I'm not drunk

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Chapter 24: I'm not drunk.
Quel giorno dentro gli uffici della capitol records, c'era una ragazza bionda, che poteva avere si e no diciassette anni.
I suoi capelli biondi erano boccolati e lunghi, superavano di alcuni centimetri il seno. I suoi occhi erano un miscuglio fra l'azzurro e il verde. Di media statura. Indossava una semplice maglietta bianca con sopra una giacca nera, un gonna scozzese e degli anfibi neri.
Victoria la notò non appena mise piede li dentro, aggrottò le sopracciglia, prima di raggiungerla a grandi falcate.
-Kim, che ci fai qui?- chiese.
La ragazza si voltò subito verso di lei.
-Oh, ciao Victoria- la salutò con un sorriso gentile.
-Non hai risposto- li fece notare la donna.
-Sono qui con Barry. Solo che lui aveva da fare- rispose.
Victoria la guarda capo a pedi.
-Che ti sei messa addosso Kim? È orribile, ogni cosa-
Anche quel piccolo sorriso che aveva indossato si spense subito a quelle parole.
-In più Barry non dovrebbe portarti qui- aggiunse.
-Se la porto o no, sono affari miei Victoria- rispose il ragazzo, raggiungendo la sorella. Kim portò subito lo sguardo a lui, ringraziandolo internamente.
-Non penso che Clark ne sarà felice- rispose lei.
-Oh lo sa. È stato particolarmente felice nel sapere che Kim voleva conoscere la sua scrittrice preferita- aggiunse Barry con un gran sorriso.
Victoria portò i suoi occhi azzurri a Kim, sembrava arrabbiata.
-Chi?- chiese seria.
In quel esatto momento si sentì un gran trambusto e quando tutti si voltarono videro una marea di fogli volare e una ragazza dai lunghi capelli rossi, che venne afferrata da Michael, prima che cadesse per terra.
-Lune scusami! Stai bene- disse Wanda, la donna che consegnava la posta dentro i due uffici.
La ragazza alzò lo sguardo, verso Michael che riuscito a prenderla subito.
-Si, sono ancora viva- rispose guardando Wanda davanti a se e sorridendole.
Victoria grugnì infastidita alla sua vista.
Barry scosse la testa con un sorriso divertito sul viso.
-Vieni Kim- le disse.
-Ehi!- lo chiamò Victoria.
-A dopo!- la salutò lui con un alzata di mano, continuando a camminare con Kim dietro di se.
Quando si avvicinò iniziò a raccogliere qualche foglio.
-Perché non le ho spillate- diceva Lune mentre raccoglieva i suoi fogli.
-Perché vai sempre di fretta- le rispose Michael che stava facendo lo stesso.
-Ora ti ci vorrà un ora per sistemarle- disse Barry alzandosi e porgendole quelli che aveva raccolto.
-Grazie- disse Lune prendendole e sospirando tristemente.
Kim la guardava, e rimase alquanto sorpresa, insomma aveva visto sue foto sul web, ma dal vivo era diversa, era veramente bassa. I suoi capelli le piacevano un sacco.
Lune in quel momento alzò lo sguardo, incontrando quello di Kim, sorrise quando notò che la stava fissando.
Barry notò il loro scambio di sguardi e con un sorriso decise di parlare.
-Lune, lei è mia sorella Kim. Kim...sai che è, dato che da stamattina non fai che parlare di lei-
La bionda mollò una sberla, sul braccio, al fratello.
-Au- disse lui massaggiandosi il punto e facendo ridere Lune e Michael.
-è veramente un piacere conoscerti, Barry mi ha parlato di te- disse Lune.
-Anche a me. Anche se prima l'ho fatto io con lui- disse Kim, facendola sorridere.
Victoria che era rimasta ancora ferma nel punto di prima, guardava quella scena sempre più furiosa. Si mosse dirigendosi verso l'ufficio di Clark.
Entrò senza bussare, spalancando la porta e trovando l'uomo in compagnia di Spancer. Stavano discutendo di alcuni affari che avrebbero coinvolto entrambi gli uffici.
-Perché Kim è qui?- chiese la bionda, fregandosene che ci fosse anche Spancer.
I due, che erano già rimasti sorpresi dalla sua entrata, sbatterono varie volte le palpebre, come a capire meglio cosa avesse detto.
-Come?- chiese Clark.
-Tua nipote Kim!- specificò Victoria davanti alla sua scrivania, guardandolo male.
