Need inspiration

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Chapter 28: Need inspiration!
Quando Hope raggiunse l'appartamento dei ragazzi, era stato Luke ad aprirle e a invitarla a entrare.
In sala vide che Lune aveva la testa poggia alla spalla di Michael che l'aveva circondata con un braccio.
-Come va?- chiese sedendosi sul bracciolo del divano accanto, vicino a Calum.
-Pare che Tyler abbia nominato il suo ex- spiegò il moro accanto a lei.
-Che? E perché?- chiese Hope guardando Lune, che si sedette diritta, guardando Hope.
-Perché stavo discutendo con Kevin. Almeno ho la soddisfazione di averli tirato un cuscino dove non batte il sole-
-Dimmi che li hai fatto male- disse Hope.
-Magari- rispose Lune.
-Cosa ha fatto quel cattivone per far arrabbiare a tal punto la nostra rossa?- chiese Luke sedendosi vicino a lei.
Lune cercò di essere calma. Concesse un occhiata a Michael.
-Centro io?- chiese.
Lei sospirò mentre guardava davanti a se.
-L'ho mandato a farsi...fottere- disse, non era da lei essere volgare, cercava sempre di essere educata a rispettosa. -E lui ha osato fare dell'ironia su di te-
-Ironia gay?- chiese Hope.
Lune si limitò ad annuire.
-Volevo prenderlo a pugni, solo che Tyler mi ha fermata. Cavolo sto diventato violenta- disse preoccupata.
-Sono leggermente disgustato. Nonostante io non abbia nulla contro i gay- disse Michael.
-Tutti sarebbero disgustati con un individuo come quello- rispose.
I suoi occhi nocciola, dopo ciò, andarono alla borsa che Hope aveva in mano.
-Hai preso le mie cose?- chiese.
Lei annuì. -Dato che dormi qui. Ah ecco il cellulare...- glielo porse. Dalla fretta di andarsene Lune lo aveva lasciato a casa.
-Grazie- rispose.
-Mi sono presa la briga di dire a Tyler che è un deficiente e che se continua così perderà del tutto Alan...e non solo-
Lune non disse nulla, non sapeva più cosa poter dire tanto.
* * *
-No! Michael non spruzzare il limone su Luke- disse Lune indicando minacciosamente il ragazzo.
-Hope, non ci provare nemmeno tu con la farina- guardò l'amica che aveva appena aperto la busta.
Luke si allontanò da loro due, raggiungendo Lune e abbracciandola, come un cucciolo indifeso.
-Sono tutti cattivi con me- disse il biondo con voce triste.
Lune lanciò uno sguardo trucido ai presenti.
-Poverino non fate che fargli i dispetti. Lasciatelo in pace- la rossa li accarezzò la schiena. Mentre Luke sorrideva soddisfatto ai ragazzi, come a dire " e ora che volete fare?".
-Certo mamma orsa- rispose divertito Ashton, programmando di farla pagare a Luke.
-Ora se avete smesso di maltrattare il mio piccolo figlio orso- Lune stette al gioco, alzando il mento con fare superiore. -Iniziamo a fare i biscotti?- chiese con un sorriso a trentadue denti.
-Ancora mi chiedo come ti fidi ad averci in cucina- disse Calum guardando lo stampino a forma di coniglio.
-Sarà divertente- disse invece lei.
Quando iniziarono con l'impasto, Lune provò a farlo fare ai ragazzi.
-Aspetta, devi mettere della farina sotto, o ti si attacca tutto- disse.
Michael si allontanò un po' per far fare a Lune.
Nel momento che lei stava per allontanarsi e far fare a Michael.
Calum, che aveva ancora gli occhi a lei, per vedere come stava facendo, per sbaglio fece cadere la busta della farina, che cadendo fece un gran casino, alzandosi per aria.
-Oh...cavolo- disse guardando verso Lune. La rossa aveva chiuso gli occhi, il suo viso era del tutto bianco. Michael che era accanto a lei, si sporcò di poco e rise quando vide Lune.
