The book is wrong, like the writer

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Chapter 8: The book is wrong, like the writer.
Il 27 novembre Lune alle sette in punto, inseme a Hope, raggiunse il Koko. Ed entrando dalla porta secondaria, raggiunse le quinte.
Incontrò parecchie persone dello staff che conosceva, a indicarle dove dovevano andare lei e Hope però, fu Arthur. Dopo averlo ringraziato, Lune seguì le sue indicazioni. Bussò prima di entrare per evitare spiacevoli inconvenienti.
-Avanti!-
Lune aprì piano la porta facendo sbucare la testa. Le perone presenti si voltarono verso la porta per vedere chi era.
I ragazzi sorrisero quando videro che era Lune. Lei entrò subito, questa volta però raggiunse subito Calum. Sapeva che nonostante la frase scherzosa della scorsa volta, quel gesto li avrebbe fatto piacere.
-Stai cercando di corrompermi capelli rossi?- le chiese.
Lune alzò lo sguardo -affatto! Mi pare che ti avevo di avere una preferenza-
Calum rise prima di stringerla per un breve attimo.
Lune li salutò tutti più che felice di vederli, specialmente quando vide Michael.
Notò che il ragazzo aveva ambiato colore di capelli.
-Oh mamma, sei rosso!- disse portandosi le mani sulla bocca.
-Ora siamo gemelli- rispose lui sorridente.
Lune si avvicinò e lo abbracciò. Quando lo aveva abbracciato si era sentita più che felice nell'avvertire le braccia del ragazzo intorno a lei.
C'era qualcun'altro però che quel gesto non lo aveva gradito. Hope aveva visto subito lo sguardo glaciale di Victoria su Lune, e come cosa non le era piaciuta affatto.
-Di solito cosa fate?- chiese Hope, quando rimasero solo loro sei dentro la stanza.
-Mettiamo un po' di musica- disse Ashton, prima di farla partire.
-Stiamo po' fra di noi a fare qualcosa, nulla di eclatante- aggiunse Calum. -La scorsa volta non abbiamo parlato molto. Non ci hai detto praticamente nulla, a parte il nome e che eri amica di Lune-
-E cosa vorreste sapere?- chiese Hope.
Calum si strinse nelle spalle -sorprendimi- le disse facendola sorridere.
-Bhe...ho vent'anni. Studio psicologia e per potermi permettere di vivere in questa città che succhia volentieri tutti i miei soldi, lavoro da mcDonald. E da quando ci lavoro evito ogni fast food-
-Non voglio sapere altro- disse Michael portandosi le mani sulle orecchie -non rovinare la magia che ha per me quel posto-
Lune scoppiò a ridere a quella reazione, seguita poco dopo dagli altri.
-Se tu sei una anno più grande di lei come avete fatto a conoscervi?- chiese Luke.
Lune e Hope si guardarono.
-Non lo so. Lei veniva spesso con Tayler a mangiare dove lavoravo io ed era una delle poche ad essere gentile- disse concedendo un sorriso all'amica- e niente, penso sia venuto da se- si strinse nelle spalle.
I discorsi vennero da se e fra battute e domande curiose, il tempo volò. I ragazzi dovettero preparasi fra le cuffie e le chitarre.
Lune e Hope invece raggiunsero Marlene e insieme a lei andarono in un posto dal quale avrebbero potuto seguire il concerto.
La rossa non si smentì iniziando a cantare sotto lo sguardo divertito di Hope. Uno sguardo che setacciando chi aveva accanto, notò quello di Victoria.
-Lune- si avvicinò all'orecchio dell'amica per parlare. -ma quella ti guarda sempre in quel modo?-
La rossa aggrottò le sopracciglia e guardandò Hope, che non un cenno degli occhi le indicò Victoria. Lune guardo verso la bionda che sorrise in un modo davvero falso quando si accorse di Lune, accennando un saluto con la mano.
-Se dessi fuoco ai suoi capelli?- chiese Hope scocciata dal comportamento.
-Ignorala!- disse divertita Lune concentrandosi nuovamente sul concerto.
Hope la guardò e notò il suo sguardo soffermato più del dovuto su qualcuno. Era come Tayler temeva, Lune senza rendersene conto aveva iniziato ad interessarsi a Michael più del dovuto.
Cantava e qualche volta si univa al pubblico nelle urla. Era felice questo non lo si poteva negare.
Hope decise di smetterla di preoccuparsi, non era detto che andasse tutto male, perciò lasciando da parte tutto, si scatenò insieme alla sua migliore amica.
* * *
Per quanto Spancer avesse detto a Lune di stare lontana dai riflettori per un po', non poteva evitare di farla andare a un festa importante indetta dall'associazione per la quale la ragazza aveva fatto la pubblicità mesi fa.
-Che dici, dovrei imbottire un po' di più?- chiese Hope a Lune che si stava truccando. Lune la guardò dal riflesso dello specchio.
Hope si era piastrata i capelli e aveva messo un trucco leggero. Portava un vestito azzurro, che le calzava alla perfezione.
Stava per parlare, quando la voce di Tayler la precedette.
-Tanto non rimorchieresti nessuno con i tuoi modi da camionista-
Hope con poco grazia li alzò il medio.
-Perché non vai a fare le tue cosa da gay al posto di rompermi?-
Lune rise a quella frase e per poco non sbagliò con l'eyleyner.
Tayler alzò gli occhi al cielo del tutto sconfortato.
-Perché siamo in ritardo e posso vedere che Lune come al solito ci mette una vita a preparasi- disse indicando la rossa.
-Se non riesci a tenere testa a Hope non venire a sfogarti con me- disse lei completando e prendendo il mascara.
Hope con un balzò si sedette sul letto di Lune e si guardò in giro, nonostante conoscesse alla perfezione quella stanza. Adorava un sacco la bow window, nella quale vedeva spesso Lune intenta a scrivere.
Quando Lune ebbe finito di truccarsi, tutti e tre entrarono in macchina dirigendosi nell'hotel dove si sarebbe svolta la raccolta fondi.
Spancer era già li e quando la vide arrivare la prese direttamente con se, in modo da farla parlare con più persone possibili, in modo da spingere loro a fare una donazione.
Le persone presenti a quella festa erano tutto fuorché comuni.
-Nell'altra sala c'è una festa e ti giuro che ho visto Katy Perry- disse Hope non appena adocchiò Lune da sola.
-Che?- chiese.
-Prima che Hope tiri fuori il suo lato lesbico verso la Perry. Nell'altra sala c'è un altro party con delle celebrità- disse Tayler.
-Oh si! I ragazzi me ne avevano parlato- disse Lune.
-Ti hanno detto anche che dopo si sposteranno di qui per partecipare a questo evento?- chiese il ragazzo.
-Questo no!- disse Lune.
-Come va la tua raccolta?- chiese Hope.
-Penso bene. Helen ha detto che hanno raggiunto una bella somma.- disse Lune con un sorriso soddisfatto.
-Ti serve pubblicità? perché ho adocchiato un bel tipo- disse Hope -ho solo bisogno di una scusa-
-Vai pure. Più offerte sono, meglio è-
Hope sorrise già pronta.
-Vai tigre e prova a non farli notare che quelle sono finte- disse Tayler indicando il petto.
-Vai a quel paese, non me ne frega- disse Hope senza prenderla sul personale, perché fra lei e Tayler era sempre così.
-Non la lascerai mia in pace vero?- gli chiese Lune.
-Scherzi? Torturarla è il mio passatempo preferito- rispose lui.
Lune scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.
Una mezz'ora più tardi, come detto da Tayler la stanza si riempì di più, facendo così spuntare visi di celebrità, che Lune aveva visto solo in Tv.
Cercava di non distrarsi e concentrarsi sul lavoro, ma era quanto difficile quando vedevi a due passi da te Ellie Goulding. In più capiva esattamente perché Hope aveva tirato fuori il suo lato lesbico verso la Perry. Quella donna era una meraviglia.
Si era avvicinata al buffet per prendere un bicchiere, aveva parlato tantissimo e aveva la gola secca. Non appena allungò la mano, vide che l'uomo li accanto si voltò verso di lei.
Lune si bloccò di scatto quando si trovò davanti a Roland Flinn, che invece sorrise alla vista di Lune.
-Che bella coincidenza- disse l'uomo.
Lune non poteva dire altrettanto, non sapeva come diavolo reagire. Salutarlo? No. Andare via? Assolutamente si.
-Mi scusi- disse gentilmente, prima di dargli le spalle pronta ad allontanarsi.
-La classica mossa del coniglio-
Lune si bloccò di scatto -scusi?- chiese voltandosi e incarnando un sopracciglio.
-Vedo che ora ha del tempo da dedicarmi- disse Roland senza perdere il sorriso.
-Non ho del tempo, dato che devo utilizzarlo a sensibilizzare più persone riguardo l'argomento della serata- disse cercando di rimanere calma.
-Lei è la persona meno adatta a farlo. E sa perché?-
-Non m'interessa- disse Lune scuotendo la testa e muovendo un passo indietro, pronta ad andare via.
-Dovrebbe! Insomma, fermiamoci a elencarci alcune cose essenziali del suo libro. La migliore amica della protagonista è morta. Si è suicidata. Che insegnamento può essere questo?- chiese -a far si che i ragazzi pensino di essere deboli e a togliersi la vita?-
-A non farli rimanere in silenzio quando un problema è troppo grande da gestire da solo. Questo è l'insegnamento-
-Non è questo che fa capire- disse Roland.
Lune era davvero incredula.
-Si può sapere qual'è il suo dannato problema?- chiese non riuscendo più a contenere la sua rabbia.
-Il mio problema e che lei è un immagine più che sbagliata per questa associazione- disse serio.
-Signore e signori- alzò notevolmente la voce per farsi sentire, attirando così l'attenzione. -Pagate più soldi che potete per qualcuno che non fa che spronare i vostri figli a buttare via la loro vita-
Lune era del tutto incredula, sentiva diversi occhi puntati addosso, ma non aveva il coraggio di controllare quanti fossero.
-Oh mi sbaglio signorina?- si beffò di lei Roland.
-Lei non sa nulla!- disse Lune sentendo il groppo alla gola salirle e le sue mani tremarla dal nervoso. -L'unica cosa lei sa fare della sua vita è stare seduto dietro un computer a buttare merda su qualsiasi persona che cerca di fare del bene-
-Tu non fai del bene!- le disse Roland come se stesse parlando con un bambina.
-Tu cosa diavolo hai fatto allora? Cosa hai fatto nei tuoi anni da scrittore prima di questo?- chiese Lune velenosa e che con la rabbia a parlare per lei.
Roland spalanco gli occhi mentre il suo sorriso si spegneva.
-Io almeno provo ad aiutare, per quanto posso, altre persone. Spronandole a non rimanere in silenzio, perché chiedere aiuto non è una vergogna- Lune ormai sentiva i suoi occhi lucidi.
Il suono di paio di tacchi si fece più vicino finché la persona che li indossava non affiancò Lune.
-Andiamo. Avete dato fin troppo spettacolo- disse Spancer portando una mano sul braccio di Lune, per andare via.
-Per quanto mi riguarda. Quel libro è sbagliato, tanto quanto la sua autrice- disse con voce più bassa Roland.
Lune sgranò gli occhi a quelle parole, sentendola perforarla ovunque.
"Errore" "sbaglio".
-Ora basta Flinn!- tuonò Spancer. -sei caduto veramente in basso dopo questo-
Lune non voleva più rimanere li, si sottrasse dal tocco di Spancer e, alzando il vestito che era troppo lungo, si allontanò da li prima che le sue lacrime decidessero di scendere e rigarle il viso.
Non voleva chiudersi in un bagno, ma che altra scelta aveva?
Si sentiva così male.
Le parole di Roland le avevano fatto ricordare il motivo per cui era partita, per cui aveva deciso di scappare via, semplicemente quello per il quale aveva iniziato a scrivere.
Pensava al se lui avesse ragione?
Metteva l'anima nella scrittura, cercava di dare emozioni, di poter insegnare qualcosa, poter aiutare le persone. Ma forse si era solo illusa, forse non era brava nemmeno in quello. Forse era davvero inutile...
-Lune- era la voce di Hope, che batté piano alla porta.
-Hope per favore lasciami sola- disse.
-No che non lo faccio. Io e Tayler non ci muoviamo da qui, finché non esci-
Lune non rispose. Si lasciò scivolare sulla porta, finendo seduta per terra.
"Dovresti pensare a qualcosa di vero. La scrittura non ti porterà da nessuna parte!"
"Questi voti sono una delusione"
"è così ridicola. Guardala"
"è così sbagliata"
Lune si potò le mani fra i capelli, come a voler far tacere tutti quei ricordi che la stavano facendo stare solo peggio.
-Lune- la chiamò di nuovo Hope.
-Andate via!- Lune questa volta urlò.
Non voleva nessuno. A che scopo? Avrebbe finto per deludere anche loro...come sempre.
Dei passi veloci, furono udibili a Tayler e Hope che voltarono lo sguardo verso l'entrata dei bagni femminili. Notando Michael che stava provando a riprendere fiato.
-è qui?- chiese, anche se la risposta era più che chiara.
-Non vuole nessuno- disse tristemente Tayler. -è inutile-
Michael però non prestò ascolto alle parole del biondo, di avvicinò alla porta dove era Hope, che si allontanò, vedendo cosa lui volesse fare.
Michael aveva poggiato la mano sulla maniglia.
-Lune- chiamò piano. Lei non rispose, stava chiaramente cercando di trattenere le lacrime.
-Non puoi davvero crede alle parole di quell'uomo. Tu non sei come lui ti ha definita-
-Come puoi saperlo? Da quanto mi conosci?- chiese lei con voce triste.
-Abbastanza da sapere che ami ciò che fai e che cerchi sempre di esserci per gli altri-
Dopo quella frase, seguì un breve silenzio.
-Lune per favore fammi entrare, vorrei parlarti guardandoti negli occhi-
-Va via Michael-
Lui sospirò, facendo scivolare la mano dalla maniglia. Al contrario di ciò che pensavano Hope e Tyaler, lui non andò via, bensì si abbassò, facendo scivolare una mano da sotto lo spazietto della porta. Dalla quale si vedeva chiaramente che Lune si era seduta per terra.
-Guarda accanto a te- disse Michael e Lune li prestò attenzione notando la mano del ragazzo.
-L'hai detto tu che sproni gli altri a chiedere aiuto no? Tu in questo momento, stai male e hai bisogno di qualcuno. Se non vuoi me, qui c'è la mia mano, che puoi stringere. Puoi anche parlarci, ma dubito che ti risponderebbe-
Lune sorrise divertita all'ultima frase.
Guardò la mano del ragazzo accanto a se e quasi con indugio, ci posò la sua.
Michael sorrise.
-Lune- chiamò pochi attimi dopo.
-Si?- chiese piano lei.
-Mi faresti entrare per favore?-
Tayler e Hope si guardarono, per vedere cose Lune avrebbe fatto.
Videro Michael ritirare la mano e alzarsi, sentendo poi il fruscio del vestito di Lune.
Quella porta che era rimasta chiusa fino ad allora venne aperta di poco. Michael inclinò di poco la testa per vedere Lune. Aprì un po' di più la porta, e dopo che entrò la richiuse alle spalle.
Lune teneva lo sguardo basso, come a non voler mostrare i suoi occhi rossi e gonfi.
Michael però senza dire niente portò una mano sul polso di Lune avvicinandola a se, in modo da abbracciarla.
Lune affondò del tutto il viso sul suo petto, stringendo la camicia fra le sue mani.
-è stato orribile- disse sentendo gli occhi tornare a pizzicarle. -Non capisco dove ho sbagliato-
-Non hai sbagliato nulla- le disse Michael accarezzandole i capelli. -Quello è stato semplicemente uno stronzo, che non sapendo più su cosa aggrapparsi per darti contro, ti ha ferita. Ma tu non devi dargli retta-
Lune voleva così tanto potergli dire il motivo per cui stava così male, oltre alle parole di Roland, ma non ci riusciva.
-Non sei sbagliata Lune. Sei più che giusta- le sussurrò all'orecchio.
E Lune per un attimo gli credette. Perché la parola "giusta" per lei, aveva più significato di "perfetta".
-Grazie- gli disse. Si allontanò per poterlo guardare in quegli occhi un misto fra azzurri e verdi.
-La tua mano è di ottima compagnia-
Michael si guardò la mano -lo so, ho una mano fantastica- si pavoneggiò facendola ridere.
-è così che vorrei poterti vedere sempre- le disse.
Lune si sentì quasi in imbarazzo a quelle parole.
Michael s'impossesò nuovamente della mano di Lune, stringendola fra la sua.
-Come tu ci sei per me, ricorda che io ci sono per te ok?-
Lune annuì.
Il ragazzo accennò un sorriso prima di avvicinarsi a darle un bacio sulla fronte.
Che fece accelerare i battiti del cuore di Lune. Quando Michael la riguardò nuovamente negli occhi sorridendole, Lune capì di essere fregata.
* * *
Lune quel lunedì alla Writer's dream vide che tutti la stavano aspettando. L'accolsero amorevolmente, come a volerle fare capire che loro credevano in lei ed erano dalla sua parte. Ciò l'aiuto parecchio, specialmente a recuperare un po' di autostima che era andata a scemarsi.
La cosa che l'aveva aiutata ancora di più, era stato il fatto di aver passato un intera notte con Hope e Tyler, nessuno di due aveva fatto commenti o detto qualcosa, semplicemente le erano stati accanto.
- - -
-Odio questo gioco- disse Lune sedendosi al centro del suo stesso salotto.
Con sua grande sorpresa, Tyler quella sera aveva chiamato i ragazzi, invitandoli a cena a casa a loro e dopo di ciò, aveva deciso molto brillantemente di fare un gioco da ragazzini, quello della bottiglia.
-Perché, è divertente- disse Hope posando le birre sul piccolo tavolino posto li.
-Perché o finisco ubriaca o devo sputare la verità- commentò la rossa.
-E lei ne sa qualcosa- commentò divertito Luke.
Lune lo trucidò con lo sguardo. -La mia vicina ancora non mi parla per tua informazione-
Lui accennò una lieve risata, seguito da Calum.
-Ok, io faccio il primo girò- disse Hope alzando la mano. Girò la bottiglia che si fermò su Tyler. Hope sorrise sadica.
-Obbligo o verità?- chiese.
-Verità- rispose il ragazzo con sguardo di sfida.
-Ok. Fino a dove ti sei spinto con Alan?- chiese.
-Lo sapevo che andava a finire così- Lune prese il cuscino che era sul divano e se lo attacco al viso.
-Questo si che si chiama giocare- disse divertito Calum, facendo ridere i presenti.
-Fino in fondo- rispose Tyler con un sorriso soddisfatto.
Hope stava per dire qualcosa, ma Lune le tappò subito la bocca.
-Non aggiungere altro e tu gira quella bottiglia- ordinò a Tyler. Il suo comportamento faceva solo divertire di più tutti.
-Stranamente il tuo comportamento non mi stupisce- disse Calum.
Lune lo guardò -che intendi?- chiese, lasciando libera Hope.
Calum si limitò a un semplice sorriso non aggiungendo altro, dato che la bottiglia si era fermata su Ashton, che aveva scelto verità.
-Sei mai stato con un gay?-
Lune voleva scavarsi una fossa. Quel gioco che già di suo non era innocente ora era anche peggio.
-No- rispose con una mezza risata Ashton, data la faccia delusa di Tyler.
Il gioco continuò così, tra chi beveva per non dire la verità e chi invece non si vergognava a chiedere nulla.
Lune si portò una mano fra i capelli rossi, del tutto rintontita dalle due bottiglie che si era dovuta scolare, almeno non era a stomaco vuoto.
Michael girò la bottiglia che come segno del destino di fermò proprio su Lune, che grugnì infastidita.
-Un altra bottiglia?- la provocò lui prendendone una e porgendogliela.
-Sai cosa? Chiedi ciò che vuoi- si arrese.
Michael sorrise, portando la bottiglia accanto a se e guardando Lune.
-Sarò gentile-
-Oh non vale- si lamentò Hope, mentre Lune le faceva la linguaccia.
-Quand'è stata l'ultima volta che hai baciato qualcuno?- le chiese il ragazzo.
-La settimana scorsa- rispose tranquilla lei, sorprendendo Michael.
-Ho baciato Tyler, per una domanda nel suo video- spiegò.
Michael guardò Tyler -a stampo, non pensare male- disse subito -ho un ragazzo io- si indicò.
-Io intendevo un vero bacio-
-Ops, non ti sei spiegato meglio, che peccato- disse lei sporgendosi a prendere la bottiglia accanto a lui. Quando lo fece, il suo viso distanziava di poco da quello di Michael, che rimase a guardarla, mentre lei sorrideva. I suoi occhi erano lucidi, ma sembravano anche vivaci.
Forse era l'alcol o il clima che oramai albergava in quella sala, ma Michael sapeva solo che sentiva lo strano impulso di interrompere quella distanza fra i loro visi.
Per quanto Lune avesse bevuto, non aveva quella nauseante puzza d'alcol, che lui spesso nelle notti che passava con Victoria, sentiva addosso alla donna. Lune aveva un profumo dolce, quasi calmante. La rossa si allontanò.
-Sono pronta per i miei obblighi- annunciò.
-Così non vale Lune- le disse Ashton.
-Voi giocate duro e io preferisco una bella sbronza anziché farmi prendere in giro. Come è già successo- qui dedicò un occhiata poco gentile a Tyler e Hope, che fecero i finti tonti.
-Avanti, noi ti abbiamo raccontato le nostre vicende imbarazzanti, pretendiamo almeno una tua- continuò lui.
Lune si strinse nella spalle, non intenzionata a dire nulla.
-Ok, ne ho una io- disse Tyler alzando la mano. -è successo mesi fa. Eravamo usciti un sabato ed eravamo andati in un nuovo locale. Dopo quasi un ora che ci stavamo divertendo, vedo un tizio che le si avvicina...-
-No, non quella storia- disse Lune diventando rossa come un peperone.
-Zitta!- le intimò Tyler.
-Era un gran figo, aggiungerei. Mi sono avvicinato, tanto per cercare di vedere come stessero andando le cose, nessuno dei due che mi nota. Stavano parlando e lui le ha offerto pure da bere. Sento a un certo punto che le fa "ti andrebbe di venire da me?" e Lune che lo guarda spalancando gli occhi fa "no!" scuotendo la testa.- in quel momento Tyler provò a imitare la scena. -poi se l'è praticamente data a gambe levate. Dovevate vedere la faccia del tipo, era epica- disse Tyler ridendo e contagiando gli altri,
-Sei uno stronzo- disse Lune prendendo il cuscino, buttandolo addosso all'amico.
Lui ancora ridendo prese il cuscino al volo.
-Abbordare Lune è una delle cose più difficili che abbia mai visto-
La rossa accennò una risata sarcastica.
-Io non la trovo una cosa cattiva, anzi...- disse Michael guardandola.
Lune li sorrise.
-Pff. Ha diciannove anni e sembra un vecchia zitella- commentò Tyler.
-Stasera ti soffoco nel sonno- lo minacciò lei.
-Avrei una domanda- disse Luke.
-Spara- disse Lune.
-Siete tutti e tre amici, eppure solo tu e Tyler vivere insieme come mai?- chiese.
-Abbiamo conosciuto Hope molto dopo- rispose Tyler.
-E poi io preferisco abitare da sola. Io e Tyler abbiamo lo stesso carattere e convivere insieme avrebbe rovinato del tutto la nostra amicizia- spiegò Hope.
Luke annuì capendo.
-Anche se, per i miei genitori io abito da sola- aggiunse Lune, beccandosi occhi curiosi. -I miei sono alquanto vecchio stile. Se sapessero che abito con un ragazzo, nonostante sia gay, verrebbero qui e mi riporterebbero in Italia- disse divertita.
-I tuoi invece?- chiese divertito Calum, guardando Tyler.
-Non ne ho la più pallida idea. Compiuta la maggior età sono scappato di casa- rispose sincero.
I quattro rimasero sorpresi.
-Per mio padre era una vergogna avere un figlio gay- per quando Tyler sorridesse, in quelle parole c'era dolore, un dolore che Lune e Hope avevano imparato a conoscere.
-Che stronzata. Non capisco cosa ci sia di male- disse il moro.
-Sono della sua stessa idea. Sei un bel tipo- disse Ashton.
Tyler alzò le sopracciglia.
-Non in quel senso- Ashton alzò subito la mano, facendo ridere tutti -sei simpatico tutto qui- le risate crebbero sempre di più.
Dato che si stava facendo tardi, i ragazzi decisero di ritornare a casa, ringraziandoli per la serata e sperando di rifarla, perché in fin dei conti si erano divertiti tutti.
-Non sono male- disse Tyler chiudendo la porta e guardando verso Lune che stava prendendo le bottiglie vuote buttandole dentro un sacco nero.
-Te l'avevo detto- rispose lei con un sorriso.
-Ragazzi mi ospitereste stasera?- chiese Hope davvero stanca.
-In camera con me non ci dormi- disse subito Tyler.
-Non ci tengo- rispose Hope. -Lune?- chiese poi.
-Vai pure sotto le coperte, io faccio i patti- rispose.
-Falli domani no?- le disse Tyler.
-No, mi da fastidio la mattina- rispose lei.
-Come vuoi- rispose lui con un alzata di spalle. Tyler andò in camera sua, come Hope in camera di Lune.
La rossa si era appena legata i capelli, quando sentì il cellulare suonare. Andò a prenderlo sul divano.
Da:Michael
"Se stasera stavi cercando di provocarmi con quella vicinanza, sappi che ci sei riuscita. La prossima volta non penso che riuscirai a scapparmi senza un bacio"
Non sapeva esattamente che razza di espressione aveva, ma sentiva il suo cuore battere forte e tanto. Non si era avvicinata affatto con quel intenzione, ma il solo sapere che li aveva fatto un tale effetto da volerla baciare le faceva venire voglia di ballare per tutta la sala come una deficiente.
***
Dormire con qualcun'altro dentro a letto non le era mai risultato fastidioso.
Quella mattina però, entrambi i cellulari delle ragazze suonarono, annunciando che era l'ora di alzarsi. Hope emise un verso poco femminile, facendo capire che non voleva proprio saperne di alzarsi, mentre Lune con uno sguardo da carcerata, prese il suo cellulare togliendo la sveglia e sedendosi.
-Vai all'università al posto mio?- chiese Hope con gli occhi chiusi.
-Solo se tu vai a lavoro al posto mio-
-Con piacere- disse con un sorriso sul viso.
Lune alzò le sopracciglia sorpresa -c'è qualcosa che devi dirmi?- chiese.
Hope aprì gli occhi, puntando quel verde, negli occhi nocciola dell'amica.
-Calum è simpatico- disse.
-Hope!- Lune era quasi incredula.
La mora rise, fin troppo divertita dal tono indignato dell'amica. -Stai tranquilla, non ci sto facendo pensierini- rispose alzandosi e spegnendo la sveglia che aveva appena ripreso a suonare.
-Sei incredibile- disse Lune alzandosi dal letto.
Prese i suoi vestiti e andò in bagno a farsi una doccia, quando ebbe finito, dato che aveva i capelli gonfi, decisi di legarli in una coda alta. Prese la borsa e andò in cucina, dove trovò i suoi amici già intenti a fare colazione.
-Quando hai gli esami?- chiese Tyler prendendo la sua tazza di caffè.
-La settimana prossima, spero solo che mi vadano bene. Ho studiato come una pazza-
-Sii positiva- disse Lune battendole una mano sulla spalla e andando a prendere la sua tazza per versarne del latte al cioccolato caldo.
-Ci provo. Così almeno potrò sbattere in faccia a mio padre il diploma- gli occhi di Hope si illuminarono a quella prospettiva.
Lune con quel sorriso divertito, prese il cellulare che aveva nella tasca posteriore, premendo il bottoncino al centro strisciando poi il dito per sbloccarlo. Come per accertarsi di non averlo sognato andò ai messaggi, trovandosi in cima quella di Michael.
-Hai un sorriso da deficiente sul viso. Qualche bella notizia?- chiese Tyler.
-Nulla di che- rispose Lune bloccando il telefono e portandosi la tazza fra le labbra.

English love affair.// Michael CliffordWhere stories live. Discover now