-Oh!- disse lui sorridendo. -Era da tanto che voleva conoscere Lune. Mio fratello e Barry me lo avevano detto, perciò parlando anche con Spancer ho pensato di farla venire qui-
-è ridicolo che assecondate ogni suo capriccio-
-Capriccio?- chiese Clark. -Non ha chiesto mai nulla di troppo costoso o impensabile. Voleva solo conoscere la sua scrittrice preferita, e dato che abbiamo l'opportunità di poterlo fare...non ci vedo nulla di male-
-Questo è perché sembri essere cieco!- sbottò.
Spancer inarcò un sopracciglio, mentre incrociava le braccia al petto.
-Victoria!- disse in modo serio Clark.
Si sentì bussare alla porta, che Victoria aveva lasciato aperta.
-Si può?- chiese Lune.
La bionda si voltò, incenerendola con lo sguardo.
Lune sorrise mentre la guardava.
-Certo Lune, entra pure- disse Clark. Kim era insieme a lei. Victoria non risparmiò un occhiataccia nemmeno a lei.
Lune mentre le passava accanto accennò una risata, scuotendo la testa incredula.
-Ho portato i fogli che mi avevate chiesto- disse porgendoli a Clark.
-Grazie- le disse lui prendendole.
-Data la tua sbadataggine mi stupisce che sei riuscita a fare in fretta- disse Victoria.
-Fai attenzione a come ti rivolgi alla mia dipendente- disse Spancer, del tutto scocciata dal comportamento di Victoria.
-Sei nei nostri uffici- le fece notare la bionda.
-Oh...perdonami se non ho capito che il rispetto in questo posto ce l'hai sotto ai pedi...segretaria- Spancer si finse sorpresa, portandosi una mano sul petto.
-Io non sono una segretaria- disse Victoria.
-Ehi! Time out- disse Lune, notando un Clark esasperato e arreso. -Abbiamo cose più importanti di una fidanzata gelosa- aggiunse guardando Spancer, che annuì dandole ragione.
-Che mi tocca sentire. Clark?-
L'uomo si passo le mani sul viso, veramente stanco.
-Per favore, ora lasciami lavorare. Non ho tempo-
Il sorriso che gli rivolse lei però non prometteva nulla di buono, perché lo rivolse anche a Lune, che sembrò solo preoccuparsi, anche quando lei uscì.
Kim guardò Lune, scuotendo la testa con un espressione che stava a dire "non promette nulla di buono".
Quando Lune uscì dall'ufficio di Clark, era ancora insieme a Kim, che quel giorno sarebbe rimasta con lei.
-è sempre stata così. Vuole essere al centro dell'attenzione, ciò che vuole lo ottiene perché mio zio è troppo buono- disse Kim riferendosi a Victoria.
-L'ho notato- disse Lune.
Kim si limitò ad un alzata di spalle, mentre tornava a guardare in avanti. Sgranò gli occhi però.
-Lune!- disse allarmata.
La rossa si voltò a guardarla e si preoccupò.
-Stai bene?- chiese pensando che si stesse sentendo male.
-Io si...ma...- le indicò di guardare in avanti.
Quando Lune lo fece, vide Victoria del tutto attaccata a Michael, che però era chiaramente scocciato da ciò.
Lune sentì il sangue ribollirle dentro le vene, mosse dei passi, pronta a non contenersi più nei confronti della bionda. Ma il suo gesto fu inutile, dato che in quel preciso istante, la bionda riuscì a bloccare Michael, giusto il tempo di poggiare le sue labbra su quelle di lui.
Sgranò gli occhi, provando solo più rabbia, mischiata anche a quel fastidioso dolore.
Micheal riuscì ad allontanarla da se, guardandola esterrefatto.
-Sei impazzita?- le chiese.
Victoria però gli sorrise, mentre si voltava verso la sua destra, guardando Lune e poi Clark, che era appena uscito a sua volta dal suo ufficio, insieme a Spancer.
-Ora...avete tempo entrambi?- chiese.
Michael si voltò a sua volta, notando solo allora Lune, che aveva gli occhi lucidi.
-Lune- disse piano e colpevole, nonostante lui non avesse fatto nulla.
-Tu sei morta!- disse Lune muovendo dei passi veloci nella sua direzione. Kim rimase sorpresa, stessa cosa il ragazzo, non pensando che se la sarebbe presa con la bionda.
-Sono stanca dei tuoi giochetti!- Michael riuscì a fermarla in tempo. Non voleva proprio vederla fra le grinfie di Victoria.
La bionda la guardò divertita.
-Stai per piangere?- la provocò.
-Sto per tirati il mio tacco in faccia, stronza!- le urlò contro.
-Lasciala stare- le disse Michael provando a calmarla e portarla lontano da lei.
-Sei divertente- continuò Victoria divertita dal fatto che lei stesse reagendo.
-Sai cosa sarà divertente? Il giorno in cui ricordando queste mie parole, mi darai ragione. Rimarrai sola Victoria! Perciò si, continua a giocare con i sentimenti delle persone, continua a fare del male, ma arriverà il momento in cui le tue azione ti si ritorceranno contro e rimarrai sola-
Victoria cercò di non mostrarsi toccata a quelle parole.
-Alle persone belle non succede mai nulla di male-
-La bellezza non dura in eterno. Quando anche quella sarà svanita, chi ti starà accanto?- le chiese Lune.
Quella stanza che era già silenziosa, sembrò diventarla ulteriormente.
-Cresci!- terminò Lune muovendo un passo indietro, rendendosi conto che prenderla a sberle, l'averebbe solo abbassata al suo stesso livello.
Lune si voltò, sentendo la necessità di allontanarsi da li. Michael le strinse subito la mano, una stretta che Lune ricambiò.
-Va al diavolo Lune!- disse Victoria, e dalla sua voce si notò per la prima volta un po' di debolezza, ma per la prima volta a Lune non importava. Del tutto menefreghista non la degno ne di uno sguardo o una risposta.
* * *
Lune era nell'ufficio di Spancer, solo loro due.
La donna camminava avanti e indietro, con le braccia incrociate al petto, non dicendo nulla, ma pareva seria.
-Spancer mi dispiace- disse Lune.
-Per aver dato di matto? Per aver urlato? Per cosa Lune?- si voltò verso di lei.
Lune abbassò lo sguardo dispiaciuta.
-Penso che fosse tutta rabbia repressa che non sono più riuscita a trattenere. Victoria mi ha odiata dal primo giorno che mi ha vista e...non ci sono scusanti lo so-
Spancer sospirò poggiandosi alla sua scrivania e guardando Lune, che era seduta davanti a lei.
-Non voglio incolparti, perché alla fine quella è stata una vera stronza. E forse, anch'io avrei fatto lo stesso...e anche peggio-
Lune alzò lo sguardo verso Spancer, la donna non sorrideva.
-Semplicemente vederti dare di matto in quel modo non è stato piacevole-
Lune annuì consapevole.
-Le tue parole però sono state...vere e giuste-
Lune inarcò un sopracciglio, ma Spancer non continuò.
-Se vuoi un consiglio, non tenerti tutto dentro, puoi sfogarti facendo un po' di box-
Lune sorrise divertita, un sorriso che finalmente Spancer ricambiò.
-Ora vai-
-Grazie- le disse Lune.
Quando Lune uscì dall'ufficio della donna, trovò ad aspettarla: Tyler, Barry, Kim e tutti i ragazzi.
-E voi?- chiese.
-Che ti ha detto?- chiese Tyler preoccupato.
-Di prendere lezioni di box- ammise la rossa.
E tutti la guardarono scettici non capendo a pieno cosa volesse dire.
Lune rise. -Nessuna ramanzina, perciò tranquilli- aggiunse subito. Il sollievo generale fu parecchio.
-Santo cielo rossa, non fare più una cosa del genere- Tyler l'abbraccio, lasciandola piacevolmente sorpresa.
Gli occhi di Lune in quel momento andarono a Kim.
-Mi dispiace per oggi. Di sicuro non era questo che ti aspettavi- disse.
-Scherzi? Vedere qualcuno che affrontava quella stronza era la cosa che aspettavo da una vita- rispose la bionda.
La sua frase fece ridere i presenti.
-Per una volta mi trovo d'accordo con te- Barry le porse il cinque, che la sorella batté subito.
Lune guardò Michael, che le sorrise.
-Vieni qui, capelli rossi- portò una mano dietro la sua testa, avvicinandola a se.
- - -
-E dai! Non vale!- disse Hope lasciando l'insalatiera sul tavolo e guardando Lune, ai fornelli.
-Cosa?- chiese la rossa corrugando le sopracciglia.
-Io devo essere presente quando prendi a calci missSonoUnaSgualdrinaVictoria- Hope si indicò e Lune scosse la testa divertita.