-Scusa Lune- disse Calum, però era divertito a sua volta, esattamente come i presenti, anche lei rise.
E fu ciò che fece iniziare una battaglia vera e propria rendendo quella cucina un casino assoluto. Dato che c'era chi come Ashton usava il coperchio delle pentole per schivare la farina, con scarsi risultati.
E fu anche li, che Ash trovò il modo di vendicarsi su Luke. Lo bloccarono e iniziarono a sporcarlo dalla testa ai pedi. Lune provò a soccorrerlo, con l'unico risultato di ritrovarsi dei capelli bianchi.
La rossa scosse la testa, ottenendo solo un gran polverone bianco attorno a se.
Hope mise della musica, facendo capire che era veramente ora di iniziare a fare dei biscotti. E lo fecero, solo a modo loro, improvvisando dei balli e utilizzando gli stampini come microfoni.
Luke abbracciò Lune da dietro, iniziando a dondolarsi con lei a ritmo di musica.
Lei sorrise divertita, portando le sue mani, su quelle di lui.
Quel gesto però le riportò alla mente, quando lei e Tyler facevano gare di cucina, concludendo il tutto con una cucina che era un campo di battaglia, e lui che tutto sporco l'abbracciava da dietro, proprio come Luke.
Non riusciva a sopportare questa situazione. Si staccò dall'abbraccio con Luke per prendere il suo cellulare.
-Che succede capelli rossi?- le chiese il biondo non perdendo il buon umore.
Lune li sorrise a sua volta.
-Nulla di grave, mi sono solo ricordava che devo inviare una cosa- rispose alzando il cellulare.
Si allontanò di poco dal gruppo. Entro su Whatsapp, aprì la chat di Tyler e scorrendo la galleria, trovò una foto loro, che gli piaceva tanto, la selezionò. Guardò quella foto per degli attimi buoni, prima di digitare velocemente un "Ho solo bisogno di questo ragazzo. Ho bisogno del mio miglior amico" premette invio, guardando la foto in cui lei faceva finta di mordergli il naso e lui aveva chiuso gli occhi, arricciando il naso, quasi timoroso che lei lo facesse per davvero.
Bloccò il cellulare ritornando verso gli altri, improvvisando un sorriso, che divenne vero quando Michael riuscì a farla ridere, come sempre.
- - -
Tyler dal conto suo, era seduto per terra, in sala, con le spalle appoggiate al divano.
Guardava il cellulare, il messaggio ricevuto da Lune e i suoi occhi si velarono.
Bloccò il cellulare, non reggendo certe parole, come tutto quel silenzio che regnava in quella casa.
Era del tutto solo, avvolto nel buio e in un silenzio talmente pesante da farlo sentire soffocato.
A quell'ora, vedeva sempre Lune correre da una parte all'altra per la cena, Alan che cercava di aiutarla, mentre lui li rubava qualche bacio di nascosto. E quando c'era anche Hope, c'era della musica e s'improvvisava sempre qualcosa.
Si accorse di come, nuovamente, Kevin, lo stava allontanando da tutto.
I suoi occhi azzurri andarono al plaid, ben piegato sul divano, di winnie the pooh. Il plaid di Lune.
"Tyler si era alzato dalla sua postazione per andare a fare delle fotocopie, quando vide entrare Kate, che da mesi era in Italia, insieme a una ragazza dai capelli rossi, che superavano di poco le spalle.
Kate sembrò notarlo e sorrise.
-Ciao Tyler- lo salutò.
-Kate, ciao. Quando sei ritornata?- le chiese.
-Giusto ieri- rispose lei dandogli un bacio sulla guancia. -Lei la mia nuova vittima- disse accennando una risata -Lune-
Quando guardò accanto a Kate, Tyler vide sbucare timorosamente una testolina rossa.
I tratti del suo viso erano dolci ed era sicuro che la mostrava più piccola di quanto fosse. Gli sorrise, un sorriso sincero e luminoso.
-è un piacere- mosse un passo in avanti porgendogli la mano, che Tyler strinse con piacere, ricambiando.
-Sono Tyler-"
Ed era stato strano trovarsi attorno una ragazza talmente sorridente e che riusciva sempre a vedere il buono in ogni cosa.
Era stato strano per Tyler, perché era abituato a persone così cupe, e che lo trattavano semplicemente come un collega e chi come Kevin, un amante. E non un amante perché aveva un altro, ma perché lo trattava come tale.
Lune giorno per giorno era riuscita a sciogliere il suo cuore, tirando fuori il vero Tyler. E quando lui era arrivato al punto di raccontarle tutto, lei guardandolo negli occhi, li aveva fatto una semplice domanda: "è questo l'amore che pensi di meritare?".
Una frase che anche in quel momento sembrava rimbombare nella sua testa. Una domanda che aveva ricevuto risposta, alla sua prima lacrima di solitudine e dolore.
* * *
Il lunedì, a lavoro, Lune cercò in tutti i modi di non guardare verso Tyler, che sembrava non voler uscire dal suo angolo di lavoro.
Quando andò a prendere il caffè guardò con sguardo spento il rettangolino che segnava "erogazione".
Una mano le sfiorò la spalla, facendola sobbalzare. Si voltò notando lo sguardo di Barry su di lei.
-Ehi, tutto ok?- le chiese preoccupato.
-Si- rispose annuendo.
-Sicura? Hai un faccia-
-Io...- iniziò, spostando lo sguardo, che andò all'entrata della saletta, dove un ragazzo a lei famigliare, accennava un saluto. Aveva un labbro gonfio e ferito.
-Alan- disse preoccupata. Superò Barry, raggiungendolo velocemente.
-Alan che ti è successo?- chiese preoccupata.
-Ehm..nulla di grave- rispose lui passandosi una mano dietro la nuca. -Sono solo venuto a dirti che domani non posso venire? Possiamo fare mercoledì al solito bar. Ti avrei scritto un messaggio, ma il mio cellulare è defunto e dato che passavo di qui-
-Dimmi che ti è successo- insistette la rossa, non accennando a voler cambiare discorso e guardandolo in modo serio.
Alan sospirò.
-Lune- sembrava quasi starle chiedere di non andare oltre.
-Ok- alzò le mani in segno di resa. -Mi è già stato detto di non ficcare il naso. Quindi mi faccio i fatti miei, ma almeno evita di farti vedere con una ferita più che fresca sul viso- sbottò.
Lo superò per rientrare negli uffici e cercare di distrarsi con il lavoro, me il suo nervosismo sembrava solo crescere.
Parecchi minuti dopo, quando aveva rinunciato a fare anche quello, poggiando la testa sul braccio, sentì bussare quel separé. Quando si voltò vide Alan, con in mano il suo bicchiere di caffè.
-Che c'è?- chiese. Non voleva suonare scorbutica, ma ultimamente la sua pazienza sembrava essere morta.
-Vengo in pace- disse entrando. Poggiò il caffè di Lune sulla sua scrivania, prima di sedersi nella sedia accanto.
-Non so più qual è la cosa giusta dirvi o chiedervi ora. Sembra che ogni cosa sia sbagliata- disse Lune.
Alan la guardò da sotto quelle lunghe ciglia, portando poi la sua mano su quella della ragazza, muovendo il pollice in segno di conforto.
-Non è così invece- provò a dirle, ma Lune non gli credette affatto. -Se non ho voluto dirti perché mi sono fatto questo. Era perché...non volevo farti preoccupare, ma anche perché non so come l'avresti presa- ammise.
Lune corrugò le sopracciglia.
-Ho incontrato Kevin. Ed...dopo una breve discussione, l'ho colpito e lui ha ricambiato- si indicò il labbro ferito.
-Alan- Lune lo guardò dispiaciuta, portando una mano sul suo viso, accarezzandolo dolcemente.
-Non ho mai colpito nessuno in tutta la mia vita, ma quello che Kevin stava dicendo, il modo in cui definiva Tyler, ciò che ha detto su di te-
-Ehi!- la rossa lo guardò negli occhi, scuotendo la testa. -Per quanto le tue azioni siano state nobili, ne io e ne Tyler vorremmo vederti in queste condizioni-
-Non dovresti parlare anche a nome suo-
-Conosco Tyler-
-Davvero?- Alan la guardò dritta negli occhi e Lune senza esitare annuì.
Tyler davanti al suo computer, dovette togliersi gli occhiali, stropicciandosi di poco gli occhi, del tutto stanchi.
Quel giorno non aveva staccato un attimo, da quando era entrato era andato subito a lavorare e non si era alzato nemmeno una volta.
Stava per rimettersi gli occhiali, quando vide una mano poggiare un bicchiere di caffè accanto a lui.
Alzò di scatto il viso, trovandoci Lune, che gli concesse un debole sorriso.
-Dovresti fare una pausa- li consigliò, muovendo subito un passo indietro per uscire da li.
-Lune- la chiamò Tyler, facendola voltare subito.
La guardò negli occhi, erano tante le cose che voleva dirle, ma tutte quelle parole sembrarono morirgli in bocca.
-Grazie- si limitò a dire.
* * *
-Sai cosa sarebbe più semplice?- chiese Lune a Michael, che era sdraiato sul letto di lei e si rigirava fra le mani la pallina bianca e nera che rappresentava un panda.
-Cosa?- chiese.
-Se Tyler fosse qui ad aiutarmi- disse frugando dentro il suo armadio, alla ricerca di un vestito per l'evento, della società contro il bullismo, per la quale era la presta volto. Michael era già vestito.
-Non sai cosa indossare?- le chiese guardandola.
-Lui sa sempre consigliarmi in modo giusto- rispose prendendo un vestito grigio perla. Lo portò davanti a se e si voltò verso Michael, che sorrise.
-è carino- rispose.
-Sicuro?- chiese.
-Al cento per cento-
Lune decise di fidarsi e lo indosso subito, sotto lo sguardo attendo del ragazzo, che accennò un sorrisino.
-Cosa?- chiese Lune notandolo, mentre provava a chiudere il vestito.
Michael si portò seduto e si strinse nelle spalle.
-Nulla, mi piace vedere che non ti vergogni più in mia compagnia. Insomma, che sei a tuo agio-
Lune accennò un dolce sorriso, avvicinandosi a lui e dandogli un bacio a fior di labbra.
-Sarebbe alquanto sciocco ora. No?-
Le braccia del ragazzo le circondarono i fianchi, portandola fra le sue gambe. Lune poggiò le sue mani sulle spalle di Michael. I loro visi distanziavano di poco e lei riusciva a guardarlo negli occhi.
-Intendi dopo esserti accertata che sono un amate eccezionale?- le chiese divertito.
-Insomma- rispose, facendo crollare le sue certezze.
-Ehi! Questo mi ferisce- disse Michael.
Lune rise.
-Tu sei un amante, un amico e un fidanzato, eccezionale- gli disse la rossa, facendo allargare il sorriso di lui.
Michael nascose il viso sul petto di Lune, che non perse tempo a coccolarlo.
-Sei importante per me- le disse, e sentì subito i battiti accelerati di Lune.
-Anche tu, per me- rispose.
* * *
Lune entrò dentro quell'aeroporto, mano nella mano con Michael.
L'umore della rossa era sotto i piedi, odiava la distanza, odiava il fatto che riuscissero a vedersi dopo mesi e mesi e potevano stare insieme solo per pochi giorni.
Si fermarono e dopo che Lune salutò i ragazzi, ritornò a Michael, che lo stava già facendo.
-Buon inizio del tuor- gli disse con un sorriso, perché sapeva quando fosse elettrizzato da ciò e sinceramente moriva anche lei dalla voglia di poter sentirlo nuovamente suonare e cantare live.
Michael si limitò a un piccolo sorriso, mentre guardava le loro mani strette.
-Verrai vero?- le chiese, e i suoi occhi verdi, allora si specchiarono in quelli nocciola di Lune, che annuì.
-Si. Appena riuscirò ad avere meno lavoro ti raggiungerò, ovunque tu sia- li promise.
-Anche al polo nord?-
-Sfiderei il freddo per te-
E quella frase lo rese felice, facendo allargare il suo sorriso. Non ci penso due volte a portare le sue labbra su quelle di Lune, assaporandole come se fosse l'ultima volta.
Si chiese come avrebbe fatto, non sarebbe più stato un mese, no, sarebbero stati tre, quattro o forse di più.
Quando interruppero quel bacio, le loro fronti erano poggiate l'un l'altra.
-Scrivimi quando puoi, anche alle due di notte, giuro che ti rispondo- disse Lune.
-Lo so. Ecco perché non lo farò-
Lune lo guardò tristemente.
Michael portò una mano sulla sua guancia accarezzandogliela dolcemente.
-Sei già svenuta una volta e io, dall'altra parte del globo, ho rischiato chissà cosa, per la preoccupazione-
Lune si trovò a dargli ragione.
-Perciò promettimi una cosa-
-Tutto- rispose subito, facendolo sorridere.
-Concediti una pausa e non spremere fino all'ultimo, questa testolina rossa, alla ricerca di idee. Credi in te e troverai nuovamente l'ispirazione- le disse dandole un bacio sulla fronte, che Lune gradì.
-Me lo prometti?-
-Si- rispose, abbracciandolo e nascondendo il viso, nella cavità del suo collo.
Michael la strinse a sua volta, e sembrava intenzionato a non mollarla tanto presto.
Ma si sa che il tempo non è mai dalla propria parte quando si ha bisogno.
Perciò tristemente e con un ultimo bacio, Lune fu costretta a salutarlo, vedendolo sparire verso l'imbarco.
Già non vedeva l'ora di raggiungerlo e stare nuovamente insieme.
Con un sospiro si voltò, per uscire dal quel posto. Tirò fuori le chiavi della macchina da dentro la borsa, e in quel momento anche il suo cellulare suonò.
Il numero era fisso, corrugò le sopracciglia, mentre rispondeva.
-Pronto-
-Lune, sono io-
-Alan?- chiese alzando un sopracciglio.
-Già. Ecco, prima che tu possa preoccuparti o pensare subito al peggio, ti dico che sta benissimo ed è in gradi di camminare-
-Chi Alan?- chiese Lune preoccupandosi. Alan non era proprio bravo a calmare le persone.
-Tyler- ammise.
-Oh mio dio. Cosa li è successo?- iniziò a correre per raggiungere la macchina.
-Un piccolo problema con il polso. L'ho portato al pronto soccorso, ma ci servirebbe la sua tessera sanitaria, che ha lasciato a casa-
-Se non è grave, perché è in ospedale?-
-Lune stai tranquilla...-
-Per tua sfortuna rossa, sono vivo e vegeto- urlò Tyler dall'altra parte. E sinceramente la sua voce lo tranquillizzò.
-Okay, vado a casa a prendere la tessera e vi raggiungo-
-Grazie-
-Ma ti pare?- chiuse subito la chiamata, uscendo definitivamente da quell'edificio e correndo verso la macchina.
- - -
Quando andò al pronto soccorso, riuscì a entrare e diede subito la tessera sanitaria, di Tyler, all'infermiera.
Andò verso Tyler e lo trovò seduto su una sedia, con il polso fasciato da una polsiera.
-Ehilà- la salutò il biondo.
Lei sospirò. -Ma come hai fatto?- chiese.
-Cadere da una rampa di scale non è divertente come nei film- rispose.
-Sei...come?- chiese incredula.
-Avevo appena mollato, anche se non stavamo insieme, Kevin. E dopo un uscita ad effetto, all'ultima rampa di scale, sono scivolato e caduto miseramente per terra...- ammise, quasi imbarazzato.
-Solo tu- disse Lune scuotendo la testa. -Aspetta! Tu hai fatto cosa?- chiese poi sorpresa.
-Ci tenevo a non essere sfrattato dall'appartamento- rispose con un alzava di spalle Tyler.
Lune continuava a guardarlo, felice di quella notizia e di non dover più vedere Kevin in giro per casa e sentire i suoi commenti acidi.
Tyler la guardò da sotto le ciglia, e notando il suo sorriso, non riuscì a non ricambiare.
-Sono stato un idiota-
-Già- concordò Lune.
-Non voglio perderti Lune. Sei la mia unica famiglia-
E quella frase, la colpì a tal punto da far accelerare i suoi battiti e permettere a delle lacrime di gioia di mostrarsi. Lo abbraccio forte accanto a se.
-Non mi perderai mai, te lo giuro-li promise.
* * *
E le cose sembravano essere andate al loro posto. Tyler e Alan non erano ritornati insieme, ma avevano riniziato a passare del tempo insieme e si incontravano spesso.
Lune e Michael invece facevano il possibile per sentirsi in orari decenti, e ci stavano riuscendo.
La rossa in più cercava di veramente di non sforzarsi troppo, se aveva delle idee le metteva per iscritto in un agenda, in modo che quando l'ispirazione sarebbe tornata, lei sarebbe riuscita a scrivere tutto in modo perfetto.
Ma spesso si sentiva così insicura, aveva paura che quella storia sarebbe stata un flop completo. Molteplici volte rileggeva dei pezzi e guardava quella barra della pagina di office, che sembrava solo aumentare la sua ansia.
-C'è posta!- disse felice Barry, entrando dentro quel mini ufficio di Lune, e vedendola con le braccia conserte e la testa poggiata su di esse a guardare malinconicamente lo schermo.
-Lune- la chiamò. Lei sembrò destarsi dai suoi pensieri solo allora, si voltò verso di lui improvvisando un sorriso.
-Ehi! Dimmi-
Barry alzò la busta che aveva in mano.
-Wanda ha detto che è un invito. L'hanno ricevuto in molti qui alla writer's dream- disse sedendosi nella sedia accanto a quella di Lune.
La rossa prese la busta e la strappò, per vedere di cosa si trattava.
Lesse velocemente le prime righe e se è possibile, il suo umore cadde, ancora di più, sotto i piedi.
-Oh no!- disse.
-Cosa?- chiese Barry, notandolo.
-è una festa indetta per gli scrittori di varie case editrici, writer's dream compresa-
-Cosa c'è di male in ciò?- chiese il ragazzo.
-Sono fra le scrittrici emergenti più "vendute". Mi faranno parlare e di sicuro mi chiederanno qualcosa riguardo il secondo manoscritto, che è addirittura privo di titolo-
-Sei fra le più vendute? Figo!- disse con un gran sorriso.
-Barry non mi sei d'aiuto così-
-Scusa- disse subito lui.
Lune sospirò, nascondendo il viso con quel foglio.
-Devo trovare delle idee, devo spremere le meningi. Non posso aspettare e pretendere che le idee vengano da se-
-Ma non hai sempre fatto così?- le chiese Barry inarcando un sopracciglio.
-Si! Ma da oggi devo cambiare tutto- rispose Lune combattiva. Non voleva arrendersi.
E in quel momento si ritrovava a testa in giù sul divano, a guardare il centro tavola spiegazzato.
-Pensi davvero che avrai un idea in quel modo?- le chiese Tyler. Era seduto sull'altro divano e aveva il suo computer poggiato sulle gambe, stava caricando il suo nuovo video.
-Forse far circolare il sangue in questo modo può essere utile- rispose.
Dal suo pc, dove aveva messo della musica partirono le note di Somewhere in neverland degli All time low.
Scocciata di quella posizione, Lune si alzò e prendendo la sua pallina a panda, iniziò a passeggiare su e giù, buttando la pallina per terra e riprendendola.
-"Wendy run away with me.
I kown i'll suond crazy
Don't you see what you do to me?
I wanna be be your lost boy, your last chance, a better reality"- canticchiò.
Tyler le concesse solo un occhiata, mentre rispondeva su twitter.
Quando ritornò a guardarla, la trovò a saltare sul posto. Inarcò un sopracciglio, e in quel esatto momento la porta d'ingesso si aprì, mostrando Hope e Alan, sulla soglia. I due sgranarono gli occhi quando videro Lune.
-Me che cavolo?- chiese Hope, rimanendo con le chiavi di riserva, dell'appartamento, in mano.
-Sintomi di pazzia, alla Lune Liberati- rispose Tyler.
-Ho bisogno di idee- disse lei continuando a saltare.
-E perché ti atteggi da canguro?- le chiese Hope.
-Perché sono disperata!- rispose Lune.
Dal computer si sentì il suono della chiamata di Skype, Lune lo raggiunse e si aprì in un ampio sorriso, quando vide che era Michael. Stoppò la musica e accettò la chiamata.
-Ciao- disse non appena lo vide.
-Capelli rossi- la salutò con un gran sorriso Michael.
-Ciao Lune- Luke comparve alle spalle del rosso e salutò felice Lune.
E dopo ciò, la conversazione divenne fra tutti, i ragazzi dall'altra parte e Lune e i suoi amici da quella.
-Come va li?- chiese Ashton.
-Bene- rispose con un sorriso Lune.
-Se non si conta Lune versione canguro si- rispose Hope.
La rossa prese un cuscino tirandoglielo, ma l'amica lo prese al volo, ridendo divertita.
-Devo preoccuparmi?- chiese Michael cercando di non ridere.
-No- rispose subito lei.
-è solo stressata per una festa alla quale deve partecipare. È senza cavaliere- disse Tyler.
-Cosa? Non ci andavamo insieme?- chiese Lune.
-Non me l'hai chiesto. Io ho già invitato Alan-
-L'avevo dato per scontato- rispose con un sospiro. Guardò in modo speranzoso Hope.
-Sabato prossimo devo ricambiare il favore a Annie, a lavoro- si giustifico.
-Fantastico! Ora si che impazzirò- si lasciò cadere pesantemente sul divano.
-Capelli rossi, che ti avevo detto?-
Lune alzò un braccio. -Ci sto provando- rispose.
-Perché non vieni tu per qualche giorno?- li chiese Hope.
Lune si portò di scatto seduta, per guardarlo. Attendendo la sua risposta.
-Vorrei, ma siamo del tutto pieni- rispose tristemente.
-è okay- lo tranquillizzò Lune con un sorriso.
-E se inviti Barry?- propose Alan.
A Lune quello sembrò un colpo di genio e stava per dire di si, ma guardò Michael, non sapendo se fosse la cosa giusta.
-A te andrebbe bene?- li chiese.
Michael sembrò pensarci a lungo, prima di rispondere.
-Certo, non c'è problema- e purtroppo Lune, non capì che in realtà a Michael un po' dava fastidio. Perché negli ultimi tempi, era stato sempre lui ad accompagnare Lune a feste di quel genere. Erano sempre insieme, scherzavano, passavano una bella serata, che poi si concludeva a casa di lei.
E in quel momento, desiderava davvero poterla raggiungere e prendere quel posto, ma non poteva.
- - -
Barry guardò di sottocchio Lune accanto a se, davanti a quella macchinetta del caffè.
La rossa lo guardava e sorrideva ampiamente.
-Non pensavo che l'avrei mai detto. Ma il tuo sorriso e raccapricciante- disse Barry voltandosi verso di lei.
-Ho bisogno di un piccolo favore-
-Non farò fuori la fotocopiatrice della writer's dream. Tu sei l'unica assassina qui dentro- le rispose.
Lune inarcò le sopracciglia, prima di scuotere la testa e non rispondere a quella frase.
-Non devi fare fuori nulla, ma devi portarla-
-Buttarla? L'unica via sarebbe la finestra e non penso che passerei inosservato-
-Lascia perdere per un attimo quella stupida fotocopiatrice- disse lei.
Barry cercò di concentrarsi di più sulle parole della ragazza.
-Ti ricordi, l'invito per la festa, che avevo ricevuto?-
-Si- rispose.
-Ti andrebbe di venire con me? Ho bisogno di un cavaliere-
Barry rimase alquanto sorpreso da quella richiesta.
-Me?- chiese indicandosi.
Lune annuì con un timido sorriso.
-Wow, non so che dire-
-Un si, sarebbe molto gradito- disse Lune, guardandolo speranzosa. -Sei la mia unica ancora di salvezza- provò, per farlo cedere. E sembrò riuscirci, perché Barry sorrise e annuì.
Lune urlò di felicità, prima di abbracciarlo.
-Grazie Barry, grazie- gli disse.
- - -
Lune quella mattina era negli uffici della capitolo records, per fare alcune fotocopie. Mentre stava uscendo da quella piccola saletta, vide Wanda, che alzò la mano per fermarla.
La rossa con un sorriso la raggiunse.
-C'è posta per me?- chiese.
-Questa- rispose la donna dandole una busta imbottita.
-Grazie- Lune la prese e si diresse subito verso la sua postazione, per finire il suo lavoro.
Stava controllando le fotocopie, mentre batteva le dita sulla tastiera.
Con la spalla invece teneva il cellulare all'orecchio.
-Ho preso dei biscotti, dalla macchinetta, ma fanno schifo- disse a Michael.
-Non mi dire che hai preso quelli con la confezione blu-
-Ehm...può darsi-
-Quelle le evitano tutte Lune. Non oso immaginare da quanto tempo siano li-
Lune che stava masticando, si fermò di scatto, votando la confezione verso di lei, per vedere la scadenza, che non trovò.
Si alzò subito dalla sua postazione, andando a sputare, e buttare la confezione, dentro al cestino.
-Okay. D'ora in avanti, mi poterò le cose da casa- disse, divertendo il ragazzo dall'altra parte.
-Hai visto chi ti ha mandato il pacco?- chiese d'un tratto.
-No, ancora no- rispose, tornando alla sua postazione. Prese la busta, voltandola e leggendo ciò che c'era scritto.
"Roland Flin"
-Ma che..?- guardò incredula ciò che aveva fra le mani.
-Cosa?- chiese Michael dall'altra parte.
-è da Flin. Il critico stronzo- spiegò.
-Mi prendi in giro? Che vuole?-
Lune aprì subito la busta, all'interno c'era solo un foglio. L'aveva persino illusa che avesse mandato qualcosa di fragile.
Prese il foglietto e lo voltò verso di se.
-"Carissima sign.rina Liberati.
Sono realmente ansioso di poter sentire il discorso che terrà questo sabato riguardo i suoi manoscritti. Ma più di tutto, sono ansioso di leggere il suo secondo libro e poterlo recensirlo.
La prego di conservare la busta, dopo sabato, penso che ne avrà bisogno. Può contenere cose molto fragili.
Cordiali saluti.
Roland Flin"- lesse ad alta voce.
-Questo tizio sta sorpassando ogni limite- disse Michael serio, il contenuto di quel messaggio non li era piaciuto per niente.
-Maledetto blocco. Se non lo avessi sarebbe tutto più semplice- rispose invece Lune.
-Ehi, ehi! Non dimenticare ciò che ti ho detto. Lascia perdere Flin, sta solo provando a intimorirti-
E ci stava riuscendo alla perfezione.
-Hai ragione- disse a Michael, ma dentro di se non pensava affatto ciò.

English love affair.// Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora