso nella cavità del collo di lei, sperando, con scarsi risultati, di sentirsi bene.
- - -
Il mattino seguente, la colazione fu rumorosa, facendo ritornare Lune, indietro nel tempo a quando stavano tutti a casa sua.
La rossa si era scambiata alcuni messaggi con Tyler, per poi passare il resto della mattinata con i ragazzi, che raccontavano molti aneddoti che avevano vissuto in tour.
-Come cavolo si legge questa roba?- chiese Hope lottando con la cartina che aveva in mano.
Lune si avvicinò a lei, per prendergliela dalle mani e voltarla nella posizione giusta prima di ridargliela.
-Oh- disse la ragazza, notando solo allora, di averlo sotto sopra.
-Sei un genio Hope- la beffeggiò Calum.
-Zitto e aiutami- disse lei andando dietro di lui e poggiando la carina sulla sua schiena.
-Ma che?- il ragazzo si voltò per vedere che stava facendo e decise di non esprimersi, con Hope era meglio non fare domande.
Michael ritornò, con dello zucchero filato in mano.
-Che sta facendo?- chiese notando Hope e Calum con uno sguardo arreso.
-Meglio sai e meglio è, fidati- rispose Lune prendendo dello zucchero filato.
Michael la guardò per un breve istante, prima di abbassarsi, sorprendendola con un bacio a stampo.
Lune rimase gelata sul posto, mentre lo guardava accennare una lieve risata e leccarsi le labbra.
-Mi è sempre piaciuta la fragola- disse il ragazzo, riferendosi al gusto dello zucchero filato.
Lune sorrise, scuotendo la testa.
Insieme a loro quattro c'era anche uno dei bodyguard dei ragazzi Ricky. Che trovava divertente Hope, perché era schietta e simpatica.
Lune dopo essersi fermata a una bancarella e aver preso delle cartoline e due souvenire, riprese a camminare accanto a Michael.
-Sto amando Los Angels- disse.
-Non ci sei mai stata?- le chiese.
-Il mio massimo è stato New York- rispose. -ma il clima caldo che c'è qui è da sogno-
-Concordo- rispose lui, portando un braccio sulle spalle di lei, avvicinandola a se.
L'urlo di Hope li fece voltare di scatto. Notarono che la castana era sulle spalle di Calum, che stava girando su se stesso per spaventarla.
-Sei un imbecille Hood- disse lei mollandogli un sberla sulla spalla e facendolo ridere.
-Chissà se si metteranno mai insieme- disse sovrappensiero.
-Non lo sono?- chiese Riky.
Michael e Lune si concessero un breve sguardo fra di loro, prima che fosse il primo a parlare.
-Questo è un mistero-
La giornata passò in fretta per tutti e quattro, che verso sera, decisero di raggiungere la macchina, che li avrebbe riportati in hotel.
La cosa che però li sorprese, e che seccò Michael e Calum, furono dei giornalisti che iniziarono a seguirli. Quando i due ragazzi si fermarono vicino a delle fan che li stavano aspettando li per delle foto, Lune e Hope decisero di allontanarsi per raggiungere la macchina, prima che un flash le facesse voltare.
-Lune, cosa ne pensi delle parole che ti ha rivolto Roland Flinn alla festa? Stai davvero con Michael per pubblicità?-
-Ma che razza di domande sono- disse piano Hope, mentre spingeva via Lune.
-E del video?- chiese seguendole. Non voleva demordere.
Era ovvio che volessero scriverci qualcosa sopra.
All'evento in cui Roland l'aveva umiliata, c'erano anche dei giornalisti, che non si erano risparmiati, scrivendo cattiverie gratuite, persino su Tyler, che l'aveva protetta. Dedicandoli uno spazio come "stella di you tube, perde la testa".
Il giornalista si piazzo davanti alle due ragazze, con la telecamera in mano.
-Stiamo scherzando? Vuoi toglierti?- gli disse seria Hope.
Lune prese la mano di Hope e provò a superare, con scarsi risultati, l'uomo.
-Ci sono foto che ti ritraggono in lacrime dopo la fine del video-
-Non ho nessun commento- rispose seria la rossa. Sperando che andasse via.
Non capiva perché la stava seguendo, quando molti altri giornalisti erano impegnati a circondare Michael e Calum.
-Non è possibile che tu non abbia nulla da dire, dopo ciò che è successo con Roland Flin. Ciò vuol dire che tu li dai ragione-
Lune non sapeva più come liberarsi di lui e Hope non stava più riuscendo a controllarsi. Quel tizio cominciava a darle sui nervi.
E mentre Hope stava per mandare a fare un giro le buone maniere e rispondere lei al tipo, vide che lo sguardo dell'uomo s'illuminò e ci capì subito il perché, quando un braccio circondò le spalle di Lune.
-Andiamo- disse Michael con cedendole uno sguardo.
-Micheal tu hai qualcosa da dire riguardo Roland e le sue teorie?-
e mentre l'uomo stava provando ad avvicinarsi, Riky lo tenne lontano, facendo passare liberamente i quattro ragazzi.
-Li hai detto qualcosa?- sussurrò Michael.
-Nulla- li rispose lei.
Il ragazzo le prese la mano e la strinse, mentre insieme raggiungevano la macchina.

English love affair.// Michael CliffordWhere stories live. Discover now