-A me ha fatto paura, pensavo che le avrebbe veramente tirato una scarpa in faccia- disse Calum avvicinandosi a Hope e prendendo una patatina dal piatto li accanto.
La ragazza gli diede una sberla sulla mano.
-Aspetta come tutti gli altri- gli disse.
Lui le concesse un sorriso sghembo, poggiando poi la testa sulla sua spalla.
Hope alzò gli occhi al cielo, prima di allontanarsi da lui.
-Oh ma per favore, tanto lo so che ti piaccio- le disse il moro.
-Oh oh- disse piano Lune, guardando l'amica con la coda dell'occhio.
-Cosa?- Hope si voltò verso di lui, con un sorriso derisorio sul viso. -casomai è il contrario- disse.
-Devo ricordarti chi mi ha baciato durante l'ora di lavoro, solo perché la collega mi stava facendo il filo?- Calum era sicuro di se mentre parlava.
-E io, chi veniva sempre dove lavoro io? O che il giorno del suo compleanno ci ha provato pietosamente con me?-
-Mi pare che ci sei stata però...una cosa della quale non dubitavo-
Hope sgranò gli occhi a quelle parole.
-Merda!- Tyler guardò preoccupato Hope, stessa cosa Lune.
Gli occhi della castana divennero lucidi e il sorriso di Calum si spense di scatto, pentendosi subito di ciò che aveva detto. Non aveva pensato al fatto che ciò avrebbe potuto ferirla.
-Vai al diavolo!- gli disse Hope, mentre una lacrima le rigava il viso e lei usciva di fretta da quella cucina, raggiungendo l'uscita.
Lune spense subito il forno, correndole dietro.
Calum rimase con la bocca semi aperta, non sapendo che fare o dire.
-Complimenti- gli disse invece Tyler alzandosi a sua volta.
-Non capisco- disse piano lui.
-Hope ha un passato difficile alle spalle- disse Alan.
-Sai qualcosa?- chiese Luke, anche lui era rimasto alquanto sorpreso da tutto l'accaduto.
Alan scosse la testa.
-Nulla, oltre al fatto che da quando sta con Tyler e Lune il suo stile di vita è cambiato e...migliorato-
Calum sospirò -sono un cretino- disse, muovendo un passò in avanti.
-Dove vai?- gli chiese Michael.
-Da lei-
-Sei pazzo? La rossa e il biondo in questo momento sono in modalità mamma e papà orso- aggiunse l'amico, conoscendo fin troppo bene la sua ragazza.
Calum aggrottò le sopracciglia.
-La metafora è colpa del tempo che passo con Lune- si giustificò imbarazzato.
-Senti io devo chiederle scusa- disse Calum muovendosi nuovamente.
-Hope, ehi!- Lune portò le mani sul viso dell'amica, mentre con i pollici le asciugava le lacrime.
Erano tutti e tre sul pianerottolo.
-Pensavo che li avresti risposto per le rime- disse Tyler.
-Avrei voluto- rispose la castana, tirando su col naso. -Che palle! Odio piangere- disse.
Lune accennò un sorrisino, muovendo un altra volta il pollice in segno di conforto.
Calum spuntò dalla porta e tutti e tre lo guardarono.
-Penso che non sia il caso che...- iniziò Tyler.
-Voglio solo scusarmi- lo interruppe il moro. I suoi occhi nocciola andarono a quelli verdi di Hope.
-Non pensavo di ferirti-
-Dandomi della facile?-
-Mi dispiace. Stavamo battibeccando e mi è sfuggito-
-Perché, significa, che lo pensavi-
Lune guardò Tyler, che le rivolse uno sguardo da "io non m'immischio".
-No. Hope, non è così. Le ragazze che reputo tali, non diventano certo mie amiche e di certo non mi preoccupo se chiedere o no loro scusa, quando faccio il cretino-
Lo sguardo di Hope sembrò addolcirsi a quelle parole.
Lune mosse dei passi indietro, mentre Tyler si allontanava a sua volta.
-Io, penso di aver lasciato il forno acceso- mentì la rossa rientrando.
-Credo che Alan mi stia chiamando- disse invece Tyler.
Calum e Hope, capirono subito, motivo per cui il primo chiuse la porta, guardando la ragazza.
-Sembra che sia bravo solo a farti piangere- disse.
-Anche a farmi incazzare se è per questo- disse Hope.
-Come amici siamo strani- disse Calum.
-Io non capisco più nemmeno che razza di rapporto abbiamo-
- - -
Quando Lune raggiunse la cucina, vide Alan alla prese con i fornelli.
-Grazie- disse sorridendo.
Il moro si voltò verso di lei contraccambiando.
-Li avete lasciati la fuori da soli?- chiese Ashton, non vedendo ne Calum e ne Hope.
-Finché non sentiamo Hope urlare come una pazza, significa che tutto sta andando alla meraviglia- disse Tyler.
-Quei due sono complicati da capire- aggiunse Michael.
Lune fece spallucce mentre si avvicinava a lui. Sistemandosi fra le sue gambe portò le mani sulle sue spalle.
-Non sarebbero nostri amici sennò- commentò.
-Giusta osservazione capelli rossi-
* * *
Era da parecchio che Lune non usciva più il sabato sera, ma quel giorno dato che sarebbe stata insieme a tutti i suoi amici aveva accettato.
C'era anche il solito gruppetto della capitolo records. Da quando aveva sentito, Clark aveva perdonato Victoria per ciò che aveva fatto e le aveva promesso che non l'avrebbe più ignorata.
-Una sola parola...deficiente- disse Hope portandosi il bicchiere fra le labbra. -Come non fa a capire che quella non fa che mettergli le corna?-
-è accecato dall'amore- disse Lune sovrappensiero e attirando li sguardi su di se. Alzò lo sguardo.
-La prima volta che ho parlato con Clark, lui mi ha detto di stare con Victoria. Il modo in cui mi parlava di lei o semplicemente di come i suoi occhi brillavano, mi ha fatto capire quanto lui possa amarla. Incondizionatamente-
-Poverino. Sinceramente mi dispiace per lui- disse Alan.
-Io non avrei la forza di perdonare se vengo tradito- disse Tyler.
-Idem- concordò Lune.
-Perciò rosso, occhi aperti- disse Hope indicando i suoi occhi e poi Michael, che alzò subito le mani in segno di resa.
-Non c'è da preoccuparsi- disse poi poggiando la sua testa sulla spalla di Lune, che li concesse subito un bacio sulla guancia.
Hope sentì una musica familiare, sorrise, alzandosi.
-Dove vai?- le chiese Calum.
-A ballare- rispose poggiando il bicchiere sul tavolo e raggiungendo la pista, pronta a scatenarsi.
Calum la seguì con lo sguardo, vedendola come si divertisse.
-L'ultima volta che qualcuno del vostro gruppo ha ballato con noi, ho dovuto soccorrerlo- disse Luke indicando Tyler, Alan e Lune e poggiando poi lo sguardo proprio su quest'ultima.
Lune accennò un sorriso innocente.
-In mia difesa dico che non ricordo nulla-
-Ci credo, con tutti gli shot che ti sei fatta fuori- rispose divertito lui.
-Piccolo incidente di percorso- commentò la rossa.
-Più passo il tempo con te, più capisco cosa non bisogna fare. Non farti bere, non farti rimanere troppo tempo senza dormire, non parlarti in modo ironico quando sei in quei gironi, perché sei capace di sclerare...- iniziò a contare Michael sulle dita, beccandosi una sberla sul braccio.
-L'ultima potevi evitarla- disse rossa in viso e facendo divertire i presenti.
Michael ancora ridendo la strinse a se.
-Ti odio!- Lune s'imbronciò.
-Chissà perché non ti credo- commentò il ragazzo.
Lune alzò lo sguardo, verso di lui, perdendosi in quegli occhi verdi, che non riusciva a fare a meno di amare.
Michael le concesse un tenero bacio sulla punta del naso, facendola sorrise.
-Così non vale- disse la rossa.
-E chi ha detto che gioco pulito?- le chiese retoricamente lui.
Nonostante quella serata fosse più che piacevole per Lune, la ragazza notò che non lo era altrettanto per qualcuno. Aveva visto poco distante dal loro tavolo Barry con la sua ragazze, che sembravano stare discutendo.
Dato che non aveva voluto immischiarsi, era ritornata a concentrarsi al discorso dei suoi amici, stringendo la mano di Michael fra la sua.
Come se Luke avesse previsto il futuro, Hope aveva esagerato con i drink, ma ad accorgersene fu solo Calum, mentre la stava riaccompagnando a casa.
-Perché non entri?- gli chiese Hope prendendo per la giacca avvicinandolo a se.
-Perché tu non sei lucida. Hai esagerato stasera-
-No- disse lei sorridendo e scuotendo la testa.
-Ho un letto molto grande- disse Hope guardandolo con uno sguardo malizioso, mentre provava ad aprire la porta con scarsi risultati.
-Dammi qui- le disse Calum prendendole le chiavi dalle mani e aprendo lui la porta.
Hope, lo trascinò subito dentro casa, chiudendo la porta alle spalle.
Lo guardo, non affatto innocentemente, sorridendogli allo stesso modo.
-Hope- Calum sembrava quasi volerla ammonire.
-Avanti, non fare il difficile- disse lei avvicinandosi a lui, portando una mano sul suo petto e alzando lo sguardo per non prendere il contatto con gli occhi di lui.
-L'ultima volta ti è piaciuto- aggiunse attaccando il suo corpo a quello del ragazzo, che, se Hope fosse stata meno ubriaca, non ci avrebbe pensato due volte ad accettare.
-Ripeto il mio letto è molto grande-
-Tranquilla ti porterò li- le disse Calum, facendola sorridere.
-A dormire- aggiunse subito dopo, lasciandola incredula, mentre la prendeva di peso in spalla.
-Ehi!- protesto lei.
-Mi dispiace deluderti Hope, ma questa sera non starò al tuo gioco. Quando sarai più ludica mi ringrazierai- le disse.
Hope smise di dimenarsi, sorridendo dolcemente a quella frase. La sua farsa sembrava andare sempre meglio.
Calum quando la portò in camera la fece sdraiare sul letto e Hope sorrise mentre lo guardava. Batté una mano sul piumone invitandolo a raggiungerla.
-Devo andare- le disse lui.
Il sorriso di Hope si spense di scatto, mentre si portava seduta.
-No- disse, fermandolo per un polso, proprio mentre stava per uscire.
Calum si voltò verso di lei, guardandola confuso.
-Rimani, per favore-
Lo sguardo di lui divenne quasi dispiaciuto.
-Hope, non ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo-
-Solo a dormire. Non lasciarmi sola-
E fu li che il ragazzo sembrò crollare a quella supplica.
Si avvicinò a Hope accarezzandole il viso.
-Va bene, ma ora sdraiati, hai davvero bisogno di dormire-
-Rimarrai?- chiese come conferma.
-Si- le promise sorridendole dolcemente.
Quando Hope si sdraio coprendosi, Calum la raggiunse subito dopo. Hope si avvicinò a lui, nascondendo il viso sul suo petto e lui non perse tempo a stringerla a se.
-Calum- chiamò dopo pochi minuti passati avvolti nel silenzio totale.
-Cosa c'è?- le chiese gentilmente.
-Grazie per aver detto di no-
Lui sorrise, concedendole un bacio fra i capelli.
-Non approfitterei mai di una ragazza ubriaca va contro i miei principi-
-Grazie per essere rimasto con me- il suo viso andò nella cavità del collo di lui, beandosi di quel profumo.
-Non ce ne bisogno, ora dormi Hope-
-Un ultima cosa-
-Si?-
Le labbra della ragazza si curvarono in un sorriso.
-Non sono ubriaca e tu mi hai appena dimostrato quando tieni a me-
Inutile dire che quelle parole lo lasciarono sorpreso, ma non si arrabbiò, non ci rimase nemmeno male.
Rise, aumentato la stretta.
* * *
E Hope e Calum non erano gli unici ad aver passato la notte insieme.
Michael e Lune erano a letto, quella della lampada era l'unica luce presente li dentro.
La ragazza stava disegnando dei cerchi invisibili sulla spalla nuda del ragazzo, che aveva gli occhi a lei, come se fosse la prima volta in assoluto a vederla. Le parve ancora più bella di quando già non lo pensasse.
-Penso che non mi abituerò mai- sussurrò
-A cosa?- le chiese con lo stesso tono basso.
-A come mi fai sentire- ammise. -Ti preoccupi così tanto per me, ogni volta che stiamo a letto insieme-
-Perché ci tengo a te- le rispose.
Lune portò i suoi occhi nocciola in quelli verdi di Michael e sorrise.
-Sei stato veramente capace di spazzare via tutto quel, brutto e doloroso, ricordo che avevo dentro la mia testa-
Un ghigno comparve sul viso del ragazzo.
-Sono un amante eccezionale- si pavoneggiò baciandola subito dopo, sentendo nonostante ciò, le sue labbra curvarsi in un sorriso.

English love affair.// Